La motonave mare nostrum dike accoglie 200 studenti a palermo per parlare di legalità nel 33esimo anniversario di capaci
Palermo commemora il 33esimo anniversario della strage di Capaci con un incontro educativo a bordo della motonave Mare Nostrum Dike, coinvolgendo 200 studenti nella riflessione su legalità e memoria.

A Palermo, in occasione del 33° anniversario della strage di Capaci, circa 200 studenti parteciperanno a un evento sulla motonave confiscata Mare Nostrum Dike, per riflettere su legalità, traffico di migranti e tutela del mare, unendo memoria e educazione civica. - Unita.tv
Palermo si prepara a un evento significativo per scuole di ogni ordine e grado, legato al ricordo di una tragedia che ha segnato la storia italiana. Il 33esimo anniversario della strage di Capaci sarà ricordato nel modo più concreto possibile, dialogando con circa 200 studenti a bordo della motonave Mare Nostrum Dike. L’iniziativa unisce memoria, legalità e la storia di un’imbarcazione confiscata ai trafficanti di migranti.
La motonave mare nostrum dike e il suo arrivo a palermo
La motonave Mare Nostrum Dike, che sarà la cornice dell’incontro con gli studenti, è un’imbarcazione con una storia importante. Prima di essere confiscata, era nota come Oceanis 473 clipper, un’imbarcazione usata per traghettare migranti sulla rotta dalla Turchia verso l’Italia. Il suo viaggio è stato fermato e la nave è stata affidata al progetto Mare Nostrum Dike, che ne ha preso possesso per scopi sociali e educativi. L’imbarcazione è arrivata a Palermo proprio in preparazione a questo appuntamento importante che si svolgerà sulla banchina del molo Trapezoidale.
L’idea alla base è chiara: non solo un ricordo ma anche un’occasione per raccontare storie diverse, di chi cerca di entrare in Italia e finisce spesso nelle mani di organizzazioni criminali. La nave non è solo un simbolo ma un esempio concreto delle difficoltà e dei rischi legati alla tratta di esseri umani.
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L’incontro con gli studenti e il racconto della nave confiscata
L’appuntamento è organizzato per la mattina e prevede la partecipazione di circa 200 ragazzi provenienti da scuole di diversi livelli. Francesca Esposito, responsabile del progetto Mare Nostrum, spiega nel dettaglio la provenienza e la funzione della nave. L’imbarcazione partiva dalla Tunisia con 110 migranti a bordo, nonostante fosse progettata per una capienza di circa 12 persone. Questi viaggi si svolgevano in condizioni disumane, con sovraffollamento estremo e nessuna garanzia di sicurezza.
L’esperienza dei migranti stipati nella nave è parte del racconto che verrà condiviso con gli studenti, per farli riflettere sulle condizioni in cui si trovano molte persone che cercano una vita migliore. Lo sbarco a Pozzallo è stato il momento in cui la nave è stata sequestrata e successivamente inserita nel progetto Mare Nostrum Dike.
Questa narrazione aggiunge un elemento concreto al concetto di legalità, mettendo in evidenza come il traffico umano sia una delle forme di illegalità più gravi e pericolose. Il fatto di utilizzare una nave confiscata proprio a questo scopo rende l’incontro un momento di educazione attiva e diretta.
Le tappe del progetto mare nostrum dike e il messaggio di tutela del mare
Il progetto Mare Nostrum Dike prevede un itinerario che tocca tre regioni italiane: Campania, Sicilia e Calabria. Queste zone sono state scelte perché hanno subito pesanti danni da parte delle eco-mafie, che agiscono in modo devastante sul territorio e sul mare. L’obiettivo del progetto è far comprendere l’importanza di difendere l’ambiente marino da queste minacce, promuovendo un messaggio di legalità legato anche alla tutela della natura.
I partecipanti all’iniziativa sono portati a riflettere sul fatto che il mare non è solo uno spazio per la vita e il commercio, ma anche un bene da proteggere da chi lo sfrutta illegalmente, inquinando e danneggiando la terra e le comunità costiere. L’azione educativa passa attraverso un racconto concreto, con la nave confiscata che diventa un simbolo visibile della lotta contro le organizzazioni criminali.
Il legame con la memoria della strage di capaci e il valore dell’educazione
La data scelta per questo evento allude al 33esimo anniversario della strage di Capaci, quando Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta furono uccisi in un attentato mafioso. Questo collegamento rende il progetto Mare Nostrum Dike anche un atto di memoria civile. Parlare di legalità con i giovani su una nave confiscata ai trafficanti, proprio in un giorno dedicato a quei caduti, rafforza il messaggio di lotta alle mafie e di rispetto della legge.
Il coinvolgimento degli studenti serve a migliorare la consapevolezza su temi difficili, come la criminalità organizzata e il traffico di migranti. La scelta di un luogo insolito, il molo e l’imbarcazione, si presta a rendere la riflessione più diretta e concreta. In un’epoca in cui il distacco dalle storie di cronaca può essere alto, esperienze come questa permettono di ristabilire un contatto reale con la storia e la società.
La presenza degli studenti si rivelerà cruciale per mantenere viva la memoria di quegli avvenimenti cruciali e per alimentare il senso civico nelle nuove generazioni, che saranno chiamate a contrastare le infiltrazioni criminali nel futuro della società.