Milioni di libellule Anax ephippiger, creature dall’aspetto quasi primordiale lunghe 6-7 centimetri, stanno attraversando la Pianura Padana in una delle migrazioni più imponenti tra gli insetti. La Lombardia, crocevia naturale, accoglie queste libellule partite dall’area afroasiatica per riprodursi nelle risaie lombarde prima di continuare il viaggio verso sud. Questo fenomeno è un evento affascinante che incrocia geografia, clima e biodiversità del Nord Italia.
Il ruolo centrale delle risaie lombarde nel ciclo riproduttivo delle libellule
Le risaie della Pianura Padana, in particolare quelle del pavese e delle zone vercellese e novarese, costituiscono ambienti cruciali per la riproduzione delle Anax ephippiger. Questi bacini temporanei, caratterizzati da acque poco profonde riscaldate dal sole, creano condizioni ideali per la deposizione delle uova e il rapido sviluppo delle larve. La temperatura costante favorisce uno sviluppo più veloce rispetto ad ambienti acquatici più freddi mentre la carenza di grandi predatori acquatici permette alle larve di sopravvivere senza eccessivi rischi.
Il ricercatore di zoologia Giacomo Assandri, esperto dell’Università del Piemonte Orientale, ha sottolineato l’importanza delle risaie come motore della migrazione in corso. Le libellule, nate direttamente in Europa, sfruttano queste zone per completare il loro ciclo vitale prima che le nuove generazioni riprendano la rotta migratoria verso sud. Le vaste distese di acqua sono più di un semplice habitat: sono veri poli di attrazione per queste specie afroasiatiche, certi punti di sosta e nidificazione che ne alimentano la presenza nella Pianura Padana.
Un corridoio naturale tra le montagne e la pianura per le libellule migratrici
La migrazione di Anax ephippiger lungo la Pianura Padana è favorita anche dalla conformazione geografica della regione. Queste libellule attraversano le Alpi scegliendo i passaggi naturali come le vallate del Cuneese, quali Valle Po e Valle Stura di Demonte, che offrono un percorso meno ostico per il sorvolo montano. Una volta superata la barriera alpina, la Lombardia diventa una tappa fondamentale, sia per riposare, sia per completare la riproduzione.
Storicamente, fenomeni simili sono documentati sin dal XIX secolo. Testimonianze di metà Ottocento riportano invasioni massicce di insetti Anax, che si spostavano in vaste “legioni” soprattutto nelle ore serali. L’intensità di queste migrazioni è cresciuta però notevolmente negli ultimi anni, superando nel 2025 addirittura i numeri del 2019, evento anch’esso già eccezionale per ampiezza. La Lombardia, da semplice punto di transito, si è così trasformata in un habitat temporaneo fondamentale per la specie durante questa strategia migratoria.
Il ciclo che si autoalimenta tra coltivazioni di riso e biologia delle libellule
L’espansione delle risaie nel territorio lombardo ha creato un habitat idoneo a queste libellule che, grazie a una capacità notevole di colonizzare ambienti acquatici nuovi o artificiali, trovano terreno fertile per la riproduzione in terreni coltivati e allagati ogni primavera. Questi specchi d’acqua stagionali sono ambienti che si rinnovano di anno in anno, mantenendo le condizioni di temperatura e profondità adatte sacrificare le proprie uova e allo sviluppo delle larve.
Il fenomeno si autoalimenta quindi: più risaie si coltivano, più spazio si crea per le libellule, che a loro volta aumentano la presenza di individui capaci di riprodursi prima di riprendere la migrazione verso sud. Questo meccanismo ha trasformato vaste aree della Lombardia in un vero e proprio “snodo” migratorio per Anax ephippiger, che hanno imparato a sfruttare gli ambienti creati dall’uomo come habitat naturale temporaneo.
Un alleato naturale nella lotta contro le zanzare tigre in Lombardia
Oltre al valore naturalistico del fenomeno, la migrazione di massa delle Anax ephippiger porta con sé un effetto utile per chi vive in Lombardia. Queste libellule sono predatori specializzati nel nutrirsi di piccoli insetti volatori, tra cui le fastidiose zanzare tigre. Durante il passaggio stagionale, riescono a ridurre temporaneamente la popolazione di questi insetti.
Il ricercatore Assandri spiega che, benchè l’impatto sia limitato nel tempo, si tratta di un servizio ecosistemico gratuito e naturale. Nel momento di picco della presenza delle zanzare tigre, l’arrivo massiccio delle libellule mitiga la pressione di questi fastidiosi insetti sulle comunità umane. Anche se non può sostituire metodi di controllo specifici, rappresenta un contributo importante, soprattutto in un’area densamente abitata e agricola come la Lombardia.
Il fenomeno migratorio delle libellule Anax ephippiger, con le sue implicazioni biologiche e ambientali, resta un capitolo vivo del rapporto tra uomo e natura nel cuore della Pianura Padana. La Lombardia, sospesa tra montagne e campi allagati, si conferma ancora una volta luogo di passaggio privilegiato per questa spettacolare migrazione estiva.
Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2025 da Luca Moretti