Liliana segre riflette sulla guerra e la pace durante la civil week a Milano

Liliana Segre, durante la Civil Week a Milano, riflette sulla guerra e la memoria, sottolineando l’importanza del dialogo e del suo libro “Non posso e non voglio tacere” per affrontare le ingiustizie attuali.
La senatrice a vita Liliana Segre, durante la Civil Week a Milano, riflette sul dolore della guerra, l’importanza della memoria e la necessità di non tacere di fronte alle ingiustizie, presentando il suo libro "Non posso e non voglio tacere" come monito e invito alla pace. - Unita.tv

La senatrice a vita Liliana Segre ha espresso parole cariche di dolore parlando della guerra e della difficile ricerca della pace, nel corso della Civil Week organizzata dal Corriere della Sera a Milano. L’occasione è stata un incontro-intervista che ha accompagnato l’uscita del suo libro “Non posso e non voglio tacere”, pubblicato il prossimo giorno. Le sue riflessioni toccano temi profondi legati alla memoria, alla sofferenza e alla responsabilità di fronte ai conflitti attuali.

Le parole di Liliana segre sulla guerra e il dolore quotidiano

Durante l’evento a Milano, Liliana Segre ha descritto la sofferenza che prova ascoltando ogni giorno notizie sulla guerra. Ha raccontato di quanto la sua anima si rattristi vedendo persone che, pur maltrattate e umiliate, cercano un dialogo con gli altri. Questi contatti, fragili e delicati, diventano un simbolo della pace che appare sempre più lontana. Segre ha messo in luce un senso di amarezza profonda, quasi come se le generazioni passate fossero vissute invano, viste le sofferenze che si ripetono. Le sue parole rivelano un dolore che nasce da un’esperienza vissuta, da una storia segnata da eventi tragici, e da una speranza che fatica a rinascere.

La sofferenza come testimonianza

“Ogni giorno ascolto notizie di guerra che mi toccano nel profondo,” ha affermato Segre, sottolineando quanto sia difficile trovare momenti di serenità in un contesto così carico di tensione. “La pace sembra un sogno sempre più distante, ma la ricerca non deve mai fermarsi.”

L’importanza del libro “non posso e non voglio tacere” nel contesto attuale

Il libro di Liliana Segre, intitolato “Non posso e non voglio tacere”, è al centro di questo incontro. L’opera racconta la necessità di dare voce a chi ha sofferto, di portare avanti la memoria e di mantenere alta l’attenzione sulle ingiustizie. Pubblicato proprio mentre l’Europa affronta nuove tensioni e conflitti, il volume appare come un monito. Segre sottolinea come il silenzio non sia una scelta possibile per chi ha vissuto certi drammi. Nel testo emerge un invito a capire, a non voltarsi dall’altra parte e a reagire di fronte alle ferite del presente. Il libro si colloca quindi in un momento storico cruciale, suggerendo che parlare apertamente può essere una forma di resistenza morale.

La civil week come spazio di dialogo su temi di attualità e memoria

L’iniziativa della Civil Week, promossa dal Corriere della Sera a Milano, ha ospitato l’intervista con Liliana Segre per mettere in luce questioni legate alla cittadinanza, ai diritti e alla storia. Questo spazio si propone come luogo di confronto su aspetti vitali della società contemporanea, dove gli eventi passati si intrecciano con le sfide di oggi. La partecipazione di una figura come Segre evidenzia quanto il passato sia ancora centrale nelle riflessioni collettive. Le discussioni affrontate in questa rassegna offrono ai partecipanti occasioni per rinnovare impegno e attenzione verso i valori democratici e umani.

Un’occasione di incontro e riflessione

La Civil Week rappresenta un’opportunità preziosa per parlare di temi importanti, con la speranza di costruire un dialogo che possa alimentare la consapevolezza civile in tempi complessi.

Liliana segre e il ruolo della memoria nel presente

Con le sue parole, Liliana Segre ricorda quanto la memoria sia un elemento necessario per evitare il ripetersi degli orrori. L’esperienza vissuta durante la guerra e l’olocausto ha segnato il suo cammino e le sue convinzioni. La senatrice ritiene che, per costruire un futuro pacifico, bisogna mantenere vivo il ricordo, perché da esso nascono insegnamenti e consapevolezza. Il richiamo al non tacere rappresenta un invito a resistere alla dimenticanza e all’indifferenza. Le sue riflessioni proprio in una grande città come Milano mostrano che il passato continua a dialogare con il presente, aiutando a leggere con lucidità le difficoltà che le società affrontano oggi.

“La memoria è il nostro baluardo contro l’indifferenza,” ha concluso Segre, “è il dovere di tutti mantenere viva la storia per non ripetere gli errori.”