La regione lombardia sigla un accordo con l’aiea per sviluppare l’energia nucleare e la transizione energetica
La Regione Lombardia collabora con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica per integrare l’energia nucleare nella transizione energetica, puntando a un uso civile e sostenibile in vari settori.

La Regione Lombardia ha siglato un accordo con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica per integrare l’energia nucleare nella transizione energetica, promuovendone l’uso civile e sicuro in settori come energia, medicina e agricoltura, puntando a ridurre la dipendenza da fonti fossili e favorire sostenibilità e sviluppo economico. - Unita.tv
La Regione Lombardia ha ufficializzato una collaborazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica , puntando a inserire l’energia nucleare nel percorso di transizione energetica e indipendenza dalle fonti fossili. Questo accordo, firmato a Milano nel maggio 2025, segna una nuova tappa nel dialogo tra enti regionali e organismi internazionali per affrontare le sfide ambientali e di approvvigionamento energetico. Il documento mira a valorizzare l’uso civile del nucleare e ad aprire la strada a progetti in ambiti diversi come la medicina e l’agricoltura.
Un nuovo accordo per la transizione energetica della lombardia
Il 21 maggio 2025, Palazzo Lombardia ha ospitato la firma di un protocollo d’intesa che unisce Regione Lombardia e AIEA. La spinta principale è uscire dall’eccessiva dipendenza da fonti fossili per adottare soluzioni energetiche più sostenibili. Il nucleare emerge tra queste come un’alternativa capace di fornire energia stabile senza emissioni dirette di gas serra. La regione ha deciso di puntare sulla cooperazione con l’AIEA per attingere alla sua esperienza internazionale e integrare competenze tecniche che possano facilitare un uso responsabile e sicuro del nucleare.
L’intesa pone una particolare attenzione sulla produzione di energia pulita, parallelamente allo sviluppo di attività correlate che coinvolgono settori chiave dell’economia e della salute pubblica. Il memorandum si distingue perché è la prima volta che l’AIEA sigla un accordo con un ente regionale e non solo con Stati sovrani, suggerendo un ruolo attivo delle regioni italiane in ambito energetico e tecnologico.
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I protagonisti dell’accordo e il valore strategico del nucleare in lombardia
A rappresentare Regione Lombardia è intervenuto il governatore Attilio Fontana, che ha sottolineato come l’energia nucleare possa essere uno strumento concreto per ridurre la vulnerabilità energetica provocata dall’importazione di combustibili fossili. Fontana ha evidenziato il ruolo chiave del nucleare nel dare continuità alla produzione elettrica senza appesantire emissioni di anidride carbonica, indicando un percorso verso una Lombardia più autonoma e sostenibile.
Dall’altra parte, Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’AIEA, ha rimarcato il mandato dell’agenzia nel supportare l’uso pacifico e sicuro dell’energia nucleare. Grossi ha spiegato che questa collaborazione faciliterà l’accesso a tecnologie avanzate e best practice internazionali, creando opportunità di crescita nei settori collegati. Il coinvolgimento della Lombardia rappresenta una novità, che potrà diventare modello anche per altre regioni nazionali e per programmi condivisi a livello europeo.
Uso esclusivamente civile dell’energia nucleare: quali implicazioni
Il protocollo insiste molto sull’impiego pacifico dell’energia nucleare, esplicitando l’esclusione di qualsiasi uso militare o bellico. L’obiettivo è sviluppare applicazioni nell’ambito della produzione di energia elettrica a basso impatto ambientale e in settori come sanità e agricoltura. Protezione da rischi associati e gestione responsabile dei materiali radioattivi restano priorità imprescindibili.
Il nucleare può garantire una produzione energetica stabile e continua rispetto a fonti intermittenti come solare ed eolico, senza generare emissioni di anidride carbonica durante il funzionamento. Tuttavia, rimane la sfida della gestione dei rifiuti radioattivi, che richiede impianti dedicati e controlli severi per evitare rischi per la popolazione e l’ambiente. Le autorità regionali e l’AIEA lavoreranno insieme per definire protocolli di sicurezza e monitoraggio all’altezza degli standard internazionali.
Applicazioni nei settori della medicina e dell’agricoltura
L’intesa introduce la collaborazione in aree specifiche dove l’energia nucleare offre vantaggi concreti. In medicina, per esempio, la produzione di radioisotopi permette applicazioni diagnostiche e terapeutiche per malattie complesse come i tumori. Questi materiali aiutano ad individuare lesioni o a colpire cellule malate con precisione, migliorando la qualità delle cure.
In agricoltura, tecniche di irradiazione con radiazioni nucleari consentono di eliminare insetti nocivi, batteri e microrganismi che minacciano le colture o la sicurezza degli alimenti. Si tratta di un metodo sicuro e testato, che prolunga la conservazione dei prodotti e rafforza la filiera alimentare. Queste esperienze dimostrano la versatilità del nucleare, non limitata alla sola produzione energetica, ma estesa ad ambiti fondamentali per la salute e l’economia.
I vantaggi della cooperazione internazionale con l’aiea
La partecipazione attiva di Regione Lombardia all’interno della rete internazionale dell’AIEA facilita l’accesso a tecnologie e conoscenze avanzate. Lo scambio di esperienze con altre realtà consente di adottare metodologie collaudate e affrontare le sfide con strumenti aggiornati. Il confronto diretto con esperti garantisce anche un adeguato supporto sulle norme di sicurezza e i requisiti regolatori.
La collaborazione si rivela utile inoltre nelle attività di gestione dei rifiuti radioattivi e nella pianificazione di interventi in caso di emergenze. L’AIEA può fornire consulenze e formazione per il personale coinvolto nelle operazioni sul territorio lombardo, assicurando che l’energia nucleare sia controllata e amministrata con rigore. Questo approccio riduce i rischi e incrementa la fiducia nei confronti di questa tecnologia.
Le critiche e le sfide legate all’adozione del nucleare in lombardia
Non mancano resistenze sull’uso del nucleare come risorsa energetica. Diverse associazioni ambientaliste e alcune comunità locali hanno espresso preoccupazioni circa la sicurezza degli impianti e l’impatto dei rifiuti radioattivi. Oltre a questioni tecniche, c’è diffidenza sulle spese che le infrastrutture richiedono, considerando le risorse investibili anche nel solare e nell’eolico.
Il timore principale riguarda possibili incidenti e le difficoltà di smaltimento delle scorie nucleari, che richiedono procedure complesse e tempi lunghi. L’investimento iniziale per realizzare centrali e impianti di gestione è elevato. Alcuni vedono nella decisione lombarda una deviazione dagli sforzi per sviluppare forme di energia percepite più pulite e meno rischiose.
Effetti attesi su economia e occupazione nella regione
L’accordo può generare ricadute positive sull’economia locale, in particolare per settori che ruotano intorno al nucleare. La costruzione e manutenzione di centrali, le attività di ricerca, e la gestione dei materiali coinvolgeranno personale specializzato. Questo potrebbe tradursi in posti di lavoro di buona qualificazione e stimolare la formazione tecnica.
La disponibilità di un’energia elettrica stabile e possibilmente meno costosa nel lungo termine supporta anche il sistema produttivo regionale. Le imprese, soprattutto quelle altamente energivore, trarrebbero vantaggio da una fonte affidabile e competitiva. Queste prospettive dipenderanno però dai tempi e dalle modalità di realizzazione degli impianti e da come saranno gestite le questioni ambientali.