La frana che da aprile sta colpendo la frazione di Boccassuolo, nel comune di Palagano, sull’Appennino modenese, continua a muoversi con velocità preoccupante. Le autorità locali monitorano costantemente la situazione, soprattutto a valle dove il torrente Dragone ha registrato un aumento significativo del livello del letto fluviale. Questo fenomeno rischia di peggiorare la condizione del territorio interessato dalla massa di terreno in movimento, che già da settimane ha alterato il paesaggio e messo a rischio infrastrutture e abitazioni.
Aggiornamenti sui dati e l’evoluzione della frana
La frana in corso coinvolge una vasta area di 500mila metri quadrati, con uno spostamento della massa di terreno stimato in tre milioni e mezzo di metri cubi. Secondo i dati forniti dalla Provincia di Modena, l’avanzata si attesta intorno a mezzo metro all’ora, una velocità che impone un costante controllo e interventi urgenti per evitare conseguenze peggiori. Il fenomeno rallenta solo in determinate condizioni atmosferiche, ma la forza della natura a quel punto risulta enorme, spingendo terre e detriti a valle. Questo movimento ha un impatto diretto sugli ecosistemi locali e sulle popolazioni che vivono nei dintorni, poiché la stabilità del suolo risulta compromessa e cresce la minaccia di ulteriori cedimenti.
Il monitoraggio e le misure in atto
Le autorità tecniche stanno rilevando possibilmente le variazioni più piccole nel terreno per prevedere nuovi spostamenti. L’area coinvolta si estende su una porzione considerevole del territorio di Palagano, mettendo a rischio anche la viabilità locale e le reti idriche. In questo contesto, si sono intensificati i sopralluoghi, le rilevazioni e la messa in sicurezza temporanea di alcune parti vulnerabili, oltre ai monitoraggi del torrente Dragone che riceve tutta la massa di acqua e sedimenti dal monte cantiere.
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Il ruolo chiave del torrente dragone e i rischi di dighe naturali
Negli ultimi giorni, il torrente Dragone, situato a valle della frana, ha visto un innalzamento repentino dell’alveo. Questo è stato causato dalle colate laterali generate dal movimento della massa franosa, che stanno depositando detriti lungo il corso d’acqua. L’accumulo di materiale rischia di bloccare il flusso regolare dell’acqua, creando delle dighe naturali. Queste ostacolano il deflusso, con il pericolo che, in caso di piogge intense o rapido scioglimento della neve, si possa assistere a piene improvvise o danni ingenti a valle.
Lavori e interventi sul torrente dragone
Per questo motivo, durante il vertice in prefettura, si è deciso di intervenire con lavori specifici sul torrente. Sono state aperte trincee di scolo e fossi di guardia lungo i fianchi della frana per contenere l’espansione del fronte franoso e permettere all’acqua di defluire senza ostacoli. Queste operazioni puntano a limitare la pressione sul corpo della frana e a prevenire il formarsi di dighe che potrebbero provocare blackout idrogeologici più ampi.
Il torrente Dragone infatti rappresenta un elemento chiave nella gestione del dissesto, perché è il naturale punto di raccolta delle acque superficiali che scorrono dal monte cantiere. La sua capacità di assorbire e convogliare l’acqua può però variare di ora in ora a seconda delle condizioni meteorologiche e dell’evoluzione della frana stessa. Perciò è necessario mantenere un monitoraggio costante e pronti interventi per evitare danni a catena per le aree limitrofe e le infrastrutture presenti.
L’impegno delle istituzioni tra prefettura e amministrazione comunale
Il prefetto di Modena, Fabrizia Triolo, ha convocato un vertice urgente in prefettura, per coordinare gli interventi e le azioni di emergenza. All’incontro ha preso parte il sindaco di Palagano, Fabio Braglia, che ha descritto la situazione come un dramma che si aggrava ogni giorno, con un aumento continuo delle dimensioni e delle criticità. L’amministrazione comunale ha chiesto supporti e aiuti concreti da parte degli enti regionali e nazionali, visto che la delicatezza della situazione richiede risorse e mezzi adeguati per contenere il fenomeno.
Le decisioni e le priorità
I partecipanti alla riunione hanno concordato la necessità di intensificare i controlli sul terreno, accelerare le operazioni di scolo delle acque e concretizzare gli interventi di sicurezza lungo i fianchi della frana. Sono state valutate tempistiche e priorità, soprattutto per preservare la popolazione e tutelare l’ambiente circostante. In tutte le fasi, si punta a mantenere la massima trasparenza verso i cittadini, con aggiornamenti regolari sugli sviluppi e le misure in corso.
La comunità di Boccassuolo segue con attenzione l’evoluzione della situazione, consapevole delle difficoltà che si prospettano nei mesi a venire. Il territorio dell’Appennino modenese resta vulnerabile di fronte a questi eventi, ma la risposta collettiva e coordinata delle istituzioni rappresenta un passo decisivo per affrontare la crisi. I prossimi giorni saranno fondamentali per capire se la frana rallenterà o se si verificheranno nuovi spostamenti importanti.