La regione lombardia tra misure urgenti e strategie a lungo termine per affrontare le liste d’attesa in sanità nel 2025
La gestione delle liste d’attesa in Lombardia richiede un piano articolato. L’Orac propone dieci raccomandazioni per migliorare l’organizzazione e garantire servizi più efficienti ai cittadini.

L’Orac presenta dieci raccomandazioni alla Regione Lombardia per migliorare la gestione delle liste d’attesa, puntando su maggiore trasparenza, controllo delle prestazioni e coordinamento tra pubblico e privato, con l’obiettivo di garantire tempi più brevi e servizi più efficienti. - Unita.tv
La gestione delle liste d’attesa in Lombardia resta una questione urgente che interpella le istituzioni sanitarie e politiche locali. Dopo un periodo segnato da interventi straordinari come l’acquisto di prestazioni private e l’impiego di straordinari nel pubblico, è ora indispensabile mettere a punto un piano più articolato, capace di intervenire sulle radici del problema. Un organismo regionale, l’Orac, ha presentato un documento con dieci raccomandazioni alla Regione, sottolineando la necessità di un salto di qualità nell’organizzazione e nel controllo delle liste d’attesa, in vista di un sistema sanitario che possa tornare a garantire tempi più brevi e servizi più chiari per i cittadini lombardi.
L’indagine dell’orac e le iniziative in corso sul territorio
Nel secondo semestre del 2024, l’Orac, l’organismo regionale per le attività di controllo che in Lombardia svolge un ruolo analogo all’Anac nazionale, ha messo a punto un’analisi dettagliata sulle liste d’attesa. Lo studio si basa su indagini realizzate in collaborazione con tecnici delle Asst , Ats e la Direzione Welfare regionale. Tra le iniziative di rilievo già attive, spicca il progetto di cup unico in sperimentazione nella provincia di Brescia, pensato per snellire le prenotazioni e uniformare le procedure.
Queste azioni hanno prodotto risultati apprezzabili, grazie a una maggiore coordinazione e a una semplificazione delle modalità di accesso. Non si tratta però di interventi risolutivi: l’Orac definisce queste misure “certamente utili” e promettenti “sul lungo periodo,” ma evidenzia anche che la situazione sulle liste d’attesa resta fragile e richiede nuovi provvedimenti più incisivi, capaci cioè di “governare” il fenomeno anziché limitarsi a tamponare emergenze e ritardi.
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Approfondimenti sulle dieci raccomandazioni chiave per una gestione più efficiente
Il documento redatto da l’Orac si concentra su dieci suggerimenti articolati, che puntano a raddrizzare non solo la questione delle prestazioni arretrate ma anche le cause strutturali dietro il problema. Un punto chiave riguarda il miglioramento dell’informazione rivolta agli utenti, per renderla più trasparente e permettere scelte più consapevoli.
Alcuni suggerimenti appaiono però difficili da tradurre in pratica, come il rafforzamento dei controlli sull’appropriatezza delle prescrizioni mediche. Controllare che ogni richiesta diagnostica o terapeutica sia effettivamente necessaria implica un lavoro complesso che coinvolgerebbe medici, strutture e sistemi informatici.
Ruolo dei medici di base nella strategia di gestione
Un altro aspetto cruciale riguarda i medici di base, ai quali l’Orac suggerisce di fornire strumenti informatici adeguati e supporti tecnico-organizzativi. La presa in carico dei pazienti dovrebbe essere incentivata, anche attraverso meccanismi di premio o penalizzazione, in modo da responsabilizzare maggiormente i medici sul percorso di cura e sulla gestione temporale della domanda.
Il ruolo del privato e le richieste di nuovi vincoli
Tra le raccomandazioni più strategiche di l’Orac c’è la proposta di imporre obblighi più stringenti ai privati accreditati, cioè le strutture che lavorano in regime di convenzione con il servizio sanitario pubblico. Attualmente la Regione negozia quantità e tipologie di prestazioni da affidare al privato solamente per una parte minima del budget complessivo, intorno al 10%.
L’organismo suggerisce di ampliare questo controllo, prevedendo maggiori dettagli e condizioni più precise sul tipo di servizi offerti. Va migliorata la correttezza delle informazioni rivolte agli utenti, evitando disorientamenti nella scelta tra strutture pubbliche e consentite.
Inoltre, si propone di obbligare i privati a istituire uffici di pubblica tutela e responsabili delle liste d’attesa, figure già presenti nelle aziende sanitarie pubbliche. Avere in ogni struttura una persona incaricata di gestire e monitorare le liste consentirebbe una sorveglianza continua e una risposta più rapida ai problemi di arretrato, garantendo maggiore uniformità e trasparenza.
Necessità di programmazione pluriennale e dati precisi
L’Orac pone l’accento sull’importanza di una programmazione pluriennale, basata su dati reali e precisi sulle esigenze della popolazione lombarda. La quantità di prestazioni da garantire deve essere pianificata tenendo conto delle evoluzioni demografiche, epidemiologiche e delle risorse disponibili.
Una migliore programmazione aiuterebbe la Regione a bilanciare la domanda e l’offerta in modo più equilibrato, evitando di ricorrere esclusivamente a soluzioni tampone che incidono soltanto sul breve termine. Il controllo e la gestione delle liste d’attesa diventano così una sfida da affrontare nel lungo periodo, senza sprechi e con un costante monitoraggio.
Le dieci raccomandazioni raccolte da l’Orac rappresentano un passo verso una sanità regionale capace di frenare le attuali difficoltà e costruire un servizio più ordinato e trasparente. Ora tocca alla Regione tradurre queste indicazioni in azioni concrete e sostenibili, per restituire ai cittadini una sanità più accessibile e meno condizionata dai ritardi.