Torna sotto i riflettori il tema dei disagi dei pendolari sulla linea ferroviaria Genova-Milano. Il Movimento 5 Stelle ha portato la protesta direttamente in consiglio regionale a Genova, dopo una manifestazione davanti alla stazione di Principe. Al centro della polemica c’è la manutenzione straordinaria del ponte di Bressana e, soprattutto, la mancanza di un piano che metta al primo posto le esigenze di chi viaggia ogni giorno.
M5s in piazza a Principe: la protesta dei pendolari
Mercoledì in consiglio regionale a Genova si accenderà una protesta decisa del Movimento 5 Stelle, partita proprio dalla stazione di Principe. Stefano Giordano, capogruppo M5S, ha partecipato all’iniziativa e ha raccontato le difficoltà di chi ogni giorno si trova a fare i conti con ritardi continui e viaggi incerti. “I pendolari meritano rispetto – ha detto Giordano – perché non possono vivere nell’incertezza di orari che cambiano all’ultimo minuto, dovuta a una rete ferroviaria che non regge”.
I lavori sul ponte di Bressana sono necessari, nessuno lo nega. Ma il punto è un altro: manca un piano che accompagni questi interventi con soluzioni alternative, così da garantire un servizio stabile e affidabile. Giordano ha spiegato che i pendolari chiedono solo di poter contare su orari certi, specie quando le infrastrutture sono sottoposte a interventi che ne limitano l’uso normale.
Potenziare i treni senza fermate intermedie? Una soluzione che non convince
Il capogruppo M5S ha anche commentato la proposta del sindaco di Genova, Marco Bucci, che vorrebbe aumentare il numero di treni tra Genova e Milano. Secondo Giordano, però, questo non basta perché si concentrerebbe solo sui treni diretti, senza fermate nelle località intermedie come Novi o Alessandria.
Così facendo, si lascia fuori una parte importante dei pendolari che ogni giorno usano proprio queste fermate per andare a lavoro o a scuola. Migliorare solo le corse senza soste nelle stazioni di mezzo significa non rispondere alle vere esigenze di chi vive lungo la tratta.
Critiche alla politica nazionale: manutenzione trascurata e priorità sbagliate
Giordano non si limita a guardare al territorio. Nel suo intervento punta il dito contro il governo nazionale. A suo avviso, si investe troppo su grandi progetti come il rafforzamento dell’esercito, caro al presidente Giorgia Meloni, e troppo poco sulla manutenzione ordinaria della rete ferroviaria.
Anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, finisce nel mirino, per l’attenzione riservata al Ponte di Messina mentre la rete ferroviaria e autostradale resta in condizioni precarie. La situazione è grave non solo sui binari, ma anche sulle strade, dove la manutenzione scarseggia e la sicurezza è a rischio.
Pendolari costretti all’auto: traffico e costi alle stelle
Con un servizio ferroviario che non funziona, molti pendolari sono costretti a usare l’auto. Una scelta che peggiora il traffico e pesa sul portafoglio. Giordano ricorda che chi sceglie l’auto sa a che ora parte, ma non sa mai quando arriverà, bloccato dal traffico e da strade in cattive condizioni.
Oltre ai tempi incerti, c’è il problema dei pedaggi: costi alti per strade che non offrono un servizio all’altezza. Tutto questo mette sotto pressione le famiglie e chi ogni giorno si sposta tra Genova, Milano e le zone in mezzo.
Le proteste del Movimento 5 Stelle chiedono interventi concreti, che guardino a tutte le esigenze del trasporto regionale e nazionale. Non basta pensare ai grandi progetti. Chi viaggia ogni giorno, migliaia di persone, ha bisogno di soluzioni più semplici e immediate, soprattutto quando i lavori in corso rischiano di complicare ancora di più la vita.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Serena Fontana