La questione relativa all’istituzione del parco nazionale di Portofino torna al centro del dibattito politico e amministrativo dopo una sentenza del Tar Liguria emessa il 7 ottobre 2024. Il procedimento riguarda la definizione dei confini e l’eventuale riattivazione di un parco provvisorio che coinvolge undici comuni, in contrasto con le richieste della Regione Liguria. La situazione ha spinto il deputato ligure Francesco Bruzzone a presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente, chiedendo chiarimenti sulle decisioni assunte dal ministero.
Le due strade indicate dal tar liguria per l’istituzione del parco nazionale
Il Tribunale amministrativo regionale della Liguria ha stabilito due possibili soluzioni per procedere con l’istituzione definitiva del parco nazionale di Portofino. La prima opzione prevede la riapertura della fase provvisoria, estendendo i confini a undici comuni interessati dall’iniziativa ambientale. In questo caso si dovrebbe riprendere il procedimento già avviato in passato, coinvolgendo tutti gli enti locali chiamati a esprimersi non solo sulle misure di tutela ma anche sulla loro adesione formale al progetto.
Seconda possibile soluzione senza fase transitoria
La seconda strada suggerita dalla sentenza è quella di abbandonare questa fase transitoria e passare direttamente all’approvazione definitiva dell’area protetta. Questa soluzione verrebbe attuata in accordo con la Regione Liguria che intende mantenere i confini storici limitati ai soli Comuni di Portofino, Santa Margherita Ligure e Camogli. Tale posizione è stata più volte ribadita dall’amministrazione regionale nel corso delle trattative con il ministero dell’Ambiente.
La posizione della regione liguria rispetto alla gestione del progetto
Regione Liguria ha espresso chiaramente la volontà di evitare un’estensione territoriale troppo ampia rispetto ai confini tradizionali riconosciuti al Parco Nazionale. L’amministrazione regionale preferisce procedere senza ulteriori fasi intermedie verso l’approvazione definitiva dell’area protetta così come definita storicamente dai tre Comuni principali: Portofino, Santa Margherita Ligure e Camogli.
Tuttavia pochi giorni fa il ministero dell’Ambiente ha comunicato sia alla Regione che agli undici Comuni interessati l’avvio ufficiale della procedura per istituire un Parco provvisorio esteso proprio a questi ultimi territori aggiuntivi. Il Ministero ha chiesto agli enti locali coinvolti soltanto un pronunciamento sulle misure da adottare per salvaguardare le aree interessate senza permettere loro però alcuna scelta circa la partecipazione formale all’organizzazione futura del Parco stesso.
L’interrogazione parlamentare e le critiche rivolte al ministero
Francesco Bruzzone, deputato ligure della Lega, si è fatto portavoce delle preoccupazioni espresse dalla Regione riguardo alle scelte operate dal Ministero dell’Ambiente nel gestire questa delicata fase amministrativa. Nell’interrogazione parlamentare presentata si chiede conto delle ragioni che hanno spinto il Ministero ad ignorare le richieste ufficiali avanzate dalla Regione stessa.
Bruzzone sottolinea come “tale comportamento possa configurarsi come una violazione dei principi fondamentali che regolano la collaborazione tra diversi livelli istituzionali dello Stato italiano.” In particolare appare anomalo che venga imposto agli enti locali interessati solo un giudizio tecnico sulle misure ambientali senza considerarne invece anche gli aspetti politici legati alla volontà o meno d’ingresso nel nuovo Parco Nazionale previsto dal Ministero.
L’intervento parlamentare mira dunque ad ottenere spiegazioni dettagliate sul perché non sia stata seguita una linea condivisa fra tutte le parti coinvolte nell’ambito territoriale toccato dalle modifiche proposte dal Tar Liguria nella sua sentenza dello scorso ottobre 2024.