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Aumento Tari e Imu a Genova: la Giunta Salis prevede un balzo delle tasse nel 2026

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Tari e Imu in aumento a Genova, la Giunta Salis annuncia le nuove tariffe 2026 - Unita.tv
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L’ultima relazione previsionale aziendale di Amiu ha fatto emergere i piani della giunta Salis riguardo le entrate tributarie previste per il 2026, con un incremento evidente sia dell’Imu che della Tari. Questo ha scatenato dure reazioni da parte delle opposizioni, preoccupate per l’impatto sulle famiglie genovesi. La questione si è accesa dopo la presentazione di dati ufficiali che segnalano un aumento delle entrate della tassa sui rifiuti di circa 5 milioni di euro rispetto al 2025.

i numeri ufficiali della relazione Amiu sulla Tari 2026

Nel documento aziendale di Amiu, a pagina 38, viene indicata una prevista entrata dalla Tari pari a 170.203.387 euro per il 2026, contro i 165.048.358 euro stimati per l’anno precedente. Questo significa un aumento vicino ai 5 milioni di euro in un solo anno. Si tratta di un dato significativo considerando l’impatto diretto della Tari sulle bollette delle famiglie e delle imprese locali.

La Tari si basa sulla quantità di rifiuti prodotti e sui criteri stabiliti dal Comune. L’aumento previsto nel bilancio riflette una modifica degli oneri che confluiscono nelle tariffe, probabilmente legata a nuovi costi di gestione o a cambiamenti nella politica fiscale locale. Dall’analisi emerge una decisione della giunta di incrementare il prelievo, fattore che compromette le aspettative di una possibile riduzione della tassa come invece auspicato da più parti.

Questo incremento, oltre a pesare sulle tasche dei cittadini, si somma a quello dell’Imu, un altro tributo comunale che figura in crescita nel nuovo bilancio previsto dalla giunta. Il combinato disposto delle due misure ha portato a un acceso dibattito politico in Consiglio comunale, dove la maggioranza e l’opposizione hanno avuto posizioni divergenti.

le critiche del gruppo Vince Genova contro l’aumento delle tasse

Il gruppo Vince Genova, presente in Consiglio comunale, ha manifestato forte contrarietà verso la manovra fiscale della giunta Salis. Secondo i suoi componenti, l’aumento della Tari e dell’Imu rappresenta un gravame ingiustificato per i cittadini genovesi. Il gruppo ha definito la giunta “delle tasse e delle menzogne”, sottolineando come le promesse elettorali fossero, invece, orientate alla riduzione delle imposte locali.

I consiglieri hanno richiamato la relazione presentata lo scorso anno dall’ex giunta Bucci, che ipotizzava una diminuzione della Tari per il 2026, con previsioni intorno a 160.976.971 euro. Viene quindi messa in evidenza una inversione netta rispetto a questa previsione, con un aumento di oltre 10 milioni nel giro di pochi mesi.

Il gruppo di Pietro Piciocchi, protagonista dell’opposizione, ha insistito sulla necessità che la giunta rispetti gli impegni assunti davanti agli elettori e non ricorra a misure che aggravino il carico fiscale senza motivazioni trasparenti. La tensione politica in Aula si è riflessa in un dibattito acceso sulle scelte economiche e sulle priorità dell’amministrazione comunale.

Impatti previsti per famiglie e imprese genovesi con il nuovo bilancio 2026

Il rialzo della Tari e dell’Imu avrà effetti tangibili sulla spesa delle famiglie genovesi. La Tari, che finanzia la raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, rappresenta una voce costante nelle bollette comunali. Un aumento di 5 milioni complessivi significa un rincaro medio nelle tariffe applicate, che si tradurrà in una maggiore uscita economica per molti utenti.

Nel dettaglio, il meccanismo di calcolo della Tari tiene conto della superficie dell’abitazione, del numero dei componenti del nucleo familiare e della tipologia di utenza. La revisione al rialzo comporterà adeguamenti nelle bollette annuali, che potrebbero diventare occasione di critiche da parte dei contribuenti soprattutto in un contesto in cui il costo della vita registra già incrementi.

Anche le imprese sentiranno la pressione del nuovo bilancio. L’Imu si applica sulle proprietà immobiliari non residenziali e spesso incide direttamente sui costi gestionali di negozi, uffici e stabilimenti. La revisione in aumento di questa imposta, unita al carico maggiore della Tari, modifica i costi fissi per gli operatori economici presenti a Genova.

Le reazioni da parte del tessuto cittadino stanno emergendo negli ultimi giorni, specie in relazione alle ricadute concrete di queste scelte amministrative sulla quotidianità. I dati ufficiali forniti dalla relazione Amiu hanno quindi dato il via a un confronto acceso tra maggioranza e opposizione, con un confronto che rimane aperto sulle possibili modifiche future a queste previsioni finanziarie.

Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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