La Corte dei conti ha dato il via libera al bilancio 2024 della Regione Liguria, con qualche riserva su una vecchia questione finanziaria: la cartolarizzazione di Arte del 2011. Nonostante il debito sia diminuito, restano problemi seri sui ritardi nell’utilizzo dei fondi del Pnrr e sulla crescita della spesa sanitaria. Questi sono i punti chiave emersi dall’ultima verifica sul rendiconto regionale.
Cartolarizzazione Arte, la Corte non molla la presa
La Corte dei conti ligure torna a puntare i riflettori sulla cartolarizzazione di Arte, operazione fatta nel 2011 durante la giunta Burlando per affrontare un grosso debito sanitario. Il problema è che quel debito non è mai stato registrato nei bilanci come si sarebbe dovuto. In pratica, una parte del debito potrebbe non essere stata considerata correttamente nei documenti ufficiali. La Corte non ha riscontrato irregolarità formali, ma insiste sulla necessità di una maggiore trasparenza e chiarezza nella gestione di queste passività. Il tema resta dunque aperto e conferma quanto la gestione finanziaria della sanità in Liguria sia una questione delicata, tenuta sotto stretta osservazione.
Debito in calo, ma il Pnrr fatica a decollare
Sul fronte numeri, il debito della Regione Liguria scende a 300,8 milioni, circa 135 milioni in meno rispetto all’anno scorso. Un segnale positivo che indica una situazione più stabile rispetto al passato. Però, la gestione dei fondi Pnrr fa ancora fatica. La Regione ha in ballo 210 progetti del Pnrr e altri 11 legati al piano per gli investimenti complementari, per un totale di quasi 590 milioni di euro. Ma l’avanzamento è lento: solo il 41% della spesa prevista per il 2024 è stata effettivamente pagata, e appena il 7,5% degli impegni presi negli anni scorsi è stato saldato. Numeri che mettono in luce una reale difficoltà a spendere in tempo e a portare avanti i lavori. La Corte invita quindi a rafforzare i controlli per evitare ulteriori ritardi e sprechi.
Case e ospedali di comunità, cantieri fermi e costi sanitari alle stelle
Tra i lavori più in ritardo ci sono le case e gli ospedali di comunità. Finora solo 12 cantieri sono stati completati, mentre molti altri sono bloccati o procedono a rilento. Questo frena il potenziamento dell’assistenza territoriale, uno degli obiettivi principali del Pnrr. Sul fronte sanitario, la spesa è cresciuta del 14,2%, con un disavanzo che ha toccato i 112,4 milioni di euro. Aumenta anche il costo della mobilità extra-regionale: dai 51,5 milioni del 2022 si è passati a 74,6 milioni nel 2024. Significa che sempre più liguri si rivolgono a strutture fuori regione, segno che il sistema locale fatica a trattenere i pazienti. Le aziende sanitarie chiudono con perdite più pesanti e le misure adottate finora non bastano a tenere sotto controllo i costi.
Controlli più severi per evitare sprechi e ritardi
Nel corso dell’audizione, il consigliere Donato Centrone ha sottolineato l’urgenza di intensificare i controlli sui progetti Pnrr. Serve un monitoraggio più stretto per rispettare i tempi previsti e prevenire sprechi. Solo così si potrà recuperare il terreno perso e assicurare che i fondi pubblici vadano davvero a migliorare servizi fondamentali come la sanità e le infrastrutture. La Corte dei conti conferma la sua attenzione alta sul bilancio regionale, soprattutto sulle sfide legate alla salute e agli investimenti.
Il 2025 si apre quindi con una Liguria che fa passi avanti sul fronte del debito, ma resta in affanno sul fronte sanitario e nell’uso dei fondi europei. Serve un cambio di passo per far sì che la spesa pubblica porti rapidamente benefici concreti ai cittadini. La strada è ancora lunga e i prossimi mesi saranno decisivi per la gestione finanziaria della Regione.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Serena Fontana