Genova si prepara a presentare la sua candidatura per ospitare una tappa degli Europei di calcio del 2032. L’obiettivo è uno stadio rinnovato, che resti operativo tutto l’anno e rispetti le rigide regole della UEFA. Dietro al progetto ci sono il Comune e i due club principali, Genoa e Sampdoria, con un piano ambizioso che vuole lasciare un segno duraturo nello sport cittadino.
Europei 2032, Genova al via: quando e chi ci sarà
A settembre 2025 Genova ufficializzerà la sua candidatura per diventare una delle sedi degli Europei del 2032. Lo ha annunciato la sindaca Silvia Salis, al termine di un incontro a Palazzo Tursi. Alla riunione hanno partecipato Michele Uva, delegato UEFA per il comitato organizzatore italiano, due rappresentanti della FIGC, Giovanni Spitaleri e Matteo Galdelli, oltre ai vertici di Genoa e Sampdoria. Quell’appuntamento ha segnato una tappa importante per avviare il percorso che porterà, entro settembre, alla proposta ufficiale. Tutti i protagonisti sanno che la strada è in salita: la competizione richiede impegno serio e una visione a lungo termine per gestire e valorizzare gli impianti sportivi della città.
Lo Stadio Di Genova: aperto tutto l’anno e con standard da top
Il Comune punta tutto sullo stadio, da rinnovare completamente. L’idea è che funzioni sette giorni su sette, non solo durante gli Europei. La sindaca Salis ha spiegato che la visione va oltre l’evento sportivo: lo stadio dovrà essere un luogo vivo ogni giorno, con un ritorno costante per la città e i cittadini. La struttura dovrà rispondere a criteri moderni, avere una buona capienza, garantire sicurezza e offrire servizi di qualità. Il progetto vuole creare uno spazio capace di ospitare eventi sportivi e culturali anche in futuro, un investimento che duri nel tempo.
Le sfide tecniche: 130 regole da rispettare
La candidatura di Genova dovrà rispettare ben 130 criteri fissati dalla UEFA. Negli ultimi anni le regole si sono fatte molto più severe, più difficili da rispettare rispetto al passato. Si parla di sicurezza, sostenibilità degli impianti, gestione degli spazi, capacità dello stadio, qualità delle infrastrutture e attenzione all’ambiente. Ottenere il via libera non sarà una passeggiata: ogni punto dovrà passare controlli e certificazioni per raggiungere il livello richiesto da un evento internazionale così importante. La squadra che lavora al progetto dovrà essere precisa e rigorosa per superare ogni verifica.
Verso il progetto finale: scadenze e impegni
Dopo la candidatura a settembre, il prossimo appuntamento è il 31 luglio 2026. Entro quella data Genova dovrà consegnare un progetto dettagliato che dimostri la sostenibilità economica e tecnica dell’intervento. Non si tratta solo di uno stadio rinnovato, ma anche di come sarà gestito, mantenuto e usato quotidianamente, rispettando tutte le norme di sicurezza. Quel documento sarà fondamentale per la UEFA, che valuterà se la candidatura è solida e pronta. Comune, club e federazioni stanno lavorando fianco a fianco per mettere a punto una proposta che possa davvero portare Genova sotto i riflettori continentali.
Genova si muove in un quadro nazionale e internazionale molto competitivo, ma con una strategia chiara: rilanciare lo sport in città e costruire uno stadio moderno, utile e sempre attivo. La vera sfida è nei dettagli tecnici, negli standard da rispettare e nella capacità di gestire un impianto aperto ogni giorno. Un progetto che guarda oltre gli Europei e vuole lasciare un’eredità concreta ai genovesi.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Serena Fontana