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Locali confiscati alla mafia a pioltello intitolati a giuseppe di matteo per un progetto sociale

A Pioltello, i locali di piazza Garibaldi, un tempo controllati dalla criminalità organizzata, saranno trasformati in un centro di aggregazione intitolato a Giuseppe Di Matteo per promuovere legalità e solidarietà.

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A Pioltello, i locali confiscati alla mafia in piazza Garibaldi saranno trasformati in un centro di aggregazione intitolato a Giuseppe Di Matteo, offrendo servizi e attività per famiglie e comunità, nel segno della legalità e della solidarietà. - Unita.tv

A Pioltello, in piazza Garibaldi, si prepara una trasformazione importante degli spazi un tempo controllati dalla criminalità organizzata. Quei locali, prima usati per attività illecite come riciclaggio di denaro sporco e gestioni di bar e gioiellerie, ora cambiano volto. Saranno intitolati a Giuseppe Di Matteo, il bambino ucciso brutalmente dalla mafia nel 1996, e diventeranno un centro di aggregazione e servizi per le famiglie del quartiere. Il nuovo utilizzo di questi beni confiscati rappresenta un passaggio concreto nella lotta alla mafia e un’opportunità per restituire alla comunità luoghi che portavano solo dolore e oppressione.

Dalla mafia a un centro per la comunità di pioltello

I locali in piazza Garibaldi a Pioltello erano il fulcro di operazioni criminali, con spazi dedicati al riciclaggio di denaro e attività controllate dalla mafia. Le lavanderie di denaro sporco, una gioielleria e un bar ora non esistono più in quella forma. Il comune ha trasformato l’intero complesso in un open space di 130 metri quadrati. L’area è stata affidata per un periodo di dieci anni a due associazioni attive nel quartiere, “I garibaldini” e “Aleimar”. Queste realtà sociali avranno il compito di animare il posto con iniziative che coinvolgono donne, bambini e famiglie, restituendo così uno spazio vivo e utile alla cittadinanza.

Un progetto formalizzato con la comunità

La formalizzazione del progetto è avvenuta a febbraio con la firma di una convenzione. L’11 maggio, invece, è fissata la cerimonia di intitolazione ufficiale con la partecipazione di Libera Martesana, la rete di associazioni antiracket, e delle scuole locali. La giornata terminerà con un pranzo comunitario all’aperto, dove ognuno porterà qualcosa da casa: un gesto simbolico, che parla di condivisione e di radicamento nella società. Il vicesindaco Saimon Gaiotto ha sottolineato che questa iniziativa segna il ritorno di queste vetrine a un ruolo positivo, reso possibile dall’impegno dei volontari e dalla volontà politica del comune.

Focus sulle attività previste per il quartiere garibaldi

La destinazione d’uso immaginata per questo spazio riguarda aspetti concreti della vita quotidiana nel quartiere di Pioltello. L’obiettivo principale è costruire un presidio di legalità che coinvolga la comunità, soprattutto le fasce più fragili come donne e bambini. Tra le attività previste spiccano momenti di formazione su come migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti e sul rispetto delle norme condominiali, temi molto sentiti e utili per migliorare la convivenza nel rione. Così questo luogo diventa un punto di riferimento non solo per incontri culturali, ma per questioni pratiche legate alla gestione della vita condominiale e ambientale.

Un progetto selezionato in lombardia

Il progetto è nato da un bando pubblico promosso dall’amministrazione comunale, che ha selezionato in tutta la Lombardia solo cinque città capaci di valutare a fondo programmi e proposte degli enti interessati a usare beni confiscati alle organizzazioni criminali. Pioltello ha scelto una proposta che potesse accogliere e aprire le porte a tutta la comunità, non solo ai residenti del quartiere. La filosofia dietro questa scelta è chiara: il posto deve restare aperto, accessibile, animato da contenuti diversi e rivolti a tante persone. Non si tratta di una semplice concessione di spazi, ma di un luogo pensato per favorire relazioni e solidarietà.

Altri beni confiscati in uso sociale nel territorio

Pioltello non ha solo quegli spazi in piazza Garibaldi ma dispone anche di altri beni sotto sequestro definitivo, sottratti a criminali e destinati al sociale. Oltre ai tre locali pubblici, il comune gestisce anche tre appartamenti confiscati, uno dei quali appartenuto a un usuraio milanese noto per i suoi metodi coercitivi. Questi immobili vengono consegnati ad associazioni attive nella città per favorire attività sociali, culturali e di sostegno alle persone in difficoltà.

Il progetto attuale punta a coinvolgere il quartiere su più fronti, offrendo opportunità di sviluppo e sostegno alle famiglie che vivono in quell’area. Pioltello fa parte della rete Libera Martesana, un coordinamento territoriale che comprende 29 comuni e ha l’obiettivo di contrastare la malavita organizzata. La rete gestisce più di sessanta beni confiscati in tutta la zona, di cui circa quaranta già assegnati. Il lavoro congiunto fra enti locali e associazioni mira a evitare che quei luoghi tornino a essere terreno fertile per attività criminali e anzi a restituirli alla vita pubblica, alla cultura e alla solidarietà.

L’impegno della rete libera martesana e della comunità

Libera Martesana rappresenta un punto di riferimento concreto nella lotta contro le mafie e nella riqualificazione sociale dei beni sequestrati. La rete promuove collaborazioni tra istituzioni, associazioni e cittadini per affermare la cultura della legalità e dei diritti. Attraverso iniziative sul territorio, facilita la destinazione di case, negozi e spazi pubblici a chi lavora per i valori civili, garantendo continuità ai progetti di recupero.

La presenza di queste esperienze sul territorio di Pioltello e nella Martesana dà la cifra dell’impegno locale a contrastare la criminalità con strumenti di inclusione e partecipazione. In un’area che per anni è stata soggetta a fenomeni di infiltrazione mafiosa, la restituzione di questi immobili alla comunità diventa un segnale tangibile di cambiamento. Le attività dedicate a scuole, famiglie e volontari riempiono di contenuti questi luoghi, che diventano così un presidio reale e vivo di legalità e solidarietà.

L’iniziativa del comune di Pioltello, insieme a quella della rete Libera, mostra come il patrimonio sottratto alla illegalità possa trasformarsi in spazi aperti, accessibili, e ricchi di iniziative utili a chi vive nei quartieri coinvolti. Questi progetti rappresentano un percorso concreto verso una società più giusta e consapevole, dove le tracce della criminalità lasciano il posto a esperienze di quotidianità positiva e di coesione sociale.