
Il referendum dell’8-9 giugno 2025 a Milano ha registrato un’alta partecipazione, soprattutto tra i cittadini fuorisede, con oltre l’80% di affluenza nelle sezioni dedicate a studenti, lavoratori e pazienti temporanei, contribuendo significativamente al superamento del quorum. - Unita.tv
Il voto referendario dell’8 e 9 giugno 2025 ha registrato a Milano una partecipazione molto superiore a quella media regionale e cittadina soprattutto tra i cittadini fuorisede, ovvero chi risiede stabilmente fuori provincia ma ha chiesto di votare nel capoluogo lombardo. La presenza alle urne ha superato l’80% in quasi tutte le sezioni dedicate, segno di un coinvolgimento forte soprattutto tra studenti, lavoratori e persone temporaneamente trasferite per motivi sanitari.
Le modalità di voto per i fuorisede a milano
Secondo la normativa vigente, possono votare a Milano i cittadini che, pur residenti in altra provincia, risultano domiciliati nel capoluogo lombardo da almeno tre mesi prima del referendum. Per l’edizione di giugno 2025, il termine per richiedere il voto in città era fissato al 5 maggio, con possibilità di revoca fino al 14 maggio. Il Comune ha poi consegnato entro il 3 giugno l’attestato di ammissione con seggio e indirizzo per votare, documento necessario da esibire al momento del voto assieme a tessera elettorale e documento d’identità.
Sono stati 10.127 gli elettori fuorisede che hanno presentato domanda per votare a Milano questa volta. Questa modalità ha coinvolto diverse categorie: studenti iscritti alle università milanesi, lavoratori in trasferta o trasferiti temporaneamente per esigenze professionali, persone domiciliati in città per cure mediche. Il sistema ha previsto quindi di favorire la partecipazione di chi si trovava a Milano in modo stabile, almeno nei mesi che hanno preceduto il referendum.
Le sezioni dedicate agli studenti e lavoratori fuorisede
Per permettere agli studenti fuori sede di votare, sono state allestite cinque sezioni presso l’università cattolica di Milano, dalla 9001 alla 9005. Qui l’affluenza è stata costantemente alta, oscillando tra l’82% e il 92%, con una punta oltre l’84% per il quesito sulla cittadinanza. Il dato indica un interesse uniforme anche sugli altri quesiti referendari proposti.
Un’altra serie di sei sezioni era invece dedicata ai lavoratori e ai pazienti temporaneamente domiciliati a Milano per motivi sanitari, allestite all’istituto Virgilio in piazza Ascoli, nel Municipio 3. Qui la percentuale di partecipazione si è mantenuta tra l’89% e il 92%, toccando il massimo sempre sul quesito relativo alla cittadinanza. La differenza con le sezioni studentesche denota una maggiore inclinazione al voto nelle persone che devono risolvere questioni importanti per la propria vita civile e lavorativa.
L’attenzione ai fuorisede ha evidenziato come la città attragga un’importante componente di cittadini non residenti che però intendono esercitare il diritto di voto mantenendo un legame attivo con Milano. Questo dato assume un valore aggiunto anche nelle valutazioni sulla partecipazione al referendum in generale.
Esperienze dirette di chi ha votato da fuori sede
Nel racconto di gabriele, 25 anni, originario di Viterbo e a Milano per uno stage collegato al proprio percorso di studi, emerge un’esperienza abbastanza comune tra i giovani fuorisede. Gabriele ha votato presso la sede dell’università cattolica e ha sottolineato l’assenza di lunghe file, con un flusso regolare di persone. Pur essendo la prima volta che votava fuori casa, ha definito la situazione “normale”, sentendosi accolto e “a casa” nonostante la distanza dalla città di origine.
Questo tipo di testimonianza conferma che il sistema di voto per i fuorisede ha funzionato correttamente sul piano organizzativo e ha favorito la partecipazione soprattutto tra gli under 30, sempre più presenti nelle città universitarie e metropolitane.
Il ruolo del municipio 3 nell’affluenza al voto
Al di là delle sezioni dedicate a studenti e lavoratori, anche alcune sezioni ordinarie di votazione nel Municipio 3 hanno registrato un’affluenza sopra la media cittadina, contribuendo al raggiungimento del quorum referendario. In particolare, la sezione 739 alla scuola caterina da Siena ha visto votare il 51,5% degli elettori solo sul quesito riguardante la cittadinanza, mentre la sezione 1374 alla scuola media cairoli in via pascal ha segnato il record di partecipazione con oltre il 53% degli aventi diritto alle urne.
Questi dati sottolineano come nel Municipio 3 si sia manifestato un coinvolgimento particolarmente marcato anche tra i residenti, affiancando così la partecipazione dei fuorisede. Il risultato ha fornito un contributo fondamentale al superamento del quorum, a differenza di altre zone della città dove l’affluenza è rimasta significativamente più bassa.
Il quadro della partecipazione a milano
Il quadro che emerge da Milano durante questo appuntamento referendario mostra come la presenza di cittadini temporanei o domiciliati per motivi di studio, lavoro o salute possa influire sensibilmente sulle dinamiche del voto. La volontà di esercitare il voto anche fuori dalla provincia di residenza, in modo regolare e puntuale, conferma la centralità politica e sociale che la città mantiene nel contesto regionale.