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L’arte come ponte tra dentro e fuori: giovani detenuti di Roma si esprimono con street art e visite guidate

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Da giugno a settembre 2025, il progetto “L’Arte non ha sbarre” coinvolge i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Casal Del Marmo in laboratori artistici e tour urbani.

A Roma prende il via un’iniziativa che unisce arte, cultura e inclusione sociale. “L’Arte non ha sbarre” è un progetto promosso dall’associazione omonima, curato da Oriana Rizzuto e nato da un’idea di Giuseppe Casa. Tra giugno e settembre 2025, i giovani detenuti dell’Istituto Penale Minorile di Casal Del Marmo avranno la possibilità di partecipare a laboratori settimanali dedicati alla Street Art.

L’obiettivo? Creare un ponte tra “il dentro e il fuori”, offrendo ai ragazzi uno spazio dove esprimersi liberamente attraverso tecniche artistiche come disegno, stencil, tag e stampa serigrafica. Un’occasione per scoprire se stessi e la città, anche quando le circostanze sembrano limitare ogni possibilità.

Artisti di strada famosi per guidare i giovani verso una nuova espressione

Il progetto coinvolge artisti noti nel panorama della Street Art Romana: Solo, Diamond e Moby Dick. Questi creativi hanno fatto dell’impegno civile il cuore della loro arte. Accanto a loro c’è Moreno Giaconi, esperto nella stampa serigrafica che affiancherà i ragazzi nella sperimentazione pratica.

Questa squadra porta nelle celle tecniche artistiche concrete ma anche valori importanti: libertà d’espressione, crescita personale e senso di comunità. I laboratori sono pensati per essere momenti ludico-didattici che combinano conoscenza con leggerezza.

l’importanza del contatto con la città

Non solo arte in cella: il progetto prevede anche visite guidate nei quartieri periferici di Roma dove la Street Art ha trasformato spazi urbani in gallerie a cielo aperto. Il 13 e 27 giugno si visiteranno Tor Marancia e Corviale; l’11 e 25 luglio toccherà a San Basilio e Settecamini; infine l’8 e 29 agosto Pigneto e Quadraro saranno protagonisti.

Questi tour sono arricchiti da strumenti digitali innovativi: un’app multilingua con approfondimenti storici sulle borgate Romane, podcast dedicati agli artisti locali, Qr code posizionati accanto alle opere realizzati proprio dai giovani detenuti. Così cittadini, turisti o pellegrini possono vivere un’esperienza immersiva unica.

Dialogo tra dentro e fuori: parole della curatrice orianna rizzuto

Oriana Rizzuto sottolinea quanto questa iniziativa rappresenti sia una sfida che un traguardo importante: “Dopo diverse edizioni nelle case circondariali Romane finalmente possiamo lavorare direttamente con le ragazze e i ragazzi dell’Istituto Minorile.”

La curatrice spera che i laboratori riescano a portare leggerezza in luoghi difficili soprattutto durante l’estate. Ma non solo: “Portare all’esterno contenuti creati insieme ai giovani ci permette di far conoscere luoghi inconsueti della città.”

Questo scambio tra interno ed esterno apre nuovi sguardi sul territorio Romano valorizzandone le specificità culturali.

Arte come strumento sociale per rigenerare territori marginalizzati

Il progetto mira a valorizzare non solo i singoli partecipanti ma anche il territorio urbano coinvolto. Attraverso l’arte tradizionale affiancata alla contemporanea si costruisce una rete inclusiva che educa alla cultura promuovendo dialogo tra cittadini diversi.

“L’Arte non ha sbarre” dimostra come la creatività possa diventare uno strumento potente di libertà, speranza e rinascita anche nei contesti più difficili come quello penitenziario minorile.

Sostegno istituzionale per una sfida culturale ambiziosa

L’iniziativa è promossa da Roma Capitale – assessorato alla Cultura ed è vincitrice dell’Avviso Pubblico Artes Et Iubilaeum 2025. Il finanziamento arriva dall’Unione Europea tramite Next Generation EU nell’ambito del Pnrr , misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi.

Questo supporto economico permette al progetto di svilupparsi su più mesi garantendo continuità alle attività artistiche ed educative rivolte ai giovani detenuti Romani.


In sintesi “L’Arte non ha sbarre” è molto più di un laboratorio creativo: è una sfida culturale che punta a trasformare vite attraverso l’arte urbana, aprendo nuove porte verso la società esterna per chi spesso si sente dimenticato dietro le sbarre. Una storia vera fatta di colori, suoni digitali ed emozioni condivise nel cuore pulsante della capitale italiana.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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