In questi ultimi anni, la percezione della sicurezza tra le donne italiane si è modificata in modo significativo. Secondo il primo rapporto univ-censis intitolato “la sicurezza fuori casa”, la maggior parte delle donne manifesta un timore concreto nel tornare a casa di sera o di notte. Il documento, presentato nel 2025, analizza dati precisi e fotografici con numeri che evidenziano un peggioramento della situazione rispetto al passato recente, soprattutto nelle grandi città.
Il timore crescente delle donne mentre camminano di sera
Il 67,3% delle donne intervistate ha dichiarato di provare paura quando rientra a casa dopo il tramonto. Questo dato purtroppo non è isolato, perché dall’indagine emerge che oltre l’81% ritiene che negli ultimi cinque anni girare per strada dopo il calar del sole sia diventato più rischioso. Le indicazioni non si fermano qui: nella popolazione italiana complessiva la percentuale di chi si sente insicuro alla sera tocca il 75,8%, un valore che evidenzia come il malessere riguardi non solo le donne, ma queste ultime sono le più vulnerabili. Il report suggerisce che la percezione di pericolo è legata anche a episodi di violenza e reati che risultano in netta crescita.
Il rialzo dei reati sessuali e delle aggressioni contro le donne
Un aspetto particolarmente allarmante riguarda gli atti di violenza sessuale, in aumento nel nostro paese. Secondo i dati del rapporto, nel 2024 sono stati registrati 6.587 casi, cifra che segna un incremento vicino al 35% rispetto a cinque anni fa. Questo aumento si riflette direttamente anche nei racconti delle donne coinvolte nell’indagine: quasi un quarto delle intervistate, il 25,6%, ha affermato di aver subito almeno una molestia sessuale, a conferma della diffusione di questo tipo di aggressioni. Non solo molestie: il 29,5% delle donne ha riportato di essere stata seguita da uno sconosciuto durante le proprie uscite notturne; mentre il 23,1% è stata vittima di scippi o borseggi. Questi numeri disegnano un quadro concreto di quanto sia radicata e presente la minaccia nella vita quotidiana di molte donne italiane.
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L’impatto sociale e la reazione delle istituzioni
I risultati del rapporto univ-censis sono stati accolti da molte voci istituzionali, preoccupate per l’andamento delle cifre. Il documento non solo illumina le paure femminili ma mostra anche come la situazione richieda interventi mirati, sia sul piano della prevenzione sia su quello della risposta alle denunce. La crescita della violenza e degli episodi di molestia coinvolge il tessuto sociale e chiama in causa necessità di sicurezza urbana, illuminazione, videosorveglianza e controlli più frequenti. Le associazioni impegnate nella tutela delle donne hanno sottolineato come questi dati siano un campanello di allarme da non sottovalutare, soprattutto per garantire movimenti sereni e liberi a tutte.
I numeri che raccontano strade meno sicure per le donne di oggi
Le cifre del primo rapporto univ-censis sul tema della sicurezza fuori casa indicano un’Italia dove le donne vivono con l’ombra del pericolo ogni volta che escono di sera. Il dato del 67,3% di donne spaventate segnala un disagio diffuso. Aggiungere che quasi il 30% ha subito di essere seguita da sconosciuti o che più di un quarto ha vissuto molestie sessuali aiuta a comprendere quanto queste paure siano fondate. Soprattutto, il trend in crescita dei reati sessuali evidenzia la necessità di una strategia efficace e tempestiva per arginare questa escalation. Nel 2025 la sicurezza femminile rimane una questione aperta che coinvolge istituzioni, città, forze dell’ordine e cittadini, per costruire luoghi più sicuri in cui vivere e muoversi senza paura.