Ieri sera, il consiglio comunale di Genova ha votato a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina come entità sovrana. La mozione, al centro di un acceso confronto politico e sociale, è passata con 21 voti favorevoli, 13 contrari e un astenuto. La proposta si basa sulle risoluzioni delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale e ha scatenato reazioni forti sia dentro che fuori l’aula consiliare.
Il voto che ha acceso la seduta: numeri e motivazioni dietro la mozione
La mozione, presentata dal gruppo Avs, ha raccolto una maggioranza netta, ma il consiglio resta diviso. L’opposizione ha votato compatta contro, con 13 no, mentre un consigliere ha scelto di astenersi. Il dibattito è durato circa quattro ore, con interventi di diversi politici che hanno portato sul tavolo temi di grande rilievo, sia internazionali che locali.
Poco prima delle 21, la sindaca Silvia Salis è intervenuta per spiegare la posizione del Comune. Ha chiarito che la questione non è solo geopolitica, ma soprattutto umana. Ha ricordato come le immagini e le storie dal conflitto israelo-palestinese siano arrivate a un punto critico, troppo importante per essere ignorate o minimizzate.
Sindaca Salis: «Una scelta di principio, non contro Israele»
Silvia Salis ha sottolineato che la mozione vuole essere una presa di posizione chiara, senza però schierarsi contro Israele. «Genova – ha detto – non può cambiare la situazione sul campo, ma può esprimere un principio forte di libertà e sovranità per la Palestina».
La sindaca ha invitato a mettere da parte le ambiguità politiche e le retoriche divisive, puntando su un approccio umano e pacifico. L’obiettivo è una Palestina libera e sovrana che conviva accanto a Israele, non in conflitto, ma in un rapporto di rispetto e riconoscimento reciproco.
Con queste parole, la mozione si presenta come un messaggio di solidarietà e un appello a un dialogo che metta al centro giustizia e diritti umani, evitando polemiche e scontri ideologici nella città.
Un segnale forte per Genova e per l’Italia
L’approvazione della mozione a Genova è un segnale importante in un’Italia dove il riconoscimento della Palestina resta un tema delicato. Con questa scelta, la città si unisce ad altre amministrazioni locali che hanno già preso posizioni simili, dando voce a un punto di vista spesso poco ascoltato nel dibattito nazionale.
Il voto ha acceso anche il dibattito tra i cittadini, con opinioni divise: c’è chi vede nel riconoscimento un passo verso una rappresentazione più giusta a livello internazionale, e chi invece teme possibili ripercussioni diplomatiche o una semplificazione eccessiva di un conflitto complesso.
La mozione di Genova potrebbe spingere altre città e comuni italiani a prendere posizione su temi legati ai diritti dei popoli e alle relazioni internazionali. Resta da capire se questo gesto avrà effetti concreti, ma di certo rappresenta una volontà politica e civile che nasce dall’urgenza delle condizioni in Medio Oriente.
Questa decisione sarà seguita anche dai media internazionali, perché ogni riconoscimento ufficiale di uno Stato ha ripercussioni sul dialogo globale tra nazioni e organismi internazionali.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Luca Moretti