Ogni anno, gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori affrontano l’esame di maturità con tensione e attese diverse. Un’indagine realizzata nel 2025 da skuola.net su 1.000 maturandi dipinge un quadro preciso delle loro abitudini nella notte prima dell’esame. Tra chi preferisce rilassarsi con gli amici, chi si dedica a ripassi e chi cerca di non pensare troppo, emerge un dato comune: quasi nessuno ha dormito abbastanza.
Come hanno passato la serata i maturandi prima dell’esame
Il sondaggio ha coinvolto mille studenti di quinta superiore, sottolineando scelte differenti nel modo di vivere la notte precedente all’esame. Più di un terzo degli studenti ha deciso di festeggiare. Molti si sono ritrovati con compagni e amici per celebrare quel momento importante, cercando forse di alleggerire la tensione con momenti di svago. Queste feste si sono svolte in contesti diversi, da piccoli incontri in casa fino a serate organizzate.
Un’altra parte consistente, circa il 35%, ha invece scelto di dedicarsi a un ripasso intenso fino a tarda notte. Questi studenti hanno preferito sfruttare le ultime ore per fissare le conoscenze e sentirsi più preparati. Si tratta di chi non ha voluto lasciare nulla al caso, rinunciando al relax per concentrarsi esclusivamente sul percorso di studio che li ha portati fino a quel punto.
Infine, il 29% ha optato per una serata più tranquilla, senza festeggiamenti né studio serrato. Questo gruppo ha cercato di mantenere la calma, vivendo quella notte come una giornata normale, con la speranza di arrivare sereni al momento dell’esame.
Difficoltà nel prendere sonno: l’ansia che ha colpito la maggior parte degli studenti
Nonostante le differenze nella gestione della serata, quasi tutti gli intervistati hanno dovuto fare i conti con difficoltà nel dormire. Il 73% degli studenti ha dichiarato di aver trascorso una notte agitata, con problemi ad addormentarsi. La prima notte di insonnia davanti a un appuntamento importante come l’esame di maturità non stupisce: l’ansia da prestazione è infatti una condizione molto comune in questa fascia d’età.
Molti raccontano di aver girato nel letto per ore, cercando di calmare la mente piena di pensieri legati al futuro e alla prova imminente. La pressione, unita alla consapevolezza che da quell’esame può dipendere un passo cruciale della loro vita, si è tradotta in difficoltà a rilassarsi. Solo il 27% degli studenti è riuscito a dormire senza problemi significativi, riuscendo a recuperare energie in vista della giornata.
Questi dati evidenziano come, nonostante le diverse strategie adottate per prepararsi o staccare la spina, l’incognita del sonno quasi sempre aleggia nella mente dei maturandi. Le emozioni e la tensione svolgono un ruolo centrale nel condizionare l’equilibrio fisico e mentale.
L’impatto dell’ansia sul rendimento e l’importanza di una notte serena
La privazione di sonno o le notti agitate possono incidere direttamente sulla concentrazione e sulle capacità cognitive, elementi fondamentali in un momento così delicato come quello dell’esame di maturità. Gli esperti sottolineano come l’ansia possa trasformarsi in un ostacolo, rendendo più difficile ricordare quanto studiato o gestire il tempo durante le prove.
Promuovere pratiche che favoriscano un buon riposo diventa quindi centrale. Attività rilassanti, evitare caffeina e luci intense, condurre una routine serena sono indicazioni spesso suggerite dai professionisti per ridurre l’impatto dello stress. In questo scenario, la modalità scelta la sera prima dal ragazzo può influire notevolmente sul suo equilibrio emozionale e sulle prestazioni della mattina successiva.
Dati, opinioni e spunti
I risultati dell’indagine di skuola.net mettono in evidenza un quadro realistico di come migliaia di studenti affrontino questo momento. Le differenze nelle scelte serali mostrano la varietà di approcci di fronte alla tensione, mentre la grande difficoltà a dormire riflette uno stato diffuso di preoccupazione e attesa.
Sapevamo che l’esame di maturità resta un momento delicato, ma qui emerge anche quanto le notti prima siano spesso nervose per i ragazzi. Questi dati potranno orientare genitori, insegnanti e gli stessi studenti alla ricerca di modi per vivere con minor stress questa esperienza quasi universale.