Genova – Nel porto della città è stato scoperto un carico enorme di cocaina, nascosto dentro fusti di polpa di frutta congelata destinata alla produzione di succhi. Le Dogane hanno scoperto un traffico illecito che coinvolge un imprenditore italiano, con possibili legami con la criminalità organizzata calabrese. Il valore stimato della droga supera i 45 milioni di euro.
La scoperta: cocaina nascosta nella polpa di frutta congelata
Tutto è partito dal controllo di un fusto di polpa di guayaba proveniente dalla Colombia, dove sono stati trovati circa due chili di polvere bianca. Gli ispettori, insospettiti, hanno deciso di ispezionare tutti i 126 fusti nel container. È così che hanno trovato in totale 132 chili di cocaina mescolata alla polpa congelata.
Nascondere la droga in prodotti alimentari surgelati non è certo una cosa da poco. Serve precisione e attrezzature speciali. Il congelamento aiuta a conservare la sostanza durante i lunghi viaggi e rende più difficile individuarla durante i controlli. Dietro a questa operazione c’è sicuramente una rete organizzata, con esperti in chimica e logistica. Manipolare la cocaina e mantenerla pura richiede impianti dedicati e personale preparato.
Indagini e imprenditore reggino nel mirino
Dopo il sequestro, il procuratore aggiunto Federico Manotti ha aperto un’inchiesta. Al centro c’è il titolare della ditta di import-export che ha ordinato la merce. Si tratta di un 35enne di Reggio Calabria, che ha detto di voler collaborare e si è detto estraneo al traffico. Gli investigatori però vogliono capire se l’imprenditore abbia avuto un ruolo attivo o se l’azienda sia stata usata all’oscuro come copertura.
Le indagini ora puntano a ricostruire l’origine della cocaina, la catena di approvvigionamento e i legami tra i narcotrafficanti colombiani e la criminalità organizzata italiana. La ‘ndrangheta, che ha solide radici in Calabria, è considerata un possibile punto di riferimento per la gestione e la distribuzione della droga nel nostro paese.
Valore e struttura del traffico
Secondo gli inquirenti, quei 132 chili di cocaina potrebbero valere quasi 50 milioni di euro una volta messi sul mercato. Numeri che mostrano quanto sia grande il giro d’affari dietro questa operazione e quanto peso abbia nel mondo dello spaccio. Il sequestro è un duro colpo al sistema di distribuzione organizzata e alla diffusione delle sostanze stupefacenti.
Dietro l’importazione c’è probabilmente una banda di narcotrafficanti ben organizzata e sofisticata. La lavorazione e l’occultamento della droga congelata fanno pensare a professionisti che conoscono bene le tecniche chimiche e di conservazione. Questo traffico svela scenari complessi, con gruppi che hanno contatti internazionali e grandi risorse economiche.
Le autorità continuano a indagare su come la droga venisse smistata e venduta in Italia. Il proseguimento dell’inchiesta sarà fondamentale per scoprire altri coinvolti e per fermare eventuali future importazioni con metodi simili.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Serena Fontana