
La Regione Lombardia sta lavorando per trasferire a Milano un bambino palestinese gravemente ferito a Gaza, unico sopravvissuto della sua famiglia, in attesa delle autorizzazioni israeliane per il trasferimento e le cure specialistiche. - Unita.tv
La regione Lombardia si sta attivando per far arrivare a Milano un bambino palestinese di 11 anni gravemente ferito durante un recente raid israeliano a Gaza. Il bimbo è l’unico sopravvissuto di dieci fratelli, tutti figli di una pediatra di Khan Younis, e necessita di cure specialistiche. A guidare questa operazione è l’assessore al Welfare Guido Bertolaso, che si è detto fiducioso sull’esito della vicenda. La situazione rimane strettamente legata ai permessi di uscita da Gaza e alle autorizzazioni israeliane.
La tragica perdita e la difficile situazione a Gaza
Il piccolo palestinese è rimasto l’unico superstite della sua famiglia dopo un bombardamento che ha ucciso i suoi nove fratelli. La madre, anch’essa rimasta ferita, si trova con lui nella Striscia di Gaza, una delle aree più colpite dagli ultimi scontri. La famiglia di origine, legata alla medicina per via della madre che è pediatra, ha subito una ferita profonda, non solo personale ma anche sociale.
Nel contesto attuale, Gaza è teatro di continui attacchi e gravi difficoltà di accesso alle cure mediche. Molti bambini sono vittime di queste emergenze, ma il caso in questione ha acceso l’attenzione sul fatto che anche dall’Italia arrivano iniziative per provare a salvare vite umane in contesti estremi. La Striscia di Gaza presenta una condizione sanitaria fragile, aggravata dalla scarsità di medicinali e strutture adeguate per trattare ferite gravi come quelle riportate dal bambino.
L’intervento della regione Lombardia e le difficoltà burocratiche
L’assessore Bertolaso ha spiegato che gli sforzi si stanno concentrando per ottenere il passaggio del bimbo e della madre fuori dalla zona di conflitto e il loro trasferimento in Lombardia. Per farlo, però, serve l’autorizzazione delle autorità israeliane. A quel punto, il bambino verrebbe preso in carico in un ospedale milanese, anche se non è stato ancora deciso quale struttura accoglierà i due.
Le informazioni sulle condizioni cliniche del bambino non sono ancora del tutto chiare. Alcune fonti parlano di ustioni su oltre il 60% del corpo, mentre altre indicano traumi ossei e fratture multiple. A questo punto la Regione sta attendendo la cartella clinica completa, fondamentale per individuare l’ospedale più adatto e organizzare tutta la logistica medica necessaria al loro arrivo.
Le autorizzazioni per uscire da Gaza si rivelano uno scoglio difficile da superare, a causa dei controlli stretti al confine e delle questioni politiche che circondano il trasporto di civili da aree di conflitto, specie quando coinvolgono cittadini palestinesi in territori sotto blocco israeliano.
Le prospettive di cura e l’impegno per altri bambini
Il caso del bimbo palestinese non è isolato. Sono molti i minori che subiscono ferite gravi nei conflitti attivi in Medio Oriente, in particolare nella Striscia di Gaza. La regione Lombardia ha ribadito la volontà di estendere l’aiuto medico anche ad altri bambini in situazione critica.
Il sistema sanitario lombardo, con gli ospedali di Milano a disposizione, può garantire interventi di emergenza e terapie specialistiche capaci di trattare ustioni estese e traumi complessi. Un impegno che richiede non solo risorse mediche ma anche coordinamento internazionale per il trasferimento di pazienti da zone di guerra.
Il lavoro diplomatico e le attese cliniche
Il lavoro di mediazione e negoziazione con le autorità israeliane continuerà, poiché ogni permesso di uscita e ingresso sul territorio italiano è subordinato a passi ufficiali delicati. Nel frattempo, la Regione resta in attesa di aggiornamenti clinici e delle disposizioni ufficiali che permetteranno di definire le prossime mosse per garantire le cure al bambino e a sua madre.