Regione Lombardia si impegna nel potenziamento delle reti territoriali per affrontare il fenomeno delle dipendenze giovanili. Lo sforzo si concentra su un’azione integrata che unisce enti locali, strutture sanitarie e realtà sociali, con iniziative concrete e protocolli condivisi. L’impegno emerge chiaramente durante il seminario “Tessere la rete: approcci preventivi e integrati contro le dipendenze giovanili” organizzato a Varese, alla Villa Ponti. All’incontro hanno partecipato il presidente Attilio Fontana e gli assessori Guido Bertolaso, Elena Lucchini e Francesca Caruso, che hanno illustrato le strategie della regione per contrastare il disagio giovanile.
Il ruolo centrale della legge regionale e la rete diffusa dipendenze
Attilio Fontana ha sottolineato l’importanza della legge regionale 23/2020, che ha dato vita alla “Rete Diffusa Dipendenze” attiva in tutte le Ats lombarde. Questa normativa punta a costruire un sistema capillare, fatto di sinergie tra amministrazioni locali, strutture sanitarie e soggetti del privato sociale, per rispondere alle esigenze legate alle dipendenze. La legge prevede un’organizzazione territoriale che integra i servizi, valorizzando le risorse del territorio e creando una rete di intervento che possa agire sia sulla prevenzione che sui trattamenti.
Fontana ha evidenziato come l’approccio della regione non si limiti solo all’azione repressiva delle forze dell’ordine, considerata necessaria ma insufficiente da sola. Accanto a questa, la politica regionale promuove la presenza di presidi sociali e sanitari per favorire il recupero del territorio. In particolare, si punta a coinvolgere i cittadini in modo attivo per creare un ambiente solidale che possa sostenere i giovani con problemi di dipendenza. L’idea è un confronto costante tra professionisti, famiglie, scuole e operatori sociali che possa generare strumenti condivisi e risposte immediate.
Protocolli territoriali e cittadinanza attiva per limitare il disagio dei minori
Elena Lucchini ha posto l’accento sull’azione della regione per prevenire fenomeni che interessano i giovani, non solo legati alle dipendenze, ma anche al bullismo e al cyberbullismo. La sua attenzione si è focalizzata sui protocolli territoriali, come quello sviluppato con la Prefettura di Varese, che rappresentano un modello di collaborazione tra istituzioni e comunità. Questi accordi introducono pratiche innovative che mirano a rafforzare la partecipazione civica e il senso di responsabilità tra i ragazzi.
I protocolli prevedono la promozione di un impegno attivo dei giovani, che diventano protagonisti nel diffondere valori come il rispetto, la legalità e il senso di appartenenza alla propria comunità. Partendo da questo presupposto, la prevenzione diventa un processo partecipativo, che coinvolge le scuole, le famiglie e le realtà associative. In questo modo si costruiscono percorsi di crescita che agiscono prima che i problemi diventino più gravi, aumentando l’efficacia degli interventi territoriali.
La cultura come strumento chiave per contrastare il disagio giovanile
Francesca Caruso ha illustrato la posizione della regione riguardo al ruolo della cultura nella prevenzione delle dipendenze nei giovani. Secondo l’assessore, la cultura rappresenta il primo baluardo contro il disagio giovanile. Regione Lombardia sostiene iniziative culturali diffuse, che non si limitano a spazi tradizionali ma raggiungono comunità sul territorio, favorendo l’accesso all’arte e alla creatività in ambienti diversi.
Nel nuovo mandato si punta anche allo sviluppo del welfare culturale, con iniziative che portano la cultura in contesti come ospedali e residenze per anziani, luoghi dove si registra una maggiore fragilità sociale. Questa strategia si basa sulla convinzione che la cultura non sia solo un elemento di intrattenimento, ma possa svolgere una funzione di cura e inclusione sociale, specialmente per i giovani a rischio. Queste attività, infatti, ampliano le possibilità di relazione e di espressione personale, formando un supporto concreto contro i fenomeni di dipendenza e isolamento.
Un impegno regionale articolato e multidisciplinare
Il dibattito a Varese ha messo in luce l’attenzione di Regione Lombardia per affrontare le dipendenze giovanili con strumenti che vanno oltre la repressione. La creazione di una rete territoriale integrata, il coinvolgimento diretto di giovani e famiglie, la promozione della cultura come veicolo di salute mentale sono aspetti centrali delle politiche della regione nel 2025. La collaborazione tra istituzioni, enti locali e associazioni sociali percorre un cammino che vuole rispondere con efficacia alla complessità del fenomeno, offrendo risposte concrete e durature sul territorio.