Nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2025, il carcere di Valle Armea a Sanremo è stato teatro di una serie di disordini che hanno coinvolto diversi agenti della polizia penitenziaria. L’episodio, iniziato intorno alle 21 e protrattosi fino alle prime ore del mattino, ha causato ferite ad almeno otto operatori, tra cui il vicecomandante della struttura. La tensione è esplosa dopo che alcuni detenuti, sotto l’effetto dell’alcol, hanno reagito in modo violento a una richiesta degli agenti.
Dinamica della rivolta: tre detenuti stranieri in escandescenze dalla sera fino all’alba
Il caos nel penitenziario si è originato da una situazione tesa tra il personale e alcuni detenuti, in particolare tre stranieri, identificati come protagonisti principali della rivolta notturna. Questi individui, ubriachi, hanno iniziato a dare in escandescenze verso le 21, opponendosi con forza e violenza alle indicazioni degli agenti di tornare nelle proprie celle.
La protesta è durata diverse ore, fino alle 5 di mattina, creando un clima di totale disordine. La reazione degli agenti, pur volta a ristabilire l’ordine, ha aggravato la situazione in alcune fasi, con scontri diretti che hanno portato a ferite e danni a entrambe le parti coinvolte. La gestione dell’evento ha richiesto l’intervento rapido e coordinato di tutte le unità presenti in carcere.
Condizioni degli agenti feriti: colpi di lamette e conseguenze sui poliziotti penitenziari
Tra gli agenti colpiti durante gli scontri, alcuni hanno riportato ferite al volto causate da colpi inferti con oggetti appuntiti, in particolare lamette. Questa circostanza, denunciata dal segretario regionale ligure della UilPa Polizia Penitenziaria, Fabio Pagani, ha evidenziato la pericolosità dell’evento e la durezza della colluttazione.
Gli otto poliziotti interessati hanno subito traumi di varia entità, con necessità di cure immediate e monitoraggio medico. Il fatto che tra loro ci fosse anche il vicecomandante sottolinea la portata dell’aggressione che ha coinvolto anche i livelli più alti del comando interno. L’incidente solleva interrogativi sulle condizioni degli operatori che, spesso, devono operare in un contesto difficile e rischioso.
Sovraffollamento e sicurezza: la richiesta della Uilpa per l’arrivo di rinforzi immediati
La UilPa, attraverso la voce del suo rappresentante Fabio Pagani, ha immediatamente richiesto l’invio di rinforzi al carcere di Valle Armea, segnalando lo stato di emergenza dettato dal sovraffollamento e dalla carenza di personale. Il sindacato ha accusato la struttura di non essere nelle condizioni di garantire sicurezza né per gli agenti né per i detenuti.
Il sovraffollamento risulta una delle cause principali che facilita l’escalation di tensioni dentro le celle. La richiesta di maggiori risorse umane mira a evitare che episodi simili possano ripetersi e a garantire un controllo più efficace dei detenuti problemativi. Il problema tocca anche questioni strutturali urgenti, viste le continue segnalazioni circa la gestione dei penitenziari italiani.
Implicazioni sulla gestione interna e sulle politiche carcerarie in Liguria
Il caso di Valle Armea rappresenta una delle conseguenze più visibili delle difficoltà che affrontano le carceri regionali. La rivolta notturna mette in evidenza le lacune nella gestione quotidiana degli istituti penitenziari, specialmente quando si tratta di detenuti che manifestano comportamenti violenti in condizioni aggravate dall’abuso di sostanze come l’alcol.
Le forze di polizia penitenziaria, impegnate quotidianamente a mantenere la calma, spesso operano senza supporti adeguati, esponendosi a rischi elevati. Gli episodi come quello di Sanremo inducono a riflettere sulle politiche di sorveglianza, sugli standard di sicurezza e sulle misure precauzionali necessarie per limitare occasioni di sommosse o aggressioni. Il dibattito rimane aperto sia a livello locale che nazionale, con l’attenzione puntata sulla necessità di interventi concreti.
Il quartiere di Valle Armea resta sotto osservazione nelle prossime settimane, mentre le autorità valutano gli interventi necessari per evitare che la situazione sfugga ulteriormente al controllo e per riconquistare condizioni di ordine e tranquillità all’interno della struttura penitenziaria.
Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Matteo Bernardi