La città di Sarzana, insieme a diversi comuni della Val di Magra, ha ufficialmente presentato la candidatura a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2028. L’iniziativa coinvolge un’area vasta che si estende dalla Val di Magra alla Val di Vara, passando per il Golfo dei Poeti. Il progetto punta a valorizzare il patrimonio culturale diffuso del territorio attraverso una collaborazione tra enti locali e con il sostegno della Regione Liguria.
La rete territoriale: comuni e sindaci impegnati nella candidatura
Il primo nucleo dei Comuni che hanno deciso di aderire alla candidatura si è riunito oggi nella Fortezza di Sarzanello. La sindaca Cristina Ponzanelli e l’assessore alla cultura Giorgio Borrini hanno accolto i rappresentanti degli altri territori coinvolti: Ameglia con Umberto Galazzo, Arcola con Monica Paganini, Castelnuovo Magra con Katia Cecchinelli, Luni con Alessandro Silvestri, Santo Stefano di Magra con Paola Sisti, Vezzano Ligure con Massimo Bertoni; dal Golfo dei Poeti Leonardo Paoletti sindaco di Lerici; dalla Val di Vara Corrado Fabiani ed Egidio Banti . Questo gruppo rappresenta un territorio ricco non solo geograficamente ma anche culturalmente grazie ai legami storici che lo uniscono.
Un progetto corale e il sostegno regionale
Un progetto corale che mette al centro l’identità storica condivisa tra le diverse comunità. Il sostegno da parte delle istituzioni regionali è significativo ed è arrivato anche dalla direttrice regionale musei Liguria Alessandra Guerrini. Durante l’incontro ha evidenziato come la rete dei beni culturali sotto la sua direzione sia strettamente collegata al polo principale costituito da Sarzana. Tra questi figurano fortezze antiche come Firmafede e Sarzanello ma anche siti archeologici importanti come quello dell’antica città romana Luni o ville storiche presenti nel Golfo dei Poeti.
Patrimonio culturale diffuso e connessioni fra i siti storici
L’area interessata dalla candidatura comprende molteplici beni materiali e immateriali distribuiti lungo tutto il territorio coinvolto. Le fortezze presenti fungono da punti nodali mentre musei ed aree archeologiche raccontano le radici profonde del passato locale. A queste si aggiungono testimonianze meno note ma ugualmente rilevanti come ville romane o castelli minori che completano una mappa culturale ampia.
Questi patrimoni sono vivi perché inseriti in contesti urbani ancora abitati; diventano così parte integrante delle vite quotidiane delle comunità locali contribuendo alla loro identità collettiva oltre ad attirare interesse turistico qualificato quando valorizzati adeguatamente tramite iniziative mirate.
La visione strategica dietro la candidatura: cultura motore sociale ed economico
La proposta avanzata da Sarzana non intende essere solo una celebrazione fine a se stessa ma vuole configurarsi come piattaforma aperta capace d’attivare processi inclusivi sul piano sociale ed economico nell’intera area partecipante.
Secondo quanto dichiarato dalla sindaca Ponzanelli “questa sfida nasce proprio dall’orgoglio storico cittadino ma punta soprattutto su programmi capaci d’intervenire sulla rigenerazione urbana migliorando spazi pubblici già esistenti oppure recuperandone altri degradati in chiave funzionale alle esigenze contemporanee.”
L’approccio mira quindi ad elevare qualità della vita attraverso azioni concrete quali riqualificazione degli ambienti urbani integrata alla tutela estetica ambientale locale garantendo così valore duraturo all’investimento culturale promosso dal progetto complessivo.
Iniziative future per coinvolgere cittadini associazioni e operatori culturali
Nei prossimi mesi prenderanno avvio assemblee pubbliche, laboratori tematici e incontri volti a raccogliere contributi diretti dalle varie realtà presenti sul territorio interessate dall’iniziativa. Saranno occasioni importanti dove idee singole potranno tradursi in progettualità condivise in modo trasparente basandosi su bisogni reali emersi dalle comunità stesse.
Il coordinamento tecnico sarà affidato alla società PanSpeech, spin-off universitario dell’ateneo senese specializzato nello sviluppo collaborativo. Un comitato scientifico, che vedrà presto annunciata la propria composizione formata da esperti riconosciuti nei campi dell’arte, della cultura e dell’accademia darà supporto metodologico garantendo rigore nella realizzazione del percorso.
La nuova identità visiva e riconoscibilità
A breve sarà presentata la nuova identità visiva pensata appositamente per questa iniziativa promossa dalla città di Sarzana insieme agli altri comuni partner. Detto elemento contribuirà ad aumentare la riconoscibilità pubblica e comunicativa del progetto durante tutte le sue fasi operative.