Un gruppo di giovani ha attirato l’attenzione a Milano con un gesto estremo: un lancio col paracadute dal tetto del pirellino, ex sede comunale in via Melchiorre Gioia. L’episodio è stato documentato in un video diventato virale sui social. Il fatto si inserisce in una serie di comportamenti rischiosi che stanno mettendo sotto pressione la sicurezza urbana e le norme vigenti nella città.
L’accesso abusivo e la scalata al pirellino
Il video mostra chiaramente come i ragazzi siano entrati senza autorizzazione nel palazzo abbandonato, approfittando dei ponteggi montati per i lavori in corso. La struttura si trova nel quartiere di porta nuova, zona centrale e molto frequentata. I giovani hanno raggiunto il tetto durante il tramonto, momento scelto forse anche per evitare testimoni o interventi delle forze dell’ordine.
L’edificio, noto come pirellino per la sua vicinanza al grattacielo Pirelli vero e proprio, era stato utilizzato fino a poco tempo fa come ufficio comunale ma ora è vuoto e soggetto a ristrutturazioni. Questa condizione ha favorito l’intrusione non autorizzata che si è trasformata poi nell’impresa ad alto rischio mostrata nelle immagini.
Il lancio col paracadute tra sfida e rischio
Al calar del sole uno dei protagonisti ha indossato un paracadute ed è saltato nel vuoto dalla cima dell’edificio alto decine di metri. Prima del salto però ha rivolto alla telecamera un gesto provocatorio: il dito medio in segno di sfida verso chi avrebbe potuto riprenderlo o fermarlo.
Lanciarsi da quella altezza senza autorizzazione espone chi lo fa a conseguenze gravissime sia sul piano fisico sia legale. Il salto rappresenta una forma estrema di azione acrobatica urbana che va oltre ogni limite consentito dalle norme sulla sicurezza pubblica.
Reazioni istituzionali sulle imprese estreme urbane
Fabiola Minoletti, vicepresidente del coordinamento comitati milanesi ha commentato duramente quanto accaduto definendo la situazione “completamente fuori controllo”. Ha richiamato l’attenzione sulle molte altre forme simili di comportamento giovanile rischioso presenti nella città: train surfing sui treni in movimento o arrampicate su monumenti storici sono solo alcune delle attività elencate.
Minoletti sottolinea anche l’assenza attuale di una normativa specifica che possa punire efficacemente questi atti estremi compiuti soprattutto da minorenni o giovani adulti alla ricerca dello “shock” sociale tramite video diffusi online.
Lacune normative e necessità d’intervento urgente
Secondo le parole della vicepresidente Minoletti esiste oggi “un vuoto normativo” importante perché chi dovrebbe legiferare fatica ad aggiornarsi rispetto ai nuovi fenomeni sociali nati dall’utilizzo massiccio dei social network come vetrina per queste imprese rischiose.
La mancanza di regole chiare rende difficile prevenire episodi così gravi oppure intervenire tempestivamente con sanzioni adeguate nei confronti degli autori delle azioni più pericolose che mettono a repentaglio vite umane senza considerare le conseguenze civili o penali derivanti dai loro gesti.
Milano si trova quindi davanti alla necessità concreta d’introdurre misure più stringenti capaci non solo d’impedire fisicamente questi accessi abusivi ma anche d’agire contro chi usa spazi pubblici o privati abbandonati come palcoscenico per prove estreme diffuse poi attraverso internet.