Il tribunale della Spezia ha emesso la sentenza di assoluzione per tutti gli imputati coinvolti in un procedimento legato all’ingresso e alla permanenza irregolare in Italia di giovani calciatori nigeriani tra il 2013 e il 2017. Tra i soggetti interessati figura anche Luigi Micheli, ex amministratore delegato dello Spezia Calcio. Il processo si è concentrato sull’ipotesi che fosse stato organizzato un sistema volto a favorire l’immigrazione clandestina attraverso l’arrivo in Italia di atleti minorenni, con lo scopo finale di tesserarli una volta raggiunta la maggiore età.
Implicazioni sportive: sanzioni contro lo spezia calcio
Sul piano sportivo questa vicenda aveva già avuto conseguenze significative per lo Spezia Calcio. Nel 2021 infatti la società era stata multata dalla giustizia sportiva italiana ed era stato disposto un blocco delle operazioni sul mercato giocatori da parte della Fifa come misura cautelare relativa alle irregolarità nell’acquisizione dei calciatori stranieri minorenni.
Tuttavia questo blocco fu poi sospeso grazie al ricorso presentato dal club presso il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna; tale ricorso venne accolto con esito positivo permettendo allo Spezia di tornare ad operare liberamente nelle sessioni successive del calciomercato senza limitazioni imposte dall’organismo internazionale calcistico.
L’assoluzione odierna potrebbe rappresentare una svolta rispetto alle accuse originarie ma resta comunque traccia delle ripercussioni pregresse subite dal club ligure nell’ambito regolamentare internazionale relativo ai trasferimenti internazionali dei giocatori più giovani.
Dettagli del procedimento giudiziario e accusa principale
Il procedimento giudiziario aperto presso il tribunale della Spezia ha preso avvio nel settembre del 2022 ed è durato circa tre anni. La procura aveva formulato l’accusa secondo cui sarebbe esistito un meccanismo strutturato per far entrare illegalmente sul territorio italiano giovani calciatori provenienti dalla Nigeria, alcuni dei quali successivamente tesserati dallo Spezia Calcio. L’obiettivo presunto era quello di consentire ai ragazzi minorenni non solo la partecipazione a competizioni calcistiche ma anche la permanenza illegale in Italia fino al raggiungimento della maggiore età, momento in cui sarebbero stati regolarizzati tramite i tesseramenti sportivi.
Durante le udienze sono state analizzate diverse prove documentali e testimonianze, ma il tribunale ha ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti a confermare questa versione dei fatti. La sentenza odierna ha quindi dichiarato che “il fatto non sussiste”, rigettando così completamente le accuse mosse dalla procura nei confronti degli imputati.
Presenza degli imputati e difesa durante la lettura della sentenza
Alla lettura della sentenza tenutasi questa mattina era presente Luigi Micheli insieme ai suoi difensori: gli avvocati Giacomo Fenoglio e Federico Fossanova dello studio legale Fenoglio e Associati con sede a Torino, oltre agli avvocati Andrea Corradino e Silvia Rossi provenienti dalla Spezia. I legali hanno sostenuto sin dall’inizio dell’istruttoria che mancassero prove concrete riguardo al presunto sistema illecito ipotizzato dagli investigatori.
La presenza diretta degli imputati alla pronuncia finale sottolinea l’importanza personale del caso per chi ne è stato coinvolto professionalmente negli anni passati, soprattutto considerando il ruolo ricoperto da Micheli all’interno dello Spezia Calcio durante quel periodo.