Il commercio marittimo dei container dà segnali di vivacità anche nei primi mesi del 2025. Il traffico cresce, così come i noli, spinti da scelte politiche e dalle mosse delle compagnie di navigazione per tenere testa alle pressioni del mercato. Tutto questo si traduce in un aumento dei flussi commerciali e in risultati migliori per chi opera nel trasporto via mare.
Container in aumento, gli Stati Uniti anticipano gli acquisti
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico globale di container è salito del 4,2%, proseguendo il trend positivo iniziato già nel 2024 con un +6% rispetto all’anno precedente. A spingere forte sono state soprattutto le importazioni dagli Stati Uniti, dove molti hanno deciso di fare scorte prima che entrassero in vigore nuovi dazi. Questa corsa ha messo in moto un via vai intenso nei porti di tutto il mondo e ha dato una spinta immediata al settore delle spedizioni via mare.
L’amministrazione americana, sotto la guida di Trump, ha annunciato una serie di tariffe doganali che hanno cambiato i tempi degli ordini. I dati raccolti da Fedespedi, la federazione italiana degli spedizionieri, confermano che questa anticipazione delle politiche ha fatto da volano. Le compagnie di navigazione hanno visto crescere sia i volumi sia i profitti, nonostante la complessità del quadro internazionale.
Nel rapporto Fedespedi del 2025 si sottolinea come lo shipping abbia saputo adattarsi velocemente a questo nuovo scenario, diventando più flessibile nel rispondere ai cambiamenti improvvisi della domanda globale. Il presidente Alessandro Pitto mette proprio in evidenza questa capacità di reazione come chiave per capire la crescita registrata nei primi mesi dell’anno.
Navigazione marittima: un bilancio tra difficoltà e ripresa
Nel 2023 il traffico container mondiale è praticamente rimasto stabile, con un lieve aumento dello 0,6%. Ma in quell’anno le compagnie di navigazione hanno registrato un calo netto degli incassi. Solo nel 2024 c’è stata una vera ripresa, con 183,1 milioni di teu movimentati e un rialzo sia dei volumi sia dei prezzi dei noli.
Il costo medio per il trasporto di un container è salito di oltre il 20% rispetto all’anno precedente, dando ossigeno ai bilanci delle aziende. Molte hanno chiuso il 2024 in utile, migliorando i risultati operativi. Tra i protagonisti del settore ci sono nomi noti come Cma-Cgm, Cosco, Evergreen, Hapag-Lloyd, Hyundai MM, Maersk, Oocl, Wan Hai, Yang Ming e Zim.
Va detto che il gruppo Msc non è stato incluso nell’analisi perché non pubblica i dati finanziari. In generale, però, si è vista una crescita solida del fatturato e una gestione più efficiente, fatta eccezione per Yang Ming che ha avuto qualche difficoltà in più.
Anche la puntualità delle navi è migliorata nel 2025: il 58,7% degli arrivi è stato in orario e il ritardo medio si è ridotto a 4,6 giorni. Un segnale che il settore è riuscito a gestire meglio le sfide logistiche e le rotte complicate.
Che cosa spinge la ripresa e cosa aspettarsi
L’aumento del traffico container tra il 2024 e il primo trimestre del 2025 è frutto di diversi fattori. Da un lato le nuove politiche commerciali americane hanno spinto molte aziende ad anticipare gli acquisti, facendo salire subito i volumi. Dall’altro, l’aumento dei prezzi dei noli ha garantito maggiori entrate, utili a coprire i costi e a finanziare investimenti.
Le imprese del settore hanno mostrato una buona capacità di adattamento, essenziale in un contesto ancora segnato da tensioni commerciali e incertezze. I miglioramenti nella puntualità delle navi confermano poi un salto in avanti nell’efficienza operativa, con gli armatori che sono riusciti a contenere i ritardi.
L’analisi di Fedespedi offre così un quadro aggiornato delle dinamiche del commercio globale, mettendo in luce come gli eventi politici pesino sui risultati economici dello shipping. Sarà importante continuare a seguire questi sviluppi per capire dove andrà il traffico marittimo e quali strategie adotteranno le aziende coinvolte.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Matteo Bernardi