Il porto turistico di Imperia riparte con una concessione di 65 anni e 159 milioni di investimenti

Nuova concessione e investimenti rilanciano il porto turistico di Imperia. - Unita.tv

Serena Fontana

1 Settembre 2025

La firma della concessione sessantacinquennale tra il Comune di Imperia e la società pubblica “Marina di Imperia” segna una svolta decisiva per il porto turistico della città ligure. Il progetto, fermo da decenni, potrà così riprendere e vedere finalmente il completamento strutturale e gestionale. Questa operazione apre la strada a un investimento importante che si basa su un modello finanziario fuori dagli schemi tradizionali bancari e punta a un forte rilancio economico e ambientale dell’area.

La firma della concessione e la gestione in house per il rilancio del porto

La mattina del 2025, nella sede del Palazzo civico di Imperia, si è ufficializzata la concessione a favore di “Marina di Imperia“, la società controllata direttamente dal Comune. Questo atto consente il riavvio del porto turistico, il cui cantiere era bloccato da diversi anni per problemi economici e legali. La concessione si estende per 65 anni, assicurando alla società pubblica un’ampia responsabilità nella gestione, dalla costruzione al mantenimento.

Il progetto originale risale al 1981, ma molte fasi successive sono state interrotte da fallimenti e contenziosi. Ora, la ripresa dei lavori vede il Comune tornare protagonista con la propria struttura interna, a garanzia di maggiore controllo sull’opera. “Marina di Imperia” avrà il compito di portare a termine non solo la parte nautica ma anche l’intera sistemazione urbanistica legata al porto.

L’investimento da 159 milioni e il finanziamento senza debito bancario

L’investimento complessivo previsto per il completamento dell’opera supera i 159 milioni di euro. Un punto fondamentale è il metodo scelto per finanziare i lavori: non si farà ricorso al credito bancario, una scelta che evita ulteriori debiti pubblici per il Comune. Il Consiglio comunale ha approvato un piano che si basa sulla vendita dei posti barca e delle strutture a terra, oltre all’ingresso di partner privati per la gestione di alcune aree del porto.

Il piano prevede che la vendita di 1.235 posti barca costituisca una fonte primaria di entrate, con 782 posti destinati alla nautica turistica e 453 riservati agli usi locali. La cessione di spazi e servizi, insieme alla collaborazione pubblico-privata, punta a stabilizzare il progetto sul lungo periodo senza mettere pressione sulle casse comunali. Questo modello di finanziamento, poco diffuso in grandi opere pubbliche italiane, punta alla sostenibilità economica diretta dell’intervento.

La struttura e le dotazioni del nuovo porto tra nautica, servizi e residenze

Il porto di Imperia si presenterà come un complesso articolato che combina posti barca di varie dimensioni con un corpo centrale chiamato Hall del Mare. Qui sarà realizzato un hotel a cinque stelle dotato di darsena privata, che si affiancherà a un centro benessere e a terrazze panoramiche chiamate a valorizzare la posizione sul mare.

Oltre all’hotel, nelle vicinanze sorgeranno residenze di alto livello e alloggi riservati alle forze dell’ordine, che contribuiranno a garantire sicurezza e vivibilità. Completano il quadro una nuova torre degli ormeggiatori, spazi commerciali, parcheggi coperti e box auto. L’area prevede anche zone verdi, strutture per la cantieristica, un distributore di carburante per imbarcazioni, luoghi di aggregazione ricreativa e una passeggiata pedonale lunga il waterfront.

Questa varietà di funzioni punta a trasformare il porto in un vero polo multifunzionale, in grado di attrarre turisti, residenti e operatori nautici, riflettendo gli standard moderni richiesti alle marine di livello europeo.

Le scelte ecosostenibili per il funzionamento e la gestione ambientale

Grande attenzione è rivolta agli aspetti energetici e ambientali del porto. L’impianto sarà alimentato prevalentemente da energia pulita, con un sistema di pannelli fotovoltaici installati sulla copertura del depuratore. La climatizzazione degli ambienti è affidata a pompe di calore e pannelli solari, tecnologie che riducono sensibilmente il consumo di combustibili fossili.

La gestione delle acque reflue e meteoriche sarà innovativa e mirata a limitare l’impatto sull’ecosistema marino e urbano circostante. Il progetto risponde così alle esigenze di riduzione delle emissioni inquinanti e consumo delle risorse idriche, allineandosi alle direttive europee per le infrastrutture green.

Questa scelta ambientale è coerente con le politiche di transizione ecologica che coinvolgono molte pubbliche amministrazioni italiane e dà un segnale chiaro sulla sostenibilità del porto come infrastruttura integrata.

Le opere pubbliche di urbanizzazione integrata e il cronoprogramma di realizzazione

Il piano prevede, oltre alla costruzione del porto, la realizzazione di opere pubbliche per la sistemazione urbanistica della zona circostante per un valore di circa 12 milioni di euro. Questi interventi riguarderanno viabilità, aree verdi, spazi comuni e collegamenti funzionali tra porto e centro cittadino.

Secondo il cronoprogramma stabilito, la conclusione dei lavori dovrebbe avvenire entro sette anni dalla firma della concessione, quindi entro il 2032. Questi tempi, pur lunghi rispetto a una normale opera pubblica, tengono conto delle dimensioni e della complessità del progetto.

L’integrazione tra infrastrutture nautiche, spazi abitativi, ricreativi e commerciali è pensata per rilanciare Imperia come destinazione di prestigio lungo la costa ligure, con effetti positivi sull’economia locale e sull’occupazione.

Il riavvio del porto turistico di Imperia rappresenta un passo decisivo per un’opera che ha attraversato decenni di difficoltà e apre scenari per un rilancio territoriale significativo. La combinazione di gestione pubblica diretta, finanziamenti non bancari e attenzione all’ambiente testimoniano un approccio concreto e dettagliato per il futuro.

Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Serena Fontana