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Lombardia valuta l’uso di bodycam per i medici dei pronto soccorso contro le aggressioni

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Regione Lombardia ha avviato un progetto per dotare i medici dei pronto soccorso di bodycam, strumenti pensati per proteggere il personale sanitario da episodi di violenza. L’iniziativa segue una prima sperimentazione con le telecamere installate sulle ambulanze di Areu, e punta a estendere questa misura a tutti gli ospedali della regione.

La proposta delle bodycam nei pronto soccorso lombardi

L’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, ha annunciato che la distribuzione delle telecamere negli ospedali è ormai in fase avanzata. Il finanziamento iniziale supera i tre milioni di euro e si prevede un incremento delle risorse in futuro. Le bodycam saranno consegnate ai medici che operano nei pronto soccorso, ambienti particolarmente esposti a situazioni rischiose.

Telecamere come deterrente

Queste telecamere indossabili consentiranno agli operatori sanitari di registrare eventuali episodi violenti o minacce ricevute durante il turno. L’obiettivo principale è fornire uno strumento concreto per tutelare chi lavora in prima linea nel sistema sanitario regionale. Secondo La Russa, la presenza delle bodycam dovrebbe rappresentare un deterrente efficace contro comportamenti aggressivi verso il personale medico.

Il progetto nasce anche dall’esperienza già maturata con le ambulanze del servizio Areu , dove alcune telecamere sono state installate con risultati positivi nella gestione degli interventi sul territorio.

Modalità d’uso e sperimentazione ancora in corso

La Regione sta ancora definendo i dettagli della sperimentazione relativa all’utilizzo delle bodycam nei pronto soccorso. L’idea è quella di permettere ai medici di attivare volontariamente la registrazione quando ritengono necessario documentare situazioni critiche o potenzialmente pericolose.

Questo sistema mira a garantire una maggiore libertà d’uso e discrezione agli operatori sanitari senza imporre l’accensione continua del dispositivo durante tutto il turno lavorativo. In questo modo si salvaguardano sia le esigenze operative sia quelle legate alla privacy dei pazienti presenti nelle strutture sanitarie.

Passo avanti nella sicurezza sanitaria

L’estensione dell’impiego delle bodycam rappresenta un passo avanti rispetto alle misure adottate finora nella regione Lombardia per contrastare gli episodi aggressivi contro chi presta assistenza sanitaria urgente e non solo.

Contesto degli episodi violenti nei pronto soccorso lombardi

Negli ultimi anni i casi di aggressioni fisiche o verbali ai danni del personale medico sono aumentati nelle strutture sanitarie italiane e anche in Lombardia non mancano segnalazioni preoccupanti. Gli ambienti dei pronto soccorso risultano particolarmente esposti a tensioni dovute all’attesa prolungata o allo stato emotivo alterato dei pazienti e accompagnatori.

Le autorità regionali hanno più volte sottolineato la necessità di intervenire con misure concrete capaci non solo di punire chi aggredisce ma soprattutto prevenire tali comportamenti attraverso strumenti tecnologici come appunto le telecamere indossabili dai medici sul campo.

Il ricorso alle bodycam rientra quindi in una strategia più ampia volta ad assicurare condizioni più sicure negli ospedali, tutelando al tempo stesso il diritto alla cura senza rischiare intimidazioni o attacchi personali da parte dell’utenza insoddisfatta o agitata durante momenti delicati dell’assistenza sanitaria urgente.

Written by
Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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