La vita di una mamma separata tra lavoro a milano e famiglia a cisliano: lo smartworking come sostegno

Elisa Picassi, madre separata di due bambine, racconta come il trasferimento a Cisliano e il supporto familiare le permettano di conciliare lavoro e vita familiare in modo sereno.
Elisa, madre separata con due figlie, ha scelto di trasferirsi in periferia per offrire alle bambine un ambiente più sereno, contando sul supporto familiare e sullo smartworking per conciliare lavoro e vita familiare. - Unita.tv

La gestione di figli piccoli da parte di una madre separata rappresenta una sfida quotidiana. Elisa Picassi, 41 anni, che ha due bambine di 7 e 9 anni, ha trasferito la sua famiglia a Cisliano, alle porte di Milano. La scelta di abitare fuori città nasce dal desiderio di offrire alle figlie un ambiente più sereno e a misura di bambino, nonostante il pendolarismo verso Milano per lavoro. La sua esperienza racconta quanto il sostegno della famiglia e la flessibilità dello smartworking possano influire sulla vita familiare e professionale.

Trasferirsi in periferia per una vita più a misura di bambino

Elisa ha lasciato un appartamento situato nella zona di via Novara a Milano, un quartiere noto per il traffico intenso e il caos, aggravato da eventi come partite sportive e concerti. Questo ambiente caotico ha spinto la madre a cercare un contesto più tranquillo, con aree verdi adeguate per le bambine. A Cisliano ha trovato una casa con uno spazio esterno protetto dove le figlie possono giocare in sicurezza all’aria aperta. Questa decisione si è tradotta in un sacrificio quotidiano, perché ogni giorno Elisa si sposta da Cisliano a Milano per raggiungere il luogo di lavoro. Pur con questi inconvenienti logistici, la scelta è stata vissuta come positiva sotto il profilo della qualità della vita familiare.

La presenza di spazi verdi e meno congestionati amplifica la possibilità per le bambine di trascorrere tempo libero sicuro e all’aperto. In città, invece, la vivibilità era ridotta dato il contesto cittadino affollato e rumoroso. La nuova routine lascia spazio a momenti più sereni, come le serate d’estate trascorse all’aperto con la famiglia. Per Elisa questa dimensione più calma contribuisce a migliorare il benessere di tutti, mentre il ritorno dall’hinterland verso Milano diventa un’abitudine che richiede organizzazione scrupolosa.

Il ruolo di un ambiente più sereno

“La scelta di vivere a Cisliano ci ha cambiato la vita, più verde, meno smog e tanto spazio per le bambine.” afferma Elisa.

Il ruolo centrale della famiglia e l’importanza della nonna

La gestione quotidiana delle bambine viene coadiuvata da un sostegno familiare fondamentale. Elisa sottolinea il contributo di sua madre, definita “la mia salvezza”. Quando Elisa è impegnata in ufficio, la nonna si occupa di andare a prendere le bambine a scuola o dopo gli impegni sportivi e ricreativi. Questa presenza permette a Elisa di concentrarsi sul lavoro senza tener sotto stress l’organizzazione delle attività pomeridiane delle figlie.

Non da ultimo, il padre delle bambine mantiene un rapporto attivo con le figlie. Pur non vivendo quotidianamente con loro durante la settimana, è presente in modo costante almeno una o due volte a settimana, andando a prenderle a scuola e gestendo i weekend alternati. Questa squadra familiare mista garantisce un equilibrio e una distribuzione delle responsabilità, essenziali per una madre che lavora a tempo pieno.

Ruolo lavorativo di Elisa

Elisa lavora all’Università Bocconi nella segreteria amministrativa, con orari d’ufficio e dal 2023 è impegnata full time. Nelle giornate in cui è tenuta a lasciare la routine di smartworking, la nonna e il padre delle bambine supportano la logistica quotidiana di figli e studio. L’apporto di tutti crea una rete che tiene insieme lavoro e famiglia senza dare spazio a disagi troppo grandi per la gestione quotidiana.

Smartworking e gestione degli impegni: un aiuto concreto

Dal 2023 Elisa lavora a tempo pieno ma può usufruire di due giorni di smartworking a settimana. Questa opportunità si è rivelata decisiva per garantire una certa elasticità nelle sue giornate. Lavorare da casa due volte nella settimana le permette di svolgere i compiti lavorativi senza disconnettersi totalmente dalla vita famigliare. Riesce così a ritagliarsi momenti più intensi e “di qualità” con le bambine.

Il vantaggio dello smartworking si somma alla possibilità delle bambine di praticare sport vicino a scuola. Iscritte a corsi di karate e pallavolo nella palestra della scuola stessa, possono spostarsi senza bisogno che Elisa corra tra un impegno e l’altro. Questa organizzazione riduce il tempo necessario per accompagnarle negli spostamenti. Elisa deve solo preoccuparsi di preparare la merenda e salire a prenderle a fine attività, rimandando così un eccesso di incombenze direttamente a loro o ad altri familiari coinvolti.

La precisione degli orari e la similitudine dei luoghi aiutano mamma Elisa a mantenere sotto controllo tutte le attività. Questo fa sì che lo stress amministrativo o logistico non si traduca in tensioni familiari, lasciando spazio a rapporti più distesi tra madre e figlie.

Trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro

La risposta di Elisa ai vari cambiamenti non ruota tanto attorno a rinunce o sacrifici estremi, ma alla ricerca di un equilibrio sostenibile. Anche se con qualche fatica dovuta al pendolarismo, non ha rimpianti per la scelta fatta di vivere fuori città in un posto più compatibile con le esigenze delle bambine. Il benessere psicofisico dei figli, il poter offrire spazio e aria buona, rappresentano un investimento che ripaga più delle difficoltà legate ai viaggi quotidiani verso Milano.

Elisa afferma che spesso, soprattutto nelle grandi città, la vita corre troppo veloce e genera insoddisfazione. “Spesso serve una pausa dalla frenesia per ritrovare un rapporto sereno con i propri cari e i ritmi naturali.” Vivere immersi nella natura, o quantomeno in contesti meno congestionati, nasce da questa esigenza concreta di semplice qualità della vita.

Una sfida comune a molte madri separate

Questo scenario, segnato dall’aiuto familiare e dallo smartworking, mette in luce un tema cruciale legato alla difficoltà delle madri separate nel conciliare lavoro e famiglia. Le soluzioni esistono e sono praticabili ma richiedono scelte precise e supporti esterni che sostengano il carico quotidiano. Per Elisa l’esperienza raccontata è la prova che con il giusto sostegno si può raggiungere un buon equilibrio senza rinunciare alla serenità dei figli.