La madonna della speranza torna a bellinzago lombardo dopo l’alluvione del 2024 con un nuovo dipinto

A un anno dall’alluvione, la comunità di Bellinzago Lombardo celebra il ritorno della nuova “Madonna della Speranza”, un simbolo di rinascita e protezione dopo il disastro del 2024.
A un anno dall’alluvione del 2024, Bellinzago Lombardo celebra il ritorno della "Madonna della Speranza", una nuova opera d’arte religiosa realizzata da Cristina De Biasio, simbolo di rinascita e speranza per la comunità. - Unita.tv

A un anno dall’alluvione che ha segnato Bellinzago lombardo, una piccola opera d’arte religiosa torna protagonista della vita della comunità. Un vecchio quadro con la raffigurazione della Madonna con il bambino, custode da tempo lungo il naviglio vicino a una vecchia filanda, è andato distrutto durante l’alluvione nel maggio del 2024. Ora una nuova tela, dipinta da una pittrice locale, prende il suo posto portando un messaggio di speranza e rinascita. L’opera sarà reinstallata a breve nel suo luogo originario, dando un volto nuovo a un simbolo caro agli abitanti.

La storia del vecchio quadro e il dramma dell’alluvione del 2024

Per decenni, un quadro raffigurante la Madonna con il bambino è rimasto esposto in un’edicola votiva lungo il naviglio, adiacente a una filanda storica di Bellinzago lombardo. Quel dipinto, ormai segnato dal tempo, aveva attirato l’attenzione di un gruppo di cittadini che da tempo si era impegnato a organizzarne il restauro. Proprio un anno fa, poco prima della drammatica alluvione, il quadro è caduto accidentalmente e, per precauzione, è stato rimosso per essere tenuto al sicuro in una cantina al numero 100 di villa fornaci.

Il 15 maggio 2024, l’acqua e il fango hanno travolto gran parte del paese, sommergendo case e locali. Purtroppo, la cantina che ospitava temporaneamente il quadro non è stata risparmiata e l’opera, custodita lì da sole 48 ore, è andata distrutta nel disastro naturale. Quell’immagine, considerata un simbolo protettivo dai bellinzaghesi, si è persa sotto la furia dell’alluvione. Il fatto ha lasciato un vuoto nel cuore della comunità, ma ha anche avviato un percorso di rinascita intorno alla memoria di quel dipinto.

La nascita della nuova madonna della speranza firmata da cristina de biasio

Superata la fase più critica dell’emergenza, la pittrice locale cristina de biasio ha assunto il compito di realizzare una nuova opera dedicata a quella immagine sacra e preziosa per la gente del posto. La sua creazione non è stata una semplice replica della madonna perduta, ma un lavoro originale che esprime un nuovo significato, carico di luce e di simboli. Le tinte vivaci, dominantii colori intensi e lo sfondo verde della speranza conferiscono alla tela un’atmosfera positiva e vitale.

Il nuovo dipinto riceve anche un nome diverso, scelto dal parroco del paese: madonna della speranza. Un titolo che esprime la volontà di guardare avanti e di rinvigorire quella protezione spirituale che l’immagine rappresentava per i bellinzaghesi. L’opera da poco ultimata attende il ritorno nel luogo originario, l’edicola votiva lungo il naviglio, dove potrà essere ammirata da tutti nel giorno dell’anniversario dell’alluvione, a metà della prossima settimana. Per ora, la tela si trova sull’ufficio del sindaco michele avola e della vicesindaca angela comelli, pronti a restituirla alla popolazione.

Il significato simbolico del ritorno e il coinvolgimento della parrocchia

Questo evento assume una doppia valenza per Bellinzago lombardo. Da una parte c’è la restituzione di un’opera d’arte che riporta in vita una tradizione locale. Dall’altra, il dipinto rappresenta un faro per la comunità, un vero e proprio simbolo di protezione e di speranza dopo il trauma vissuto con l’alluvione. La madonna, già un riferimento religioso popolare, torna a guardare sulle case e sui cittadini mentre il paese ricostruisce la propria quotidianità.

La parrocchia ha sostenuto l’intera iniziativa, decidendo anche il nome nuovo dell’opera. La figura della madonna della speranza ora suggella un percorso condiviso tra istituzioni locali, cittadini e realtà ecclesiastiche. La vicenda ha colpito anche la vice sindaca angela comelli, che ha sottolineato il valore umano e simbolico di quella “storia singolare” vissuta dagli abitanti. L’edicola votiva, tra memoria e attualità, torna così a essere un punto di riferimento, un luogo dove le difficoltà si intrecciano con la concretezza della rinascita sociale e spirituale.