La tragica storia di Andrea Prospero: indagini sul suicidio di un giovane studente a Perugia

La morte di Andrea Prospero, 19 anni, a Perugia ha avviato indagini su attività illecite e fragilità emotiva. Emiliano Volpe e Iacopo Ricciardi sono coinvolti nel caso che solleva interrogativi inquietanti.
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La tragica storia di Andrea Prospero: indagini sul suicidio di un giovane studente a Perugia - unita.tv

La morte di Andrea Prospero, un ragazzo di 19 anni, ha scosso profondamente la comunità di Perugia e sollevato interrogativi inquietanti sulle dinamiche che hanno portato a questa tragedia. Le indagini, condotte dalla procura di Perugia, si concentrano non solo sulle circostanze del suicidio, ma anche su elementi che potrebbero rivelare un contesto più ampio di disagio e coinvolgimento in attività illecite. La scoperta di carte di credito vuote e di numerose SIM nella stanza del giovane ha aperto nuovi scenari investigativi.

Il contesto del suicidio di Andrea

La scoperta delle due carte di credito vuote nella stanza di Andrea è solo un aspetto di una situazione complessa. I quaderni di appunti universitari, privi di contenuti, suggeriscono le difficoltà che il giovane stava affrontando come studente di informatica fuori sede. La mancanza di liquidità sulle sue carte di credito ha spinto gli inquirenti a esaminare più a fondo la sua situazione economica e sociale. Le indagini sono state affidate alla squadra mobile e alla polizia postale, che stanno cercando di ricostruire il quadro completo delle interazioni di Andrea, in particolare quelle legate a una chat online in cui si trafficava droga e farmaci.

Gli avvocati della famiglia di Andrea hanno richiesto un approfondimento delle indagini, che includerà l’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati. Questo comprende i telefoni e i computer di Andrea, che stava utilizzando per comunicare mentre ingeriva le sostanze letali. Anche i dispositivi di Emiliano Volpe, un 18enne accusato di aver istigato Andrea al suicidio, e di Iacopo Ricciardi, indagato per detenzione e spaccio, saranno esaminati per comprendere meglio il contesto in cui si è sviluppata questa tragica vicenda.

Le indagini sui coinvolgimenti illeciti

La figura di Iacopo Ricciardi emerge come centrale nelle indagini. Gli inquirenti lo considerano più esperto e strutturato rispetto ai suoi coetanei, il che ha portato a sospettare che potesse avere un ruolo di coordinamento all’interno della chat. Nella sua abitazione, a Afragola, sono stati rinvenuti 14 mila euro, e Ricciardi ha dichiarato di aver fornito a Volpe le pasticche di ossicodone destinate a Andrea. Questa affermazione potrebbe essere un tentativo di distaccarsi dalla responsabilità, ma solleva interrogativi sulla rete di relazioni e sull’organizzazione che circondava i giovani coinvolti.

Un aspetto cruciale delle indagini riguarda il modo in cui Andrea sia entrato in contatto con la chat e le piccole truffe legate alla vendita di strumenti tecnologici. Si cerca di capire se fosse stato reclutato da qualcuno o se avesse agito autonomamente. Le indagini hanno rivelato che non ci sono stati prelievi significativi dal suo libretto di risparmio condiviso con la sorella e che non risultano movimenti sospetti su Paypal. Le carte di credito, insieme a una cinquantina di SIM, erano vuote, suggerendo che Andrea potesse essere coinvolto in attività illecite senza un reale guadagno.

La fragilità di Andrea e il suo legame con Volpe

La fragilità emotiva di Andrea è emersa chiaramente durante le indagini. Già a settembre, aveva manifestato a Volpe l’intenzione di togliersi la vita, e si era persino rivolto a ChatGPT per ottenere informazioni su come realizzare il suo piano. Questo aspetto ha sollevato preoccupazioni tra gli avvocati della famiglia, che hanno sottolineato come la morte di Andrea debba servire da monito per chi frequenta il mondo di internet, affinché tragedie simili non si ripetano.

I genitori di Volpe, entrambi infermieri, hanno descritto il crollo emotivo del loro figlio nelle settimane precedenti, evidenziando una denuncia per detenzione di farmaci e una segnalazione per il porto illecito di un coltellino. Questo disagio condiviso potrebbe aver avvicinato Volpe e Andrea, ma invece di fornire supporto, ha portato a una spirale di eventi tragici. Volpe, assistito dall’avvocato Francesco Ricci, sarà ascoltato nei prossimi giorni, mentre le indagini continuano a cercare di fare luce su una vicenda complessa e dolorosa.

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