Il tardo pomeriggio ha visto un violento nubifragio colpire il savonese prima e poi il ponente di Genova, con piogge intense che hanno superato i 100 millimetri in un’ora in alcune località. Le forti precipitazioni hanno provocato esondazioni, frane e allagamenti in varie zone abitate, richiamando l’attenzione delle autorità locali e della Protezione Civile, impegnata a monitorare i corsi d’acqua e le condizioni meteorologiche in evoluzione.
Nubifragio nel savonese: accumuli straordinari e disagi sulle strade
Nel savonese il nubifragio ha scaricato quantità di pioggia eccezionali in tempi molto ristretti. A Mele, la stazione Arpal ha registrato 130,8 millimetri di pioggia in un’ora, valore che indica un’intensità di precipitazione rara e capace di mettere a dura prova il sistema di drenaggio locale. A Quiliano, altra zona colpita duramente, il totale è arrivato a 101,4 millimetri nello stesso intervallo temporale.
Il Riobasco, torrente del savonese, è esondato causando allagamenti nelle sue vicinanze. Diverse aree di Quiliano sono state sommerse dall’acqua e la strada dei Tecci è stata chiusa a causa di una frana che ha invaso la carreggiata, rendendo impossibile il transito veicolare. Anche a Savona città si sono verificati problemi: sulla provinciale di San Bernardo la carreggiata è stata temporaneamente chiusa per allagamenti e smottamenti, mentre lungo la Sp29 si sono registrate cadute di alberi. La gravità degli eventi ha richiesto un controllo serrato sulle condizioni delle infrastrutture e la gestione della viabilità.
Monitoraggio della protezione civile e livelli dei corsi d’acqua in Liguria
La Protezione Civile della Regione Liguria ha seguito la situazione con attenzione durante la fase più critica del nubifragio. L’assessore Giacomo Giampedrone, intervenuto in diretta televisiva su Primocanale, ha sottolineato che gli interventi sul territorio non erano stati necessari finora, ma ha evidenziato “la possibilità di disagi per le ore e giorni a venire a causa delle condizioni ancora instabili.”
I torrenti Stura e Leira, che scorrono nelle zone interessate dalle piogge, hanno superato il primo livello di guardia, segnalando una condizione di allerta idraulica, anche se sono poi rientrati rapidamente. Questo rapido aumento seguito da un abbassamento indica la presenza di un elevato rischio idrogeologico temporaneo, legato all’intensità delle precipitazioni. Il ruolo della Protezione Civile resta quello di garantire un costante monitoraggio e prepararsi a possibili azioni di emergenza qualora la situazione dovesse peggiorare.
Evoluzione meteo e rischi idrogeologici nel ponente genovese e aree interne
Il maltempo che ha colpito la Liguria si presenta come una perturbazione atlantica che porta una sequenza di temporali intensi con possibili grandinate e nubifragi. Dopo il passaggio nel savonese, il centro della perturbazione si è spostato sul centro di Genova, dove si è attivata la fase operativa di preallarme per gestire possibili criticità al suolo.
Secondo le previsioni, nuovi fronti temporaleschi attraverseranno la regione, caratterizzati da fenomeni rapidi ma concentrati. Questo tipo di precipitazioni può causare allagamenti e frane lampo soprattutto nelle aree più vulnerabili, definite da morfologia e presenza di corsi d’acqua a rischio. L’allerta meteo riguarda le province di Savona e Genova e si estende anche alle zone interne, dove la conformazione del territorio rende più complessa la gestione delle emergenze.
La Protezione Civile e i tecnici monitorano costantemente i livelli dei torrenti e le condizioni meteorologiche per intervenire tempestivamente, riducendo al minimo i rischi per la popolazione e le infrastrutture. L’attenzione rimane alta nei prossimi giorni, dato che la situazione atmosferica potrà riproporre condizioni di instabilità con effetti diretti sul territorio ligure.
Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Serena Fontana