Home Cronaca La mafia cinese a roma: tra affari silenziosi e violenza che scuote la capitale nel 2025
Cronaca

La mafia cinese a roma: tra affari silenziosi e violenza che scuote la capitale nel 2025

Condividi
Condividi

La presenza della mafia cinese a Roma si è consolidata nel corso di quasi quarant’anni, muovendosi nell’ombra senza mai attirare troppo l’attenzione delle forze dell’ordine o dell’opinione pubblica. Un’organizzazione che ha costruito un impero economico con traffici illeciti, riciclaggio e sfruttamento, ma senza mai aprire scontri diretti con le altre mafie italiane. Nel 2025 però la situazione cambia: due omicidi in via Prenestina segnano una svolta nella storia criminale della città, portando alla luce un volto più violento di questa realtà nascosta.

Origini e sviluppo della mafia cinese nella capitale

La mafia cinese nasce a Roma, proprio sotto gli occhi dei palazzi del potere. Inizialmente cresce in modo discreto, spostandosi poi verso Milano dove si infiltra nei circuiti dell’economia legale. È solo dopo qualche tempo che sceglie Prato come base operativa principale per espandersi ulteriormente sul territorio nazionale.

Per quasi quattro decenni questa organizzazione ha lavorato nell’ombra, costruendo imperi economici basati su attività illegali come il traffico di droga e prostituzione ma anche sulla gestione di fabbriche fantasma e merci contraffatte. Il vero fulcro resta però il riciclaggio di denaro sporco attraverso società fittizie e investimenti immobiliari o tessili.

Il loro modus operandi è sempre stato quello del basso profilo: nessuno scontro aperto con le mafie nostrane perché preferivano mantenere una pax tacita per non attirare attenzioni indesiderate dalle autorità italiane. Questo silenzio ha permesso loro di accumulare capitali ingenti destinati a influenzare non solo l’economia locale ma anche quella globale tramite flussi finanziari tra Italia e Cina.

I fatti recenti: omicidi in via prenestina segnano una nuova fase

Nel 2025 qualcosa cambia radicalmente nel modo d’agire della mafia cinese romana. Otto colpi d’arma da fuoco esplosi contro due persone uccise in via Prenestina interrompono quel lungo periodo fatto di calma apparente.

Questi due omicidi rappresentano uno spartiacque importante per la città perché mostrano un lato violento finora celato dietro agli affari tranquilli gestiti “in mandarino”. La scelta del luogo – una strada centrale della capitale – fa capire quanto questa realtà criminale voglia farsi sentire ora anche fuori dai suoi tradizionali confini invisibili.

Le vittime sono state colpite mentre erano coinvolte probabilmente nelle dinamiche legate al traffico di metanfetamine o al controllo delle reti dedite allo sfruttamento sessuale femminile ed al riciclo dei proventi illeciti attraverso canali legali come imprese immobiliari o manifatturiere locali.

Questo episodio rompe quel patto tacito che aveva garantito pace alle altre organizzazioni criminali romane ed apre uno scenario nuovo fatto forse anche di lotte interne alla stessa comunità orientale oppure tentativi aggressivi verso nuovi territori da parte dei clan cinesi presenti sul territorio capitolino.

Struttura territoriale della mafia cinese nella città eterna

A Roma oggi esistono almeno tre cellule ben radicate riconducibili alla malavita orientale. Tutte partite dall’Esquilino – quartiere noto come china town romana grazie ai numerosi negozi gestiti da cittadini cinesi – queste cellule hanno progressivamente esteso la propria influenza fino ad arrivare alle periferie Est della città dove si concentrano molte attività commerciali opache gestite dagli stessi gruppi criminali.

L’area attorno alla stazione Termini resta tuttavia il cuore pulsante degli scambi finanziari illegali; qui infatti circolano ingenti quantità di denaro contante che vengono smistate tramite macchinette conta banconote prima d’essere convogliate su conti bancari criptati o società schermate usate esclusivamente per nascondere i flussi economici realizzati illegalmente dalla mala orientale romana.

Un’inchiesta riservata condotta dall’antimafia italiana ha permesso negli ultimi mesi d’individuare parte consistente delle reti coinvolte in questi meccanismi. Le indagini rivelano come questi capitali siano fondamentali non solo per sostenere le attività criminali locali, ma abbiano ripercussioni dirette sulle economie internazionali, collegando mercati europei ed asiatici.

Una rete strutturata e resiliente

Questa rete complessa dimostra quanto ormai sia strutturata l’organizzazione mafiosa cinese presente a Roma. I loro movimenti seguono schemi precisi, capacissimi cioè d’adattarsi ai cambiamenti normativi, fiscali o repressivi imposti dalle autorità italiane pur continuando indisturbati ad alimentare traffici milionari.

Il recente aumento degli episodi violenti indica inoltre un possibile cambio strategico: se fino ad oggi era prioritario evitare conflitti visibili ora invece sembra prevalere l’esigenza d’affermarsi apertamente mostrando forza tramite intimidazioni sanguinarie. Un segnale chiaro rivolto sia ai rivali interni sia all’intera cittadinanza capitolina.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

Unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.