
Firenze proietta la parola "Basta" su Palazzo Vecchio e Museo Novecento per chiedere il cessate il fuoco e solidarietà con Gaza, promuovendo pace e impegno civico. - Unita.tv
A partire da questa sera, la facciata di Palazzo Vecchio a Firenze si accende con la parola “Basta”, un messaggio diretto rivolto alla situazione a Gaza. Lo stesso appello si riflette anche sul museo Novecento, dove la scritta resterà visibile fino al cessate il fuoco. Questa iniziativa è stata realizzata da Firenze Smart, su impulso della sindaca Sara Funaro e con la collaborazione del direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti. Il Comune di Firenze si fa così portavoce di un appello per l’interruzione delle ostilità e il sostegno umanitario.
La mobilitazione visibile nelle facciate storiche
Da stasera alle 21:15, la parola “Basta” viene proiettata sulla facciata principale di Palazzo Vecchio. Questo segnale luminoso richiama l’attenzione sulla tragedia umanitaria in corso nella Striscia di Gaza. Non è solo una scritta, ma un invito a fermare le violenze e le sofferenze che coinvolgono civili innocenti da entrambe le parti. Il museo Novecento si unisce a Palazzo Vecchio con la stessa scritta, mantenendo il messaggio acceso fino a quando non sarà raggiunto un cessate il fuoco.
Il progetto e la sua genesi
L’idea nasce il 2 giugno, lanciata dalla sindaca Funaro in veste di rappresentante della città, che da sempre si considera simbolo di pace e dialogo. La collaborazione con Sergio Risaliti ha permesso di concretizzare questo progetto che unisce arte, storia e impegno sociale. Firenze non si limita ad osservare il conflitto da lontano, ma prende una posizione pubblica chiara e visibile nella sua stessa identità urbana. Questo gesto vuole coinvolgere cittadini e istituzioni intorno alla richiesta di fine immediato delle violenze.
Un appello chiaro della sindaca sara funaro
Sara Funaro ha commentato l’iniziativa con toni netti e senza ambiguità. “Inaccettabile la situazione umanitaria a Gaza”, ha detto, esortando tutti a non distogliere lo sguardo da quello che considera un massacro. Richiede un cessate il fuoco immediato, l’apertura dei corridoi umanitari per fornire aiuti e la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. La sua posizione rappresenta quella di una città che da sempre si è distinta per posizioni pacifiste.
Riflessioni sulla perdita di vite innocenti
La sindaca ha sottolineato come la perdita di vite, soprattutto di bambini, non possa essere giustificata o ignorata. “Ogni bambino che muore è una sconfitta per l’intera comunità mondiale.” La richiesta di pace è accompagnata da un auspicio che la regione possa vedere concretizzarsi il principio di due popoli e due Stati, come soluzione equa e duratura. Funaro ha criticato il governo di Netanyahu, definendo le sue azioni “una violazione totale dei diritti umani”, evidenziando la necessità di un cambio di rotta contro il massacro in atto.
Cittadini mobilitati e un appello al governo italiano
Anche fuori dalle istituzioni, migliaia di persone si sono mosse verso la Striscia di Gaza per portare sostegno e protestare contro la violenza. Gruppi di cittadini israeliani e palestinesi hanno preso parte a marce e iniziative per denunciare le uccisioni di civili innocenti e l’annientamento di Gaza. Questa mobilitazione pacifica sottolinea il desiderio comune di pace e di rispetto della vita.
Solidarietà e richiesta di intervento
La sindaca Funaro ha espresso solidarietà a queste persone impegnate sul campo e ha chiesto un intervento più deciso da parte del governo italiano. Nello scenario internazionale, la posizione di Roma diventa cruciale per sostenere la sospensione del conflitto e la costruzione di un dialogo. Firenze, con questa azione simbolica, punta a coinvolgere anche le altre istituzioni nazionali e internazionali nel farsi carico della gravità della crisi umanitaria.
Questa iniziativa resta un segnale visibile e tangibile di impegno civico per tutto il tempo necessario, fino al momento in cui le armi si zittiranno e si potranno aprire spazi per un confronto che metta fine alle sofferenze.