
La casa-studio milanese di Stefano Giovannoni, trasformata da una vecchia fabbrica, riflette il suo design creativo e accessibile, mentre la sua carriera spazia da collaborazioni con grandi maestri a un marchio personale di successo, con un forte legame tra arte, funzionalità e cultura popolare. - Unita.tv
La casa-studio di stefano giovannoni a milano riflette la personalità creativa e eclettica del designer, che dal 1999 ha trasformato una vecchia fabbrica di turbine in un ambiente pieno di simboli e oggetti insoliti. Maestro riconosciuto del design contemporaneo, giovannoni ha costruito la sua carriera a partire da radici profonde nella cultura figurativa e popolare, con un occhio rivolto alla dimensione accessibile del progetto. Il suo lavoro spazia da collaborazioni con grandi protagonisti a creazioni di oggetti iconici e un marchio personale che ha conquistato il mercato internazionale.
La casa-studio di milano, un luogo che parla di design
Stefano giovannoni si è stabilito in un edificio storico di via stendhal, a milano, scelto nel 1999 per essere un luogo multifunzionale, dove poter vivere, lavorare e mostrare le sue creazioni. L’ex fabbrica a mattoncini rossi, una volta destinata alla produzione di turbine, conserva ora dettagli e atmosfere che ne testimoniano la trasformazione in uno spazio di lavoro creativo. All’interno si trovano elementi di design unici, come una giraffa artistica che regge un lampadario in stile maria teresa, o conigli colorati utilizzati come sedute. Questi oggetti non sono solo decorazioni, ma manifestazioni tangibili della vena inventiva del designer. Piccole rane blu e verdi contribuiscono a illuminare le stanze, riprendendo il gusto per i dettagli curiosi e la realtà immaginifica che caratterizzano l’ambiente.
Il luogo racconta non solo la vita artistica di giovannoni, ma anche la sua idea di integrazione tra abitare e progettare. La presenza di sedute e lampade dal carattere divertente o giocoso esprime la volontà di avvicinare il design al pubblico in modo diretto e accessibile. Il piccolo universo domestico diventa così un’estensione del suo lavoro, dove l’arte e la funzionalità convivono senza distinzioni rigide, in equilibrio tra forme classiche e forme pop.
Dagli inizi in toscana ai primi passi nel design industriale a milano
Giovannoni ha mosso i suoi primi passi nel mondo del disegno e del progetto sin da bambino, con una passione che risale agli anni dell’infanzia passati in toscana. Ricorda ancora le mattine passate a pescare dettagliando ogni pesce sul suo quaderno, esperienza che probabilmente ha tracciato la sua futura vocazione artistica e tecnica. Dopo aver studiato architettura a firenze, dove si è laureato nel 1978, ha proseguito con attività di ricerca universitaria.
Il trasferimento a milano è stato decisivo per la sua carriera. Qui ha lavorato fianco a fianco con maestri del calibro di ettore sottsass e alessandro mendini, due nomi chiave del design italiano che hanno lasciato un segno anche nelle sue opere. Il passaggio da firenze a milano è stato anche l’inizio della collaborazione con guido venturini, con cui ha fondato il gruppo king kong, un collettivo impegnato a ridefinire i confini tra arte, design e società.
Alessandro mendini l’ha inoltre messo in contatto con alberto alessi, proprietario dell’omonima azienda leader nel design italiano. Da questo incontro è nato uno dei prodotti più conosciuti ed emblematici nella storia recente del design Made in Italy: il vassoio girotondo. Il progetto nasceva dalla volontà di combinare forme popolari con concetti strettamente legati all’aggregazione umana. I piccoli omini stilizzati che si tengono per mano rappresentavano un messaggio semplice e diretto di pace e comunione, legato a simboli facilmente riconoscibili.
Il vassoio girotondo e l’importanza di un classico
Il progetto del vassoio girotondo è diventato un simbolo riconosciuto, celebrato per il suo richiamo alla cultura figurativa popolare che ha catturato pubblico e critica. La genesi di questo oggetto è legata a un aneddoto curioso che racconta molto dello spirito di lavoro di giovannoni: durante la fase di scelta del disegno da applicare agli omini che compongono il bordo del vassoio, il team si trovava indeciso tra tre proposte. Per capire quale fosse la figura più immediata e comprensibile, giovannoni si rivolse a una cartolaia di piazzale siena, a milano, a cui fece vedere le fotocopie delle tre alternative. I primi due disegni non erano chiari, ma il terzo venne subito riconosciuto come un “omino”, simile alle sagome di carta ritagliate dai bambini. Dopo questa conferma “popolare”, si decise di procedere con quel modello.
Il vassoio girotondo è rimasto un prodotto di enorme successo, tanto da essere ricordato come il più venduto nella storia del design italiano. La sua forza risiede nella capacità di coniugare estetica e significato sociale con un gusto leggero, quasi giocoso. Questo esempio ha mostrato come il design possa veicolare valori senza rinunciare a un linguaggio semplice e immediato.
Milano tra evoluzione e trasformazione nel mondo del design
Milano ha cambiato volto negli ultimi decenni, specialmente nel rapporto con il design e la cultura creativa. Quando giovannoni arrivò in città, la vita culturale era concentrata in luoghi di incontro come il bar la nave. Qui si poteva incrociare la presenza di personaggi di spicco come ettore sottsass, che contribuivano a rendere milano un centro di confronto e invenzione. Questi spazi di aggregazione erano fondamentali per tessere relazioni e scambiare idee. Oggi quella dimensione vivace e informale sembra meno accessibile.
La città, ormai, ha assunto un ruolo di prestigio come sede di eventi internazionali legati al design e alla moda. Resta però la percezione di un allontanamento dagli spazi dove nascevano le contaminazioni più dirette e spontanee. Secondo giovannoni, questa trasformazione ha portato milano a diventare un centro importante per l’industria estetica, ma ha anche tolto qualcosa al tessuto umano e relazionale che aveva caratterizzato i suoi primi anni milanesi.
In questo nuovo quadro, la moda e il design sono fenomeni che si integrano sempre più, creando un’immagine della città come capitale dell’evento e del business. Tuttavia, la componente sociale e culturale legata al design creativo sembra aver perso la sua naturale quotidianità.
L’evoluzione del concetto di design e l’uso dell’intelligenza artificiale
Stefano giovannoni riflette anche sul cambiamento del concetto di design nel tempo. Secondo lui, spesso il design diventa una rappresentazione dello status economico più che un modo per esprimere la propria identità o cultura. L’idea a cui ha sempre lavorato è invece quella di un design democratico, accessibile a molte persone. Creare prodotti che non siano esclusivi ma che possano essere adottati quotidianamente dal grande pubblico resta una delle sue priorità.
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha modificato molti aspetti del lavoro progettuale. Già oggi si vedono effetti concreti nella facilitazione dell’elaborazione di immagini e nella velocità con cui si ottengono risultati visivi rispetto ai metodi tradizionali. Un lavoro che prima richiedeva un’intera giornata oggi si completa in pochi minuti, inserendo nel programma i parametri necessari. Questo passaggio ha ampliato le potenzialità tecniche, senza però sostituire la creatività e l’intuizione del designer, che continuano a guidare il progetto.
L’uso dell’IA diventa dunque uno strumento importante per affrontare le necessità di tempi rapidi e produzioni complesse, ma mantiene un ruolo subordinato rispetto alla capacità del progettista di immaginare forme e funzioni. Un prodotto ha successo se riesce a creare un legame emotivo con il pubblico e ad attirare investimenti decisivi per la produzione industriale.
La fondazione di qeeboo e la nascita di un marchio personale a milano
Una delle sfide più rilevanti della carriera di giovannoni è stata la creazione del brand qeeboo, fondato nel 2016 a milano. Dopo anni di collaborazione e progettazione per altri marchi, ha deciso di mettere in gioco la sua esperienza mettendo in piedi una realtà che portasse la sua visione fino al prodotto finito con un’identità autonoma.
Il lancio del marchio è stato accompagnato dalla presentazione della rabbit chair, una sedia a forma di coniglio che ha subito ottenuto successo internazionale, con ordini dalla cina e partecipazioni a eventi prestigiosi. Questo oggetto ha dato il via a una serie di creazioni che hanno consolidato l’identità visiva e culturale di qeeboo. Tra queste spiccano oggetti inediti come le giraffe alte quattro metri e la iconica kong rosa.
Qeeboo ha saputo differenziarsi con prodotti che richiamano emozioni e ironia, diventando un caso di studio per chi cerca un design riconoscibile e dal grande impatto nel mercato. La capacità di giovannoni di coniugare estetica giocosa e rigore progettuale ha generato un linguaggio proprio e immediatamente identificabile.
Luoghi simbolo di milano legati al designer e al mondo del design
Tra i riferimenti cari a giovannoni a milano c’è il bar basso, consolidatosi come punto di riferimento per il design fin dai primi anni duemila. Qui si sono riuniti personaggi del calibro di james irvine, marc newson, jasper morrison e peter hallen. Il bar è diventato la sede della prima festa legata al salone del mobile, evento chiave per il settore.
Il bar basso ha contribuito a creare un’atmosfera che ha accompagnato la crescita della cultura del design in città. Oggi rimane un luogo di ritrovo irrinunciabile per chi lavora in quel campo, testimonianza di un’epoca e di uno spirito che ha attraversato il mondo creativo milanese. La frequentazione di questi spazi consente di mantenere vivo il dialogo tra professionisti e di trasmettere la storia di un design che nasce dalla relazione e dalla condivisione.