L’intelligenza artificiale a reggio calabria: opportunità, sfide e investimenti tra formazione e sicurezza

A Reggio Calabria, esperti discutono dell’importanza dell’intelligenza artificiale per la crescita delle competenze, la sicurezza informatica e le sfide nella pubblica amministrazione, evidenziando opportunità e resistenze.
A Reggio Calabria, un incontro sul ruolo dell’intelligenza artificiale ha evidenziato l'importanza di competenze, sicurezza informatica, superamento delle resistenze e formazione per integrare l’IA in ambito sociale, pubblico e industriale. - Unita.tv

La diffusione dell’intelligenza artificiale coinvolge vari aspetti cruciali, dalla crescita delle competenze all’assicurare la protezione dei sistemi digitali. A reggio calabria, un incontro dedicato all’ia ha messo in luce le possibilità offerte da questa tecnologia, ma anche le resistenze e i rischi che la accompagnano. Le riflessioni arrivano da esperti universitari, rappresentanti della pubblica amministrazione e imprenditori, all’interno del contesto del Villaggio in Italia, iniziativa che segue il tour della nave scuola della marina militare italiana.

Il ruolo della conoscenza e delle competenze umane nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale

Francesco Scarcello, prorettore dell’università della calabria e docente di intelligenza artificiale, ha sottolineato come la conoscenza costituisca il presupposto indispensabile per sfruttare al meglio gli strumenti tecnologici. Ha ricordato che la tecnologia ha capacità moltiplicatrici molto potenti e ha fatto esempi pratici sul campo, come i robot sociali capaci di interagire con persone che incontrano difficoltà a relazionarsi. Secondo Scarcello, l’ia non deve sostituire le abilità umane ma amplificarle, creando nuove opportunità. Non a caso ha insistito su come l’apprendimento sia alla base di questo progresso, dando a chiunque modo di affrontare le nuove soluzioni con maggiore preparazione.

Il punto principale riguarda proprio l’interazione tra uomini e tecnologia, con un’attenzione rivolta ai settori sociali e sanitari, dove le macchine intelligenti possono supportare il lavoro e migliorare l’esperienza delle persone. Si tratta di un equilibrio delicato, nel quale la tecnologia si fa mezzo e non fine, dimostrando che l’apprendimento non si ferma al semplice utilizzo, ma si espande verso la formazione e la crescita continua delle capacità di chi la adopera.

La pubblica amministrazione e la necessità di superare la resistenza al cambiamento

Antonio Abramo, direttore generale di ifm , ha messo l’accento sulle resistenze che spesso incontrano gli enti pubblici di fronte all’introduzione di nuove tecnologie come l’ia. Ha definito questi ostacoli “barriere psicologiche”, che richiedono un approccio attento e paziente per essere superate. Ha evidenziato che l’intelligenza artificiale può migliorare molto il rapporto tra amministrazione e cittadino, attraverso strumenti come assistenti virtuali capaci di rispondere alle richieste degli utenti, e la digitalizzazione dei processi amministrativi che facilita le procedure burocratiche.

Il miglioramento dell’efficienza in questo ambito non dipende solo dalla presenza della tecnologia, ma anche dalla capacità di adattarsi e cambiare mentalità. Abramo ha evidenziato come un pubblico impiego più veloce nel recepire nuove modalità di lavoro possa tradursi in vantaggi concreti per chi usufruisce dei servizi. Questo porta a una sfida culturale più ampia, che riguarda tutto il sistema pubblico e chiede investimenti nel capitale umano.

Sicurezza informatica e protezione dei sistemi contro le minacce digitali

Francesco Buccafurri, docente all’università mediterranea di reggio calabria e specialista in cybersecurity, ha affrontato il tema della sicurezza nell’era dell’intelligenza artificiale. Ha spiegato che l’ia rappresenta uno strumento molto potente nella difesa dei sistemi digitali, capace di identificare comportamenti malevoli e minacce grazie al riconoscimento automatico di schemi anomali. Questo rende possibile creare perimetri di sicurezza più efficaci, in grado di rispondere in tempo reale agli attacchi.

Buccafurri ha indicato come l’Italia, con l’agenzia nazionale per la cybersecurity, abbia fatto passi in avanti significativi nel rafforzare le difese, ma ha avvisato che la carenza di competenze tecniche resta un problema da risolvere. Ha sottolineato inoltre che lo stesso intelligenza artificiale deve essere protetta dai tentativi di manipolazione che ne comprometterebbero il funzionamento con scopi dannosi. Per questo servono infrastrutture capaci di reagire rapidamente, ripristinare i sistemi compromessi e permettere una continua operatività senza interruzioni.

Il rapporto tra innovazione, formazione e sostegno della regione calabria

Francesco Beraldi, imprenditore e presidente di Jakala Civitas, ha preso la parola richiamando l’attenzione sulla necessità di coniugare innovazione e formazione, hanno ricordato che il ritmo dei cambiamenti tecnologici è molto veloce e non basta affidarsi solo alle conoscenze teoriche. Servono competenze pratiche e aggiornate, accessibili rapidamente a chiunque voglia inserirsi o rimanere competitivo nel contesto digitale.

La regione calabria, attraverso le parole dell’assessore allo sviluppo economico Rosario Varì, ha già avviato iniziative per facilitare questo percorso formativo. Sono previsti finanziamenti per borse di studio rivolte a chi ha difficoltà economiche e offerte per dottorati di ricerca e master post universitari. Varì ha rimarcato come la regione non sia inferiore ad altre in termini di studio e ricerca, anzi rappresenti un luogo dove le competenze possono crescere e sostenere processi industriali e di innovazione.

Le grandi imprese che investono sul territorio calabrese, secondo l’assessore, non lo fanno semplicemente per incentivi fiscali o vantaggi logistici come le zone economiche speciali, ma puntano sulle competenze che trovano nel territorio. Questa fiducia nelle risorse umane locali diventa la base concreta per programmi di sviluppo industriale e scientifico che guardano al futuro con obiettivi chiari.


A reggio calabria, l’incontro organizzato nell’ambito del Villaggio in Italia ha mostrato come l’intelligenza artificiale rappresenti un nodo cruciale per il presente e il futuro. Tra conoscenza da approfondire, resistenze da superare, sicurezza da garantire e formazione da sostenere, emerge un quadro complesso con diversi attori impegnati a far sì che l’ia diventi una risorsa concreta per la società e l’economia.