Lombardia firma con i Nas per controllare le liste d’attesa nel servizio sanitario pubblico

Le liste d’attesa nel servizio sanitario pubblico lombardo continuano a crescere nonostante l’aumento delle prestazioni, spingendo la Regione Lombardia a coinvolgere i Nas per monitorare e garantire trasparenza.
La Regione Lombardia ha coinvolto i Nas per controllare le liste d’attesa nel servizio sanitario pubblico, al fine di individuare sprechi e irregolarità, in un contesto di crescente domanda di prestazioni e polemiche politiche. - Unita.tv

Le liste d’attesa per visite ed esami nel servizio sanitario pubblico lombardo non diminuiscono nonostante l’aumento delle prestazioni erogate. La Regione Lombardia ha scelto di coinvolgere i Nas, i carabinieri per la tutela della salute, per controllare che non ci siano anomalie o sprechi che allungano i tempi d’attesa. Questa scelta nasce dalla constatazione che la domanda di prestazioni cresce più rapidamente rispetto all’offerta e apre un confronto acceso con le opposizioni e i sindacati dei medici.

L’incremento delle prestazioni e l’aumento delle richieste in lombardia

Nei primi mesi del 2025 il servizio sanitario lombardo ha fatto un numero significativo di prestazioni in più rispetto al 2024. Secondo dati ufficiali nel primo trimestre dell’anno sono state erogate quasi 25.500 prestazioni di primo accesso in più, con un aumento pari al 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il 2024 aveva già visto una crescita di circa 260 mila prestazioni rispetto al 2023, pari a un incremento del 2,5%. Questi numeri mostrano un impegno concreto per rispondere alle richieste dei cittadini.

Eppure, il rovescio della medaglia è legato al numero di prescrizioni, cresciute notevolmente. Le ricette dematerializzate, quelle digitali che permettono al medico di base di prescrivere senza la visita fisica, sono passate da circa 34 milioni e 268 mila nel 2023 a quasi 38 milioni nel 2024, con un aumento dell’11%. Le prescrizioni per prestazioni più critiche sono salite da 5,1 a 5,6 milioni, pari a un +9,2%. Questi dati confermano che la domanda di accesso agli specialisti e agli esami sta accelerando in modo deciso.

Area di competenza ats milano

In particolare nell’area di competenza dell’Ats Milano, che comprende 3,2 milioni di persone, nel 2024 sono state effettuate 62 milioni di prestazioni ambulatoriali. Il presidente della Regione lombarda Attilio Fontana ha sollevato il dubbio se questa quantità di richieste sia legata a reali bisogni di salute o se una parte di queste derivino da richieste non sempre appropriate. Secondo lui qualche meccanismo dentro il sistema sanitario non funziona come dovrebbe.

Il protocollo d’intesa tra regione lombardia e nas per monitorare le liste d’attesa

Lo scorso gennaio 2025 la Lombardia è stata la prima regione italiana a sottoscrivere un protocollo d’intesa con il Comando per la tutela della salute dei carabinieri. L’obiettivo è stabilire una collaborazione per controllare i tempi di attesa e gestire meglio le liste del servizio pubblico sanitario. Il presidente Fontana ha deciso di affidare parte dei controlli a un ente terzo per ottenere maggiore trasparenza e poter individuare eventuali irregolarità.

Attraverso questa intesa i Nas effettueranno verifiche riguardanti diversi aspetti. Controlleranno che le agende delle visite siano aggiornate e aperte alla prenotazione senza ritardi eccessivi. Pul sairà l’osservanza delle regole relative all’intramoenia, la libera professione consentita all’interno del servizio pubblico, per evitare conflitti o abusi. Inoltre verificheranno l’uso corretto delle ricette digitali, evitando prescrizioni eccessive o inappropriate da parte di medici di base e specialisti.

Controlli estesi anche ai ricoveri ospedalieri

I Nas controlleranno anche la gestione delle liste di attesa per i ricoveri ospedalieri, vigilando che non ci siano favoritismi o salti di fila. Le ispezioni interesseranno sia le strutture pubbliche sia le cliniche private accreditate, in coordinamento con le autorità sanitarie regionali, che potranno intervenire più rapidamente con misure correttive. L’invito a segnalare qualsiasi anomalia è rivolto ai cittadini, affinché collaborino a garantire un servizio più equo.

La posizione delle opposizioni e del sindacato medici di base sulla decisione di coinvolgere i nas

L’annuncio del governatore Fontana ha acceso immediatamente le polemiche in Consiglio regionale. L’opposizione ha interpretato la mossa come un segnale di resa della Regione davanti alle difficoltà nel gestire il sistema sanitario pubblico. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Nicola Di Marco ha parlato di “auto-commissariamento”. Secondo esponenti del Pd come Pierfrancesco Majorino e Carlo Borghetti, invece, i controlli dovrebbero essere estesi anche alla giunta regionale per smascherare eventuali tangenti o favoritismi a favore di grandi gruppi sanitari privati.

Sul fronte dei medici di base, la Fimmg non ha ricevuto bene l’idea di far intervenire i Nas nelle procedure di prescrizione e gestione delle liste. Anna Pozzi, segretaria milanese, ha sottolineato che l’aumento dell’offerta di prestazioni può stimolare una maggiore domanda da parte dei cittadini, soprattutto quando si aspettano prestazioni dal servizio pubblico dopo aver effettuato visite private. In pratica, sostiene che l’aumento delle richieste non dipenda solo dai medici di famiglia, ma anche dagli specialisti privati che alimentano questa dinamica.

Il ruolo dei nas nei controlli sanitari e le ispezioni svolte a livello nazionale

Il generale di brigata Raffaele Covetti, comandante nazionale dei Nas, ha ricordato che l’attività di controllo nelle liste d’attesa non è nuova. A livello nazionale i Nas hanno già svolto due campagne con circa tremila ispezioni rivolte a verificare ritardi e irregolarità. Questi risultati saranno messi a disposizione della Lombardia per dare un supporto tecnico e operativo.

Metodi e finalità delle ispezioni

Nelle ispezioni rientrano specifici aspetti da ispezionare come l’obbligo di trasparenza nelle liste di attesa, il rispetto delle norme sulla libera professione intramoenia e il corretto uso delle prescrizioni digitali. L’obiettivo è individuare eventuali abusi, ma anche problematiche di organizzazione interna, per evitare che carenze di personale medico o gestione approssimativa si traducano in tempi morti e inefficienze.

Il tenente colonnello Salvatore Pignatelli, comandante dei Nas di Milano, ha precisato che i controlli interesseranno strutture pubbliche e private accreditate. La collaborazione con le autorità sanitarie potrà tradursi in azioni più rapide di correzione, senza però escludere verifiche più approfondite quando si incrociano elementi che configurano violazioni penali. In questo modo i Nas vogliono contribuire alla trasparenza e al miglior funzionamento del servizio senza sovrapporsi alle istituzioni.

I cittadini sono coinvolti nelle ispezioni, con la possibilità di segnalare disservizi o anomalie direttamente agli investigatori. La sfida resta quella di trovare un equilibrio fra una domanda sanitaria elevata e un sistema più regolare, capace di garantire la salute pubblica senza ritardi eccessivi o pratiche scorrette.