La recente scomparsa di Davide Garufi, noto su TikTok come Alexandra, ha scosso profondamente la comunità di Sesto San Giovanni. Il giovane, di soli 19 anni, ha deciso di porre fine alla sua vita nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana. Davide aveva intrapreso un percorso di transizione di genere, condividendo la sua esperienza attraverso video sui social media. Tuttavia, la sua storia è segnata da attacchi e commenti offensivi, che ora sono al centro di un’indagine da parte della magistratura di Monza e dei carabinieri.
La vita e la transizione di Davide Garufi
Davide Garufi, conosciuto come Alexandra, ha iniziato a documentare il suo percorso di transizione di genere su TikTok, dove ha guadagnato un seguito significativo. I suoi video raccontavano la scoperta della sua identità non binaria e l’inizio della terapia ormonale. Nonostante il supporto di molti, Davide ha dovuto affrontare anche una valanga di commenti negativi e minacciosi, che hanno contribuito a creare un ambiente ostile. La sua morte ha sollevato interrogativi sulla cultura del bullismo e della transfobia, evidenziando la necessità di affrontare seriamente queste problematiche.
Le indagini e le ipotesi di reato
Le autorità stanno indagando sulla possibilità di istigazione al suicidio, cercando di stabilire se le offese ricevute da Davide abbiano avuto un ruolo determinante nel suo gesto estremo. Il giovane si è tolto la vita utilizzando una pistola regolarmente detenuta dal padre per motivi di lavoro. Il telefono con cui realizzava i suoi video è stato sequestrato dai carabinieri, che stanno esaminando eventuali contatti e chat che potrebbero fornire ulteriori informazioni sulle interazioni di Davide. Sono stati ascoltati anche amici e conoscenti, che hanno condiviso le confidenze fatte dal giovane riguardo alle esperienze di bullismo e transfobia.
Leggi anche:
La reazione della comunità e delle istituzioni
La morte di Davide ha suscitato una forte reazione da parte della comunità e delle istituzioni. Sinistra Italiana Milano ha espresso il proprio dolore e la propria rabbia per la tragica scomparsa del giovane, sottolineando come la sua morte sia il risultato di una cultura tradizionale che alimenta l’intolleranza. Daniele Durante, delegato ai Diritti della segreteria di Sinistra Italiana Milano, ha dichiarato che non considera la morte di Davide un suicidio, ma un omicidio sociale, attribuendo la responsabilità a una società che non accetta le diversità .
La situazione familiare e le difficoltà personali
Oltre alle pressioni esterne, Davide si trovava ad affrontare una situazione familiare complessa. La morte della sorella e le incomprensioni con i familiari hanno contribuito a un contesto di grande difficoltà emotiva. Questi fattori potrebbero aver aggravato il suo stato d’animo, rendendo ancora più difficile il suo percorso di accettazione e transizione. Le indagini continueranno a esaminare tutti gli aspetti della vita di Davide, cercando di comprendere a fondo le dinamiche che hanno portato a questa tragica decisione.
Â