Legambiente si fa sentire dopo aver ottenuto il terzo posto in un bando comunale per progetti dedicati all’apicoltura didattica, ma senza ricevere alcuna area assegnata. Il caso riguarda un apiario sociale e didattico che dal 2020 anima il parco Bergamella, luogo ormai noto per la sua funzione educativa e per la tutela delle api autoctone. Ecco cosa sta succedendo e quali sono le ragioni alla base della decisione comunale.
Il progetto di apicoltura didattica al parco Bergamella
Dal 2020 il parco Bergamella ospita un apiario gestito da Legambiente con un duplice scopo: sociale e educativo. Le cinque arnie, costruite artigianalmente in stile top bar, sono dotate di finestre trasparenti che consentono di osservare le api al lavoro senza disturbarle. Questa struttura ospita api stanziali e autoctone, fondamentali per la conservazione della biodiversità locale. L’apicoltura didattica non mira a produrre miele per la vendita, ma a far comprendere a bambini, ragazzi e adulti l’importanza di questi insetti impollinatori. Solo lo scorso 6 aprile si sono radunate oltre 150 persone, tra famiglie e gruppi scolastici, per visitare l’apiario e assistere a una rara sciamatura in diretta, evento che ha suscitato grande interesse e partecipazione.
Un punto di riferimento per la comunitÃ
Il progetto rappresenta un punto di riferimento per la zona, diventando attrazione e luogo di apprendimento all’aperto. La gestione dell’apiario si è basata su metodi naturali e rispettosi dell’ambiente, con lo scopo di incrementare la presenza degli insetti impollinatori nella città . La scelta di coinvolgere la comunità e soprattutto i più piccoli nel contatto diretto con la natura ha creato un legame solido tra il territorio e il rispetto per la biodiversità locale.
Leggi anche:
Esclusione dal bando comunale e reazione di legambiente
Nonostante il progetto abbia ottenuto il terzo posto nella graduatoria del bando comunale, Legambiente non ha ricevuto alcuna area assegnata tra le tre disponibili. La decisione del Comune ha suscitato sorpresa e disappunto nel mondo delle associazioni ambientaliste, che vedono nello sfratto dell’apiario un atto che riduce la possibilità di mantenere vive queste iniziative sociali.
Reazioni e critiche
Proprio Legambiente ha evidenziato come l’apiario non fosse una struttura commerciale o produttiva, ma un presidio di educazione ambientale e tutela degli insetti impollinatori. L’idea di allontanare una realtà attiva dal 2020 che si propone come risorsa per la cittadinanza ha provocato accese critiche e richieste di chiarimento sulle motivazioni comunali.
L’associazione ribadisce che la presenza delle api autoctone a Milano rappresenta un valore importante per l’equilibrio ecologico e per la lotta al declino degli insetti impollinatori. L’apiario didattico del parco Bergamella si colloca tra gli sforzi concreti per sensibilizzare la popolazione sui temi ambientali e portare avanti un percorso educativo sul campo.
Iniziative di legambiente per far conoscere il progetto
Per mantenere vivo l’interesse e informare i cittadini sulle iniziative in corso, Legambiente ha organizzato una giornata di incontri e visite. Dopo l’evento del 6 aprile, che ha visto oltre 150 partecipanti osservare direttamente le api, l’associazione tornerà a incontrare il pubblico domenica dalle 9 alle 12, allestendo un banchetto sul sagrato della chiesa di via Pisa. Qui verranno illustrate le attività del progetto e raccolti pareri e sostegni.
Coinvolgimento della cittadinanza
La presenza nelle aree urbane e nei quartieri ha lo scopo di far conoscere l’importanza delle api come elementi fondamentali per la natura e per l’agricoltura, oltre a spiegare i dettagli tecnici e didattici del loro lavoro. Legambiente punta a rafforzare il rapporto con la cittadinanza, offrendo momenti di confronto e sensibilizzazione, soprattutto rivolti ai più giovani, parte integrante del futuro della sostenibilità .
Nonostante il bando comunale abbia escluso il progetto, l’associazione continua a lavorare per mantenere vivo l’apiario e chiede che si considerino i benefici reali generati da questa piccola comunità di api, ormai radicata in città sia dal punto di vista ecologico che educativo. Legambiente resta in attesa di sviluppi e di un confronto con le autorità locali per tutelare questa esperienza sul lungo termine.