La fioritura di castelluccio di norcia, evento naturale che ogni anno attira migliaia di visitatori sull’altopiano dei sibillini, ha subito un netto calo nel 2025. La prolungata assenza di pioggia durante il mese di giugno ha influito pesantemente sullo sviluppo delle piante e dei fiori tipici della zona, alterando lo spettacolo cromatico abituale. Agricoltori locali e amministratori confermano come la siccità abbia compromesso anche le coltivazioni della lenticchia, una risorsa agricola fondamentale per il territorio.
L’estate 2025 si è aperta con un clima particolarmente secco nell’area montuosa intorno a castelluccio, situata a circa 1.500 metri d’altitudine sui monti sibillini. Secondo le testimonianze raccolte da agricoltori del luogo come gianni coccia — assessore comunale e figura centrale nella comunità — e diego pignatelli, impegnato da anni nelle semine sul pian grande, le precipitazioni sono state praticamente assenti dal primo al 20 giugno.
Questa anomalia meteorologica in piena stagione primaverile-estiva è risultata decisiva per lo sviluppo vegetativo dell’area. La mancanza d’acqua ha rallentato o bloccato la crescita delle specie spontanee che popolano l’altopiano ma anche quella dei fiori legati alla coltivazione della lenticchia locale. Senza piogge regolari i terreni si sono asciugati rapidamente impedendo alle piante non solo di germogliare ma anche di mantenere colori vividi durante il periodo clou della fioritura.
Il fenomeno climatico anomalo non ha riguardato solo l’aspetto estetico dell’altopiano ma ha coinvolto direttamente gli agricoltori impegnati nella coltivazione tradizionale della lenticchia IGP tipica del territorio. La scarsità d’acqua limita infatti sia la resa produttiva sia la qualità del raccolto atteso in autunno.
Gli operatori locali evidenziano come questa situazione metta a rischio una delle principali fonti economiche legate all’agricoltura tradizionale dell’area montana. Inoltre l’effetto visivo meno intenso della fioritura rischia anche di ridurre l’afflusso turistico estivo che ogni anno anima castelluccio con appassionati naturalisti e visitatori attratti dalla varietà cromatica unica al mondo.
La combinazione tra danni alla produzione agricola e minore richiamo turistico rappresenta un problema concreto per tutta la comunità locale che punta su queste risorse per sostenere economia ed occupazione nell’entroterra umbro-marchigiano.
Le condizioni meteo osservate fino a metà giugno sembrano indicare un trend climatico difficile da invertire nel breve periodo per i monti sibillini; eventi simili negli ultimi anni stanno diventando più frequenti provocando cambiamenti nelle abitudini agricole locali.
Agricoltori ed esperti ambientali sottolineano quanto diventi necessario adattarsi alle nuove condizioni climatiche intervenendo sulle tecniche colturali oppure valutando sistemi irrigui più efficaci dove possibile senza compromettere gli equilibri naturali protetti dall’area parco nazionale dei sibillini.
Il caso della ridotta fioritura 2025 potrebbe spingere verso riflessioni più ampie sulle strategie necessarie ad affrontare stagioni sempre meno prevedibili sotto il profilo idrico ed ecologico in zone ad alta quota come quella intorno a castelluccio.
Le conseguenze immediate restano evidenti: colori spenti sui prati appena prima dell’estate; raccolti incerti; flussi turistici potenzialmente limitati rispetto agli anni passati quando lo spettacolo naturale dominava incontrastato sull’intera vallata del pian grande nei mesi caldi.
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