Il ministero dell’Istruzione ha rilevato un calo nei candidati esterni agli esami di maturità, un dato che indica un possibile rallentamento dei diplomifici. Questi centri, spesso al centro di polemiche per la facilità con cui rilasciano titoli scolastici, sembrano perdere terreno sia nelle scuole statali che in quelle paritarie. I numeri ufficiali del 2025 mostrano una diminuzione complessiva rispetto all’anno precedente e suggeriscono un cambiamento nel panorama scolastico italiano.
Il ruolo del ministero dell’Istruzione nella lotta ai diplomifici
Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, ha sottolineato l’impegno del governo per garantire una scuola fondata su merito e legalità. Il contrasto ai diplomifici rappresenta uno degli obiettivi principali della sua agenda educativa. Questi istituti spesso aggirano le regole tradizionali degli esami di Stato permettendo a studenti non iscritti regolarmente o poco preparati di ottenere il diploma con procedure semplificate.
Iniziative per contrastare i diplomifici
Le iniziative messe in campo includono controlli più severi sulle iscrizioni come candidati esterni e verifiche approfondite durante gli esami stessi. L’obiettivo è evitare che il titolo venga conseguito senza aver seguito adeguatamente il percorso formativo previsto dalla legge italiana. Secondo Valditara i primi risultati sono già visibili nei dati ufficiali delle ultime sessioni d’esame.
Analisi dei dati sugli esami di maturità 2025: diminuzione dei candidati esterni
I numeri raccolti indicano che nel 2025 i candidati esterni totali agli esami sono stati 13.066 contro i 13.787 registrati nel 2024, segnando una riduzione del 5,2%. Questa flessione riguarda sia le scuole statali sia quelle paritarie ma con percentuali diverse.
Nelle scuole statali la diminuzione è più marcata: si parla infatti del -6,9% rispetto all’anno precedente per quanto riguarda gli studenti non iscritti regolarmente ma ammessi a sostenere l’esame come esterni. Nelle scuole paritarie invece il calo è meno pronunciato ma comunque presente . Questo andamento può riflettere maggior rigore nell’ammissione alle prove o minore ricorso a questi percorsi alternativi da parte degli studenti.
Il dato nelle scuole statali e paritarie
- Scuole statali: -6,9% candidati esterni
- Scuole paritarie: -1,3% candidati esterni
Impatto della riduzione dei diplomifici sulla qualità della scuola italiana
La contrazione dei diplomifici può influenzare positivamente la qualità complessiva dell’istruzione superiore in Italia perché limita l’accesso facile e rapido al diploma senza formazione adeguata. Ciò dovrebbe favorire una selezione basata sul merito reale e sul percorso scolastico svolto effettivamente dagli studenti.
Una scuola più rigorosa contribuisce anche a migliorare la reputazione internazionale del sistema educativo italiano evitando fenomenologie legate alla vendita impropria di titoli accademici o diplomi ottenuti senza frequenza reale delle lezioni o studio approfondito.
Tuttavia resta fondamentale monitorare costantemente queste dinamiche per evitare nuovi tentativi da parte di soggetti interessati a sfruttare falle burocratiche o normative ancora presenti nelle procedure d’esame per conseguire certificazioni illegittime o poco credibili sul mercato lavorativo ed accademico nazionale ed europeo.
Le sfide future nella regolamentazione degli esami e nella tutela della legalità scolastica
Nonostante i primi segnali incoraggianti resta molto lavoro da fare affinché ogni diploma rilasciato abbia valore concreto e riconosciuto da tutti gli enti coinvolti nell’istruzione pubblica italiana ed europea.
Tra le sfide principali c’è quella di rafforzare ulteriormente i controlli sull’identificazione vera degli studenti ammessi come interni od esterni agli istituti; migliorare la trasparenza delle procedure d’esame; aggiornare norme legislative laddove risultino obsolete rispetto alle nuove modalità educative digitalizzate; promuovere campagne informative rivolte soprattutto ai giovani sulle conseguenze negative derivanti dal ricorso ai diplomi facili offerti dai cosiddetti “diplomificî.”
Il ministero dovrà inoltre collaborare strettamente con forze dell’ordine ed enti locali coinvolti nella vigilanza educativa perché solo attraverso azioni coordinate si potrà arginare definitivamente questo fenomeno diffuso negli ultimi anni su tutto il territorio nazionale.