
Il murale "Again and again" di aleXsandro Palombo, situato al Memoriale della Shoah di Milano, denuncia il crescente antisemitismo in Europa celebrando la memoria delle sopravvissute Liliana Segre ed Edith Bruck, unendo arte e impegno civile. - Unita.tv
La street art si conferma ancora una volta strumento di denuncia e memoria, con il nuovo murale “Again and again” di aleXsandro Palombo che punta dritto contro l’antisemitismo crescente in Italia e in Europa. L’opera prende il posto di un precedente murale, spesso oggetto di atti vandalici, e celebra due figure simbolo della sopravvivenza ai campi nazisti: liliana segre ed edith bruck. L’arte incontra la storia e le tensioni attuali con un messaggio visibile nel cuore di Milano.
Il murale “again and again”: simboli di memoria e resistenza
AleXsandro Palombo ha creato “Again and again” nel 2025 sul muro del Memoriale della Shoah di Milano, sopra ai resti di un precedente murale da lui stesso realizzato nel 2023. Quest’ultima opera rappresenta liliana segre ed edith bruck, due sopravvissute alla shoah, abbracciate mentre reggono la bandiera di Israele. Le due donne sono rappresentate con le divise a righe dei prigionieri dei campi di concentramento, con la stella gialla di David ben visibile sul petto.
L’immagine è intensa e parla di un legame profondo tra passato e presente, dove la sofferenza vissuta diventa monito e richiamo di speranza. Gli occhi chiusi delle due donne richiamano una dimensione intima e riflessiva, mentre il loro abbraccio sembra voler suggellare un impegno collettivo contro l’odio. La scelta di inserire la bandiera di israele non è casuale: indica un senso di appartenenza e riconoscimento identitario in un contesto in cui l’antisemitismo torna a emergere con forza.
Il contesto degli atti vandalici e la risposta dell’artista
Il murale precedente del 2023, intitolato “Binario 21, i Simpson deportati ad Auschwitz”, aveva suscitato reazioni violente. Nei due anni seguenti la sua realizzazione, l’opera è stata colpita da sei atti vandalici gravi, con scritte a sfondo antisemita. Tra queste, le più frequenti riguardavano slogan come “free pal” e “palestina libera”.
Palombo ha scelto di non rimuovere queste scritte, spiegando che volevano essere interpretate come un segnale di solidarietà nei confronti della violenza antiebraica che si è diffusa in occidente negli ultimi tempi. Il murale diventa così anche uno spazio di dialogo forzato, che impone la riflessione sui conflitti attuali e sulle derive dell’odio.
Questo background rende “Again and again” non solo un’opera artistica ma un gesto politico. Il richiamo alla memoria della shoah convive con l’allarme per una rinascita dell’antisemitismo che coinvolge molte nazioni occidentali dopo eventi e tensioni geopolitiche recenti.
Il ruolo del memoriale della shoah e la scelta di milano
Il Memoriale della Shoah in Milano è uno dei luoghi più significativi per ricordare la tragedia delle deportazioni e delle persecuzioni naziste in Italia. Collocare il nuovo murale proprio su questo sito amplifica il valore simbolico dell’opera. Qui, la memoria storica si unisce a un messaggio forte e immediato contro il rischio di dimenticanza e all’odio che torna a manifestarsi.
Milano, come grande metropoli europea, riflette in piccolo tensioni sociali più ampie. La decisione di posizionare “Again and again” sul muro del memoriale indica la volontà di mantenere viva una memoria collettiva che passa anche attraverso l’arte di strada, accessibile e visibile a tutti.
Le immagini delle due sopravvissute unite nell’abbraccio con la bandiera di israele rappresentano inoltre una testimonianza diretta a chi la guarda, con l’intento di stimolare attenzione e consapevolezza in un momento storico segnato da divisioni e paure crescenti.
Implicazioni sociali e culturali del murale nel 2025
Nel 2025 l’antisemitismo torna a essere un problema concreto in diversi stati europei, con un aumento di episodi di violenza e discriminazione. Le opere pubbliche che richiamano la shoah hanno un impatto diretto sui cittadini, sia come memoria storica sia come richiamo a un impegno civile quotidiano.
Il murale di aleXsandro Palombo si inserisce in questo scenario come una delle risposte visive e culturali a questo fenomeno. Utilizza volti noti e riconoscibili, come liliana segre ed edith bruck, per portare avanti un discorso che unisce testimonianza personale e denuncia sociale.
L’opera inoltre mostra una componente di resistenza culturale, perché non si limita a commemorare ma cerca di contrastare la diffusione di odio attraverso la forza dell’immagine e della simbolica presenza femminile. Un messaggio che coinvolge diverse generazioni e si rivolge anche ai più giovani, spesso distanti dai ricordi diretti del passato.
Il murale, in un luogo pubblico come il Memoriale della Shoah milanese, rimane accessibile a un pubblico vasto. Porta la storia nelle strade, stimola riflessioni che si legano al presente e mantiene viva la memoria di eventi che non devono essere dimenticati.