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Il governo estende fino a ottobre il termine per richiedere incentivi sui motori elettrici per natanti e imbarcazioni

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Incentivi prorogati a ottobre per motori elettrici di natanti - Unita.tv
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La scadenza per accedere ai contributi statali destinati all’acquisto di motori elettrici per la nautica da diporto è stata spostata al primo ottobre prossimo. Questa proroga interessa proprietari di barche e natanti che vogliono sostituire i vecchi propulsori con soluzioni a basso impatto ambientale, con finanziamenti a fondo perduto fino a decine di migliaia di euro.

Proroga della scadenza per presentare le domande di contributo elettrico

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato il rinvio del termine per presentare le richieste di agevolazione, inizialmente fissato ad una data precedente, portandolo al primo ottobre del 2025. Confindustria Nautica ha comunicato l’aggiornamento ai propri associati e ha reso disponibile una guida pratica per facilitare la compilazione dei moduli necessari. La domanda può essere completata anche con il supporto del rivenditore autorizzato, che spesso accompagna il cliente presso gli uffici o online.

Questa misura rientra nel più ampio piano per sostenere la transizione ecologica nel settore della nautica da diporto, stimolando il passaggio ai motori elettrici e così riducendo le emissioni inquinanti nei laghi, mari e fiumi italiani. I proprietari di imbarcazioni o natanti interessati possono dunque ancora accedere al beneficio, approfittando di una finestra più ampia rispetto a quella iniziale.

Dettagli dei contributi e requisiti per accedere alle agevolazioni

Il contributo previsto è a fondo perduto e copre fino al 50% delle spese ammissibili sostenute per l’acquisto dei propulsori elettrici. Nel caso di persone fisiche si può ottenere un rimborso fino a 8.000 euro, mentre per le imprese la cifra sale fino a 50.000 euro. Questi limiti sono vincolati al rispetto dei criteri soggettivi stabiliti dal Mimit durante l’erogazione.

L’importo del contributo varia a seconda del tipo di motore installato. Per motori fuoribordo dotati di batteria integrata con potenza da 0,5 Kw fino a 12 Kw, il contributo per unità è fissato a 2.000 euro. I motori fuoribordo con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o POD ricevono invece un contributo di 10.000 euro ciascuno.

I motoristi e gli acquirenti devono rispettare questi parametri per garantire la legittimità della domanda. Le spese considerate ammissibili includono solo l’acquisto dei propulsori e non altre voci come installazione o manutenzione. Il contributo viene erogato una volta completato integralmente l’acquisto, in un’unica soluzione.

Come muoversi per presentare la domanda di sostegno nei tempi stabiliti

Chi vuole richiedere l’agevolazione deve innanzitutto verificare di essere in possesso di tutti i documenti richiesti dalla normativa. Si tratta principalmente di fatture d’acquisto, documentazione del tipo di motore e una dichiarazione che attesti la proprietà dell’imbarcazione o natante.

A garantire correttezza e rapidità nella presentazione si può rivolgere anche ai venditori specializzati che seguono la pratica assieme ai clienti. Questi professionisti spiegano quali modelli sono validi per il contributo e curano la raccolta delle informazioni necessarie, evitando spiacevoli rifiuti dovuti a errori burocratici.

Le domande devono essere inoltrate entro il primo ottobre 2025, anche se il consiglio è quello di anticipare le richieste per non incorrere in ritardi o intoppi. Il Ministero monitora costantemente la situazione del fondo dedicato, e la chiusura anticipata per esaurimento delle risorse è sempre possibile.

Chi ha programmato il passaggio ai motori elettrici nel 2025 trova quindi ancora tempo per usufruire degli aiuti, tenendo conto delle procedure da rispettare.

Impatto della misura sulla nautica da diporto e sull’ambiente italiano

Il sostegno economico ai propulsori elettrici rappresenta un tassello importante per ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico nelle acque italiane. Le emissioni di gas inquinanti e le micro particelle derivanti dai motori tradizionali contribuiscono al peggioramento della qualità dell’aria e delle condizioni marine.

Incentivando la diffusione di tecnologie pulite, lo Stato punta a contenere queste problematiche in un settore che conta migliaia di unità sparse lungo tutte le coste e nei laghi più frequentati. La spinta verso il rinnovo tecnologico delle imbarcazioni favorisce anche un mercato più attento all’ambiente e alle nuove normative europee.

Il coinvolgimento di proprietari privati e imprese nautiche con fondi specifici, dimostra come la politica industriale nazionale cerchi di accompagnare l’intero comparto verso soluzioni meno impattanti, stimolando una domanda più responsabile.

L’estensione della scadenza testimonia la volontà di garantire una migliore accessibilità, dando il tempo necessario per organizzare gli acquisti in base alle disponibilità di budget e alla scelta tecnica.

I benefici ambientali legati all’adozione massiccia di motori elettrici compatibili con le limitazioni tecniche previste nella misura si riflettono dunque direttamente sull’ecosistema acquatico e sulle comunità che vivono nelle aree vicine.

Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2025 da Serena Fontana

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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