
Il gruppo Eliot Teatro di Gorgonzola, attivo negli anni Sessanta, ha unito diverse realtà sociali attraverso il teatro sperimentale, diventando un importante riferimento per il teatro d’avanguardia italiano; il libro "Corpi luce parole suoni" ne racconta la storia e l’eredità culturale. - Unita.tv
Il gruppo eliot teatro, nato a gorgonzola negli anni Sessanta, ha unito studenti, operai e professionisti in un progetto culturale che ha lasciato tracce significative nel teatro contemporaneo italiano. Ora la sua vicenda rivive nel libro “Corpi luce parole suoni”, pubblicato da Biblion Edizioni, che raccoglie ricordi, testimonianze e documenti di quegli anni scanditi da fermenti sociali, tensioni politiche e decenni di grande trasformazione culturale.
Il contesto culturale e politico degli anni sessanta a gorgonzola
Gli anni Sessanta rappresentano una stagione di grandi cambiamenti in Italia e nel mondo. Si sente il peso della guerra fredda e cresce il clima di contestazione tra i giovani e la società tradizionale. Gorgonzola, borgo situato lungo il naviglio milanese, diventa un punto di aggregazione grazie alla sala argentia, aperta da oltre 15 anni e punto di riferimento per compagnie teatrali e attività culturali locali.
Il gruppo eliot teatro emerge proprio in questo scenario, radunando forze diverse, tra cui studenti universitari, operai in fabbrica, impiegati e professionisti. La produzione artistica spazia dal teatro sperimentale agli spettacoli in piazza, in una città e in un paese che iniziano a vivere un ruolo più attivo rispetto agli eventi culturali.
Questi anni sono attraversati da momenti cruciali come la strage di piazza fontana nel 1969 e le lotte contadine siciliane, che trovano spazio anche nelle rappresentazioni teatrali del gruppo. Lo spettacolo nell’estate dello stesso anno nella piazza di avola, pochi mesi prima della tragica manifestazione di “per la terra”, è una testimonianza di come il teatro si intrecciasse con le tensioni sociali.
A teatro nelle piazze, alle fabbriche e sulle strade: la formula del gruppo eliot
Il gruppo eliot teatro non si limita a rappresentazioni in teatri tradizionali. Il loro modo di portare la cultura in mezzo alla gente si concretizza grazie a tournée estive, spettacoli in piazze di provincia e alcune rappresentazioni in luoghi non convenzionali come fabbriche o spazi industriali.
L’esperienza all’ilva di taranto, dove gli attori furono accompagnati dalla polizia per controlli continui, rivela i conflitti dell’epoca tra artisti e istituzioni, ma anche la volontà di “andare in mezzo alla gente” con l’arte. I viaggi per gli spettacoli in estate erano considerati come piccole vacanze e permettevano al gruppo anche un modesto introito economico.
Questi appuntamenti itineranti coincidevano con una sperimentazione continua: tutti i ruoli si alternavano fra attori, scenografi, registi, ed era frequente dibattere a lungo sulle scelte artistiche di ogni testo. La commistione di esperienze diverse arricchiva le performance e faceva del gruppo una realtà unica e poco convenzionale nel panorama teatrale italiano.
I principali spettacoli e le scelte artistiche del gruppo eliot
Durante la sua attività dal 1965 al 1970 il gruppo eliot teatro ha messo in scena sette spettacoli, con un picco produttivo nel 1968. Il debutto avvenne il 30 aprile 1966 con “Assassinio nella cattedrale” di thomas stearns eliot, testo scelto per la sua originalità e per aggirare una regola della curia milanese che vietava la permanenza stabile nelle compagnie presso gli oratori con una compresenza mista di generi.
La strategia per mettere in scena l’opera prevedeva interpretazioni al femminile dei cori maschili, un escamotage che dimostrava l’ingegno della compagnia nel gestire imposizioni estetiche e religiose. Questa scelta provvisoria, a partire dall’anno successivo, venne superata, cancellando la norma e aprendo nuove possibilità per le rappresentazioni.
I titoli successivi spaziarono da “Si parlava di rose” di frank gilroy a “Il drago” di schwartz, da “Il figliol prodigo” di dreyer a “Apocalisse” di kraus, fino a “Il cavaliere bizzarro ed escuriale” di michel de ghelderode. Ognuno di questi spettacoli nasceva dopo lunghe discussioni, in cui la compagnia rivedeva ogni scena e ruolo, ricercando continui esperimenti teatrali e cambiamenti in corsa.
La fine del gruppo e l’eredità teatrale di gorgonzola
La chiusura delle attività del gruppo eliot teatro arrivò a fine anni Sessanta, quando la vita quotidiana e le scelte personali cominciarono a prendere il sopravvento. Alcuni membri proseguirono con gli studi, altri si immergevano nel lavoro, facendo venir meno la disponibilità per gli impegni teatrali.
Nonostante la brevità dell’esperienza, il gruppo ha lasciato un’impronta nella storia culturale di gorgonzola e del teatro d’avanguardia italiano. Il libro “Corpi luce parole suoni” raccoglie molti pezzi di questa avventura; fotografie, appunti, testimonianze di attori, scenografi e registi cercano di documentare una parentesi artistica che unì tecnica, passione e impegno sociale.
Anche se l’attività si concluse, l’esperienza rimane un esempio italiano di come il teatro poté diventare veicolo di lotta e riflessione sociale in un momento storico segnato da forti contrasti e speranze accumulate. La memoria del gruppo eliot teatro conserva il clima di quegli anni e la volontà di spingersi oltre le forme tradizionali della rappresentazione.