La corte amministrativa del Piemonte ha dichiarato illegittima la convenzione che ha istituito la stanza dell’ascolto presso l’ospedale Sant’Anna di Torino, un servizio nato per offrire sostegno alle donne in gravidanza. La decisione arriva a seguito di un ricorso presentato da Cgil Torino e Piemonte insieme all’associazione ‘Se non ora quando?‘, che contestavano il progetto promosso dalla Regione Piemonte e gestito da un’associazione pro-vita.
La sentenza del tar piemonte sulla stanza dell’ascolto
Il Tar del Piemonte si è pronunciato contro la convenzione stipulata tra la Città della Salute di Torino e l’associazione pro-vita, attiva dal settembre 2024 nella gestione della stanza dell’ascolto. Secondo i giudici amministrativi, questa convenzione non rispetta le norme vigenti ed è quindi illegittima. Il ricorso era stato avanzato da due soggetti principali: Cgil Torino e Piemonte, insieme a ‘Se non ora quando?‘, associazione impegnata nella difesa dei diritti delle donne.
La pressione sulle donne e la legge 194/1978
La decisione sottolinea come il progetto promosso dalla Regione possa rappresentare una forma di pressione sulle donne in gravidanza contraria alla legge 194/1978, che regola l’interruzione volontaria della gravidanza garantendo libertà di scelta. Le organizzazioni ricorrenti hanno espresso soddisfazione per il verdetto che tutela questo diritto fondamentale.
Il ruolo della cgil e ‘se non ora quando?’ nel contrasto al progetto anti-abortista
Cgil Torino e Piemonte con ‘Se non ora quando?‘ hanno portato avanti una battaglia legale contro quella che definiscono una iniziativa anti-abortista mascherata da supporto sociale. Le segretarie Elena Ferro , Anna Poggio e Laura Onofri hanno sottolineato come questa sentenza confermi il diritto delle donne a decidere liberamente sul proprio corpo senza interferenze esterne.
Nel comunicato ufficiale hanno ringraziato gli avvocati coinvolti nel procedimento legale per l’impegno profuso nella difesa dei diritti civili femminili. Questo caso evidenzia le tensioni tra politiche regionali orientate verso gruppi pro-vita e le associazioni sindacali o femministe impegnate nella tutela delle libertà individuali sancite dalla legge italiana.
Commenti della segreteria sindacale
“La libertà di scelta è un diritto che nessuno può mettere in discussione,” hanno dichiarato le segretarie delle organizzazioni ricorrenti.
L’apertura e le finalità iniziali della stanza dell’ascolto all’ospedale sant’anna
La stanza dell’ascolto era stata inaugurata il 31 luglio 2023 nell’ambito dell’ospedale Sant’Anna con lo scopo dichiarato di offrire sostegno concreto alle donne in gravidanza in difficoltà o indecise sul prosieguo della gestazione. La struttura doveva aiutare a superare situazioni problematiche potenzialmente causa d’interruzioni volontarie mediante colloqui ed assistenza psicologica.
Questa iniziativa nasceva da una convenzione siglata tra la Città della Salute torinese ed una federazione denominata Movimento per la vita, nota per posizioni contrarie all’aborto. L’obiettivo esplicito era quello di fornire vicinanza emotiva ma anche strumenti concreti per evitare interruzioni gravide senza però violare formalmente i limiti imposti dalle normative italiane sull’aborto.
Controversie e tensioni giuridiche
Le controversie legali emerse testimoniano come interventi simili possano generare conflitti giuridici importanti soprattutto se percepiti come tentativi indiretti d’influenzare scelte personali protette dalla legge nazionale vigente sul tema delicatissimo delle gravidanze indesiderate o complicate nei loro aspetti sociali ed emotivi.