La percezione dell’insicurezza tra le donne italiane continua a crescere, specialmente negli orari serali e notturni. Le difficoltà nel sentirsi sicure per strada riflettono un marcato aumento di alcuni reati, in particolare le violenze sessuali e i furti a mano armata. Il primo rapporto Univ-Censis sulla sicurezza fuori casa, basato su un campione di mille adulti, analizza questi fenomeni mettendo in luce dati allarmanti che riguardano sia la popolazione femminile sia i giovani, per i quali la paura di uscire per strada ha raggiunto livelli preoccupanti.
La paura delle donne a tornare a casa di sera o notte e i reati in crescita
Secondo il rapporto Univ-Censis, il 67,3% delle donne dichiara di provare paura quando rientra a casa di sera o di notte. Questo sentimento di insicurezza riguarda molto più donne che uomini, anche se tra la popolazione maschile la paura è comunque alta, circa il 75,8% degli italiani sente la stessa angoscia quando si trovano fuori nelle ore notturne. Questo dato riflette un clima sociale che sembra essere peggiorato negli ultimi anni. L’81,8% degli intervistati ha ammesso che negli ultimi cinque anni la situazione per chi si muove a piedi si è fatta più pericolosa.
Il dato preoccupa ancora di più se si analizzano i singoli reati. Le violenze sessuali nel 2024 sono state 6.587, con un incremento del 34,9% rispetto agli ultimi cinque anni. Inoltre, il 25,6% delle donne ha raccontato di aver subito almeno una molestia sessuale durante la propria vita, mentre il 23,1% è stata vittima di scippi o borseggi. Non a caso, quasi un terzo delle intervistate, il 29,5%, ha riferito di essere stata seguita da uno sconosciuto.
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Questi numeri indicano come certe forme di violenza e intimidazione siano ormai molto diffuse e contribuiscono a generare un clima di insicurezza percepita, che limita le libertà di movimento delle donne e influisce sulla vita quotidiana. Sentirsi vulnerabili sulle strade, specialmente la sera, spinge molte a limitare gli spostamenti o scegliere strade più affollate anche a costo di allungare i propri tragitti.
La paura fuori casa cresce soprattutto tra i giovani
Il rapporto mette in evidenza anche una preoccupante tendenza tra i giovani, la fascia che più di tutte ha occasioni per uscire la sera. Il 52,1% di loro ha rinunciato a uscire per paura che qualcosa di grave potesse accadere. Questo significa che oltre metà dei giovani dichiara di sentirsi a rischio quando cammina per strada dopo il tramonto. In termini generali, il 38,1% degli italiani ha ammesso di aver evitato di uscire di casa per timore di subire aggressioni o reati violenti.
Il rapporto ha raccolto anche le sensazioni delle persone sul proprio stato di sicurezza fuori casa. Il 94,2% vorrebbe sentirsi più tranquillo, e l’89,3% afferma che, di fronte ai rischi attuali, almeno desidera essere protetto dalla criminalità. La sensazione di vulnerabilità cresce anche per un diffuso convincimento che lo Stato non possa garantire da solo la sicurezza su tutto il territorio. Il 65,1% degli intervistati ritiene infatti che serva un coinvolgimento più diretto di soggetti privati.
Il ruolo emergente della sicurezza privata nella percezione della protezione
L’opinione pubblica sembra accordare più fiducia a chi opera nel campo della sicurezza privata. Il 74,4% vede negli operatori privati una presenza indispensabile per presidiare il territorio oltre a quelle che sono le tradizionali competenze dello Stato. Questo dato evidenzia una richiesta concreta di azioni più efficaci, soprattutto in aree critiche e nelle fasce orarie più a rischio.
La presenza di agenti privati in città, centri commerciali, quartieri rischiosi, o durante eventi serali, viene percepita come un deterrente efficace contro reati comuni e violazioni. L’incremento della sicurezza privata rivaluta anche l’idea di collaborazione tra pubblico e privato, in un contesto in cui le forze dell’ordine faticano a garantire una copertura totale.
I dati ufficiali sui reati violenti e i furti nel 2024
Nel 2024, in Italia sono stati denunciati 2.388.716 reati, con un aumento del 3,8% rispetto al 2019 e del 2% rispetto al 2023. Anche se i numeri sono inferiori a quelli del 2014 , la tendenza al rialzo negli ultimi anni riaccende i timori di un ritorno a livelli di insicurezza precedenti.
Tra i reati più frequenti, le rapine sono state 28.631, di cui quasi 16.510 in strade e spazi pubblici, con un aumento del 24,1% rispetto a cinque anni fa. I borseggi denunciati, 140.690, mostrano una crescita del 2,6% sempre rispetto al 2019, mentre gli scippi, 13.474 nel 2024, sono aumentati del 7,9%.
Questi dati sottolineano una fase in cui la criminalità predatoria sembra essere tornata ad agire più intensamente nelle aree urbane. La frequenza di questi episodi alimenta la sensazione di insicurezza, soprattutto nelle città, dove la convivenza tra cittadini e criminalità si fa più complicata da gestire.
Nel complesso, il rapporto illustra uno stato dell’Italia in cui la paura di essere vittima di un reato condiziona ormai l’uso degli spazi pubblici, con un impatto forte sui comportamenti quotidiani di grandi gruppi della popolazione. Le autorità e i soggetti coinvolti devono affrontare un quadro in cui la sicurezza appare sempre più sfidante e la richiesta di protezione più urgente.