
La nuova sezione di Libera in Martesana è stata intitolata ai gemelli Giuseppe e Salvatore Asta, vittime innocenti della mafia, scelta dagli studenti per mantenere viva la memoria e promuovere la legalità. - Unita.tv
La martesana ha scelto di intitolare la sua prima sezione di Libera contro le mafie ai gemelli Giuseppe e Salvatore Asta, uccisi insieme alla madre Barbara Rizzo nella strage di Pizzolungo del 1985. Più di 400 studenti di scuole medie della zona hanno partecipato attivamente a questa decisione, votando in un concorso di idee avviato da mesi. L’evento segna un momento importante per mantenere viva la memoria delle vittime innocenti di mafia e criminalità.
Il concorso di idee e la scelta del nome
Il concorso per scegliere il nome della nuova sezione di Libera nell’area Martesana si è sviluppato coinvolgendo diverse scuole medie di Melzo, Cernusco, Settala e altre cittadine vicine. Durante questi mesi, gli studenti hanno lavorato sui profili delle vittime proposte, approfondendone le storie e il contesto delle loro morti. Alla fine, hanno espresso il loro voto collegandosi in diretta con la sala giunta di Melzo.
I nomi in gara erano sei, tutti legati a persone molto giovani, rimaste vittime innocenti di mafia e malavita. Oltre ai gemelli Asta, si contavano Cristina Mazzotti, Graziano Marchitelli, Graziella Campagna, Gelsomina Verde e Francesco Vinci. L’attenzione degli studenti è ricaduta maggiormente su Giuseppe e Salvatore a causa della tragedia che li ha colpiti da bambini.
L’associazione Libera e le autorità locali, presenti all’evento online, hanno ringraziato pubblicamente gli insegnanti e gli alunni per l’impegno nel ricordare queste vite spezzate senza motivo. Il sindaco di Melzo Antonio Fusé e l’assessora Francesca Moratti hanno sottolineato il valore di questo percorso educativo e commemorativo.
La strage di pizzolungo e la storia dei gemelli asta
Il 2 aprile 1985, a Pizzolungo, una frazione di Erice in provincia di Trapani, un’autobomba destinata al sostituto procuratore Carlo Palermo ha causato una tragedia terribile. Alle otto di mattina, Barbara Rizzo guidava l’automobile con i suoi gemelli, Giuseppe e Salvatore, diretti a scuola. L’esplosione ha colpito proprio il veicolo con loro a bordo, provocando la morte immediata dei due fratellini e della madre.
La vettura di Barbara Rizzo aveva fatto da scudo all’auto del magistrato Palermo, che riportò ferite non gravi. La strage scatenò una serie di indagini, processi e condanne nei confronti dei responsabili. Nel 2020, il boss Vincenzo Galatolo è stato condannato a 30 anni di carcere come mandante dell’attentato, chiudendo una lunga pagina giudiziaria.
Questa storia è diventata simbolo della crudeltà della mafia e del prezzo pagato dalla comunità civile. Identificare la sezione Libera con i nomi di questi bambini significa riaffermare l’importanza di ricordare tutte le vittime innocenti di un sistema criminale che ha tolto loro la vita senza alcun motivo.
Il ruolo di libera e delle scuole nel mantenere viva la memoria
Libera svolge un ruolo fondamentale nel collegare la società civile alla memoria delle vittime di mafia e criminalità organizzata. L’iniziativa della nuova sezione nell’area Martesana nasce da questa missione, unendo le nuove generazioni a un impegno diretto.
Gli studenti delle scuole medie hanno partecipato non solo al voto finale, ma anche a un lavoro approfondito di conoscenza delle vittime a cui erano dedicati i nomi. Questo processo ha permesso ai ragazzi di confrontarsi con temi di giustizia, legalità e memoria storica, radicando in loro consapevolezze importanti.
I referenti locali di Libera, Antonio Brescianini e Giacinta Coriale, insieme al referente lombardo Lorenzo Frigerio, hanno seguito da vicino questa iniziativa. La collaborazione con le istituzioni locali, come il Comune di Melzo, ha garantito una cornice istituzionale e civile credibile e partecipata.
Un impegno per le giovani generazioni
Con la nuova sezione intitolata a Giuseppe e Salvatore Asta, l’area Martesana assume un impegno concreto nel contrasto alla criminalità e nella promozione della cultura della legalità, soprattutto nelle giovani generazioni. Anche dopo tanti anni, il loro ricordo continua a esercitare una forte presa emotiva e civile sulla comunità.