Home lo sciame sismico ai Campi Flegrei spinge verso la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale

lo sciame sismico ai Campi Flegrei spinge verso la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale

A causa dell’aumento delle scosse sismiche ai Campi Flegrei, il ministro Nello Musumeci chiede lo stato di emergenza per gestire l’ansia della popolazione e garantire interventi rapidi.

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L’aumento delle scosse ai Campi Flegrei ha spinto il governo a valutare lo stato di emergenza, mentre la popolazione vive tra paura e difficoltà nella gestione dell’emergenza sismica e vulcanica. - Unita.tv

Il recente aumento delle scosse di terremoto ai Campi Flegrei ha confermato la preoccupazione degli esperti e delle autorità. In poco più di due mesi, tre episodi di magnitudo significativa hanno turbato la vita delle comunità locali, causando paura e disagi. Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha evidenziato l’urgenza di dichiarare lo stato di emergenza nazionale per semplificare e accelerare le procedure di gestione di questa emergenza sismica e vulcanica.

La posizione del governo sulla situazione ai campi flegrei

Il 2025 si è aperto con un’escalation delle attività sismiche nell’area dei Campi Flegrei, un complesso vulcanico noto per il fenomeno del bradisismo, ovvero il lento innalzamento e abbassamento del suolo. Al vertice tenuto a Roma, a cui hanno partecipato figure chiave della protezione civile, il ministro Musumeci ha indicato la necessità di adottare con urgenza misure straordinarie per contenere il rischio. Ha sottolineato come lo stato di emergenza servirebbe a semplificare le procedure già fissate dalle normative sul rischio sismico approvate dal governo Meloni negli ultimi anni.

Intesa con la regione campania

Musumeci ha chiarito che la delibera sarà discussa solo dopo un’intesa con il presidente della Regione Campania, perché serve un coordinamento stretto con le istituzioni locali. Lo scopo è evitare ritardi burocratici nella gestione, perché la situazione richiede interventi rapidi vista la continua attività del suolo.

La paura della popolazione durante la scossa di magnitudo 4.4

Il 12 marzo 2025 alle 12:07 un rumore assordante ha preceduto una scossa di magnitudo 4.4, molto sentita in tutto l’area flegrea. Immediatamente la popolazione è stata travolta dal panico. Testimonianze raccontano di lampadari che oscillavano e bicchieri che cadevano dalle mensole. Matteo e Rita, una coppia di anziani che abita a Pozzuoli da più di mezzo secolo, hanno descritto la loro esperienza come “un ritorno al terrore che ormai pensavano lontano.”

Tante persone sono scese in strada o hanno cercato sicurezza spostandosi verso il Lungomare. Le scuole della zona, alcune delle quali già evacuate, hanno sospeso temporaneamente le lezioni per precauzione. Il traffico è stato congestionato da genitori preoccupati che hanno tentato di raggiungere i figli, creando disordini e confusione. Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha lamentato la scarsa conoscenza delle procedure di emergenza, responsabile di gran parte del caos.

La risposta delle autorità e le verifiche sul territorio

Subito dopo la scossa, è stato attivato il Centro di coordinamento soccorsi presieduto dal prefetto di Napoli, Michele di Bari. Le prime ispezioni eseguite dai vigili del fuoco e dalla Città metropolitana hanno confermato l’assenza di danni gravi. Solo un costone roccioso necessita ulteriori controlli e un rudere è stato parzialmente distrutto, ma il resto del territorio non ha riportato criticità strutturali.

Una ventina di interventi sono stati richiesti ai vigili del fuoco e il prefetto ha annunciato che il centro di coordinamento resterà operativo senza interruzioni per seguire gli sviluppi. Le corse per la messa in sicurezza e la verifica degli edifici pubblici stanno proseguendo con urgenza. La linea ferroviaria alta velocità Roma-Napoli, sospesa momentaneamente, è stata riaperta così come la metropolitana tra Pozzuoli e Gianturco.

Continua attività sismica e piano di accoglienza

Dopo la scossa più forte, sono state registrate almeno una ventina di scosse di intensità superiore a magnitudo 1, sempre nell’arco di alcune ore. Secondo la direttrice del dipartimento vulcani dell’Ingv, Francesca Bianco, il fenomeno non sembra rallentare. Per far fronte all’emergenza, è stata predisposta la riapertura dell’ex sede Nato a Bagnoli come centro di accoglienza. Un altro punto di raccolta è stato allestito in via Terracina, mentre diverse aree di attesa sono state stabilite in zone strategiche, sette soltanto a Pozzuoli, in modo da garantire spazi sicuri per la popolazione in caso di necessità.

Il sindaco Manzoni ha ribadito che il bradisismo è un fenomeno con cui i residenti devono imparare a convivere, escludendo però soluzioni adottate in passato, come l’allestimento di tende vicino alle abitazioni. Questa posizione ha suscitato malumori tra alcuni cittadini anziani, che si sentono abbandonati e chiedono spazi con posti letto per tutta la durata dell’emergenza.

La vita sospesa e le difficoltà della comunità locale

I Campi Flegrei non si fermano, eppure la quotidianità per chi abita lì è bloccata da una paura persistente che non lascia tregua. La terra trema quasi regolarmente ma la minaccia di un evento più grave aleggia sempre. Gli anziani di Pozzuoli raccontano di sentirsi trascurati, con poche soluzioni concrete per muoversi o trovare riparo allontanandosi dalle proprie case.

Le piogge che hanno interessato la zona non hanno scoraggiato la gente a restare in strada, perché la sensazione di sicurezza dentro le proprie abitazioni si è dissolta. Nel frattempo, strategie e controlli proseguono, ma chi vive questa terra ogni giorno sa che “la vita è una bilancia fragile tra tranquillità apparente e l’incertezza di un futuro vicino.” Il tempo e la terra continuano a parlare a modo loro in questa zona tanto delicata quanto vivace e complessa del nostro paese.