Lombardia tra le regioni più colpite dal taglio delle risorse per la manutenzione delle strade provinciali nel 2025
Il governo riduce i fondi per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali, colpendo duramente la Lombardia e mettendo a rischio sicurezza e funzionalità della rete viaria locale.

Il governo riduce drasticamente i fondi per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali, penalizzando soprattutto la Lombardia e mettendo a rischio sicurezza, mobilità e attività produttive locali. - Unita.tv
Il governo ha deciso di ridurre drasticamente i fondi destinati alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali, una scelta che pesa soprattutto sulla Lombardia. I tagli previsti dalla legge di bilancio 2025 e dal decreto milleproroghe mettono a rischio la sicurezza e la tenuta di oltre 10mila chilometri di viabilità locale in tutta la regione. Le associazioni di categoria si mobilitano per segnalare le criticità di una manovra che limita fortemente la possibilità di interventi urgenti e programmati.
La misura dei tagli e le ripercussioni sulla rete viaria lombarda
Secondo i dati forniti dall’Unione delle Province d’Italia, dal 2025 al 2028 il sistema provinciale perderà complessivamente 158 milioni di euro dedicati alla manutenzione delle strade. Di questi, 75 milioni riguardano la Lombardia, regione la più penalizzata a livello nazionale. Già nel biennio 2025-26 sono stati sottratti fondi per 44 milioni. Il colpo alle risorse disponibili arriva in un momento delicato per la rete stradale provinciale che serve da collegamento vitale tra varie aree territoriali e sostiene un tessuto produttivo di importanza nazionale.
Impatto sulla sicurezza e la manutenzione
L’impatto di questa riduzione è doppio. Da un lato mette in forse il completamento dei lavori già avviati e approvati per migliorare la sicurezza, dall’altro rende molto complicato mantenere in efficienza una rete estesa e datata. La manutenzione supplementare, fondamentale per prevenire incidenti e degrado, rischia di subire una battuta d’arresto. In pratica, i tagli potrebbero provocare una progressiva difficoltà a garantire livelli standard di sicurezza stradale, aumentando al contempo i costi di interventi futuri quando si renderanno necessari lavori più complessi e onerosi per recuperare condizioni accettabili.
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I rischi per il sistema produttivo e la mobilità regionale
La rete stradale provinciale si rivela un elemento essenziale per i collegamenti quotidiani tra centri abitati, territoriali e poli industriali. La Lombardia, cuore pulsante dell’economia italiana, fa largo uso di questi collegamenti per muovere persone e merci. La riduzione delle risorse mette in discussione la continuità e l’efficacia dei servizi di trasporto locale. Tiziano Pavoni, presidente di Ance Lombardia, ha ribadito che ridurre i finanziamenti del 70% per il biennio 2025-26 significa gravare su un sistema che già fatica a rispondere alle esigenze di sicurezza e funzionalità. Le conseguenze si riflettono direttamente sulle attività di imprese e cittadini, aumentando i tempi di percorrenza e destinando risorse future a recuperi più costosi.
Infrastrutture e ricadute sul lavoro
Inoltre, un indebolimento delle infrastrutture favorisce l’insorgere di criticità che possono portare a interruzioni o rallentamenti imprevisti, con ricadute negative sulla mobilità e sulla produttività dei territori interessati. Per il comparto edile lombardo, già segnato dalla fine dei bonus e dal calo degli investimenti dovuti alla conclusione del Pnrr, questa è una ulteriore mazzata che potrebbe tradursi in perdita di posti di lavoro e riduzione dell’attività cantieristica.
La risposta delle province e la battaglia contro i tagli
I rappresentanti delle province italiane hanno reagito prontamente alla notizia dei tagli. Pasquale Gandolfi, presidente Upi e della provincia di Bergamo, ha richiamato i colleghi a unirsi contro i provvedimenti che azzerano i fondi per la manutenzione straordinaria della rete viaria locale, denunciandoli come “gravissimi”. I dati comunicati da Gandolfi sono chiari: la rete di oltre 100mila chilometri su scala nazionale rischia di vedere bloccati i progetti già in corso e di dover rinunciare ad importanti interventi programmati.
Finanziamenti e decisioni politiche
Gli stanziamenti originari, ripartiti e assegnati anni fa, sono stati sforbiciati pesantemente dalla manovra corrente. Nel 2024 le province avevano già subito un taglio di 20 milioni, che sembrava gestibile con sacrifici e ottimizzazioni di bilancio. Ora, con il decreto milleproroghe, vengono tolti 1,7 miliardi nel lungo periodo, fino al 2036, compromettendo la messa in sicurezza e l’efficientamento della rete. Questa scelta è stata motivata dal finanziamento di altre opere pubbliche, su tutte la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, ma di fatto limita le possibilità di intervento sul territorio locale.
Le conseguenze future per la manutenzione e la sicurezza delle strade
Il blocco dei finanziamenti impone uno stop non solo a interventi programmati, ma anche a emergenze che potrebbero sorgere in tempi brevi. Con meno risorse a disposizione, molte opere rischiano di rimanere incomplete o di slittare indefinitamente, portando a una situazione di peggioramento continuo. Ogni rinvio può comportare un aumento del degrado, con effetti a catena sulle condizioni delle infrastrutture.
Patrimonio e sicurezza della rete stradale
La rete stradale provinciale è un patrimonio che serve milioni di persone giornalmente, non solo in Lombardia, ma in tutta Italia. La mancata manutenzione comporta pericoli evidenti per la sicurezza stradale, con un possibile aumento degli incidenti dovuti a dissesti o segnaletica mancante. Chi inquina la gestione di questi spazi rischia pure di mettere a repentaglio la qualità della circolazione e la regolarità dei servizi di trasporto pubblico e privato. Le autorità territoriali mettono in guardia sul fatto che si arriverà presto a una revisione integrale della programmazione delle opere, con la conseguenza di dover abbandonare cantieri avviati e rimandare interventi importanti per anni.
In questo clima di incertezza, appare molto difficile mantenere in sicurezza la rete stradale provinciale in Lombardia e nel resto del paese, nonostante la sua centralità per la vita economica e sociale.