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La Lombardia al vertice nel nord per reati ambientali: dati e numeri del 2024 secondo Legambiente

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La regione Lombardia si distingue nel 2024 come la prima tra le regioni del Nord Italia per il numero di reati ambientali accertati, con un aumento significativo rispetto all’anno precedente. I dati emergono dal rapporto “Ecomafia 2025” di Legambiente, che fotografa lo stato delle illegalità ambientali in tutto il paese, evidenziando anche l’incidenza delle indagini sulla corruzione e gli arresti connessi a questi crimini.

I numeri dei reati ambientali in lombardia e confronto con altre regioni

Nel corso del 2024, la Lombardia ha registrato ben 2.324 casi di reati ambientali accertati. Questa cifra segna un incremento del 17,7% rispetto ai dati raccolti nel 2023. Il fenomeno riguarda diverse tipologie di illecito legate alla tutela dell’ambiente: dall’inquinamento alle discariche abusive fino agli abusi edilizi su aree protette.

Sul piano nazionale la Lombardia si posiziona ottava nella classifica generale dei territori con maggior numero di infrazioni in materia ambientale, ma è prima assoluta tra le regioni settentrionali. Questo ruolo emerge soprattutto se si considera che alcune province lombarde sono passate da posizioni più basse della graduatoria a scalare posti rilevanti: Brescia ad esempio è salita dal trentatreesimo posto fino alla top venti.

A livello territoriale si nota una concentrazione maggiore nei poli industrializzati e nelle zone urbane dove i controlli risultano intensificarsi proprio per contrastare queste forme d’illegalità che impattano direttamente sulla salute pubblica e sull’ecosistema locale.

Corruzione ambientale: lombardia seconda regione per indagini aperte

Non solo reati ma anche indagini serrate riguardano casi di corruzione legata all’ambiente nella regione. Con sedici inchieste attive nel corso dell’anno Lombardia occupa il secondo posto dopo la Campania , segnalando una forte attenzione da parte degli organi giudiziari verso episodi che coinvolgono amministratori pubblici o privati responsabili della gestione illegale delle risorse naturali o dei rifiuti.

Questi procedimenti spesso riguardano appalti irregolari o accordi occulti finalizzati a favorire imprese senza rispettare normative ecologiche fondamentali. Le autorità cercano così di stroncare reti complesse che mettono a rischio non solo l’ambiente ma anche l’economia locale sana attraverso pratiche scorrette consolidate nel tempo.

Il dato sottolinea quanto sia complesso affrontare questo tipo di criminalità perché implica intervento simultaneo su diversi fronti giudiziari ed amministrativi oltre al monitoraggio sul territorio tramite forze specializzate impegnate nei controlli anti-inquinamento o anti-smaltimento illecito.

Arresti per crimini contro l’ambiente in lombardia: terza regione dopo campania e puglia

Nel panorama degli interventi repressivi diretti contro chi commette violazioni gravi a danno dell’ambiente, la Lombardia figura al terzo posto tra le regioni, dietro solo alla Campania e alla Puglia . Nel corso del 2024 sono stati eseguiti sessantuno arresti collegati ad attività criminose quali traffico illecito di rifiuti, scarichi abusivi o danneggiamento ambientale.

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Gli arresti rappresentano una componente cruciale nell’azione contro queste illegalità perché mirano ad interrompere catene operative criminali spesso strutturate su scala regionale o nazionale. I risultati ottenuti testimoniano un incremento dell’impegno investigativo coordinato fra polizia giudiziaria, magistratura ed enti locali preposti alle verifiche sulle condizioni ecologiche.

Questo dato riflette inoltre una maggiore sensibilizzazione sociale verso problematiche eco-ambientali percepite come prioritarie dalle comunità colpite direttamente dalle conseguenze degli abusi. Le misure restrittive adottate servono quindi sia come deterrente sia come risposta concreta alle richieste crescenti provenienti dalla società civile.

Confronto nazionale sui principali territori coinvolti nelle illegalità ambientali

A livello nazionale resta confermata la Campania quale territorio maggiormente interessato dai reati ambientali, con oltre seimila infrazioni penali rilevate, pari al 15% sul totale italiano. In questa regione aumentano denunce , sequestri effettuati ed arresti totali, pari a cinquanta nell’arco temporale considerato, facendo emergere un quadro critico molto grave.

Segue poi Puglia e Sicilia, entrambe segnalandosi per valori elevati riguardo ai diversi parametri analizzati: dalla frequenza delle denunce alle operazioni cautelari messe in campo dagli organi preposti. Questi tre territori sembrano quindi essere epicentri particolarmente colpiti da fenomeni diversificati ma convergenti sulle stesse dinamiche illegali legate allo sfruttamento o maltrattamento della natura.

Nel complesso lo scenario delineato mostra quanto persista lungo tutta Italia un problema diffuso relativo agli abusi contro ambiente, risorse naturali e paesaggi, mantenendo alta la tensione istituzionale e mediatica sulle modalità di contrasto grazie all’attività documentata nei rapporti di associazioni come Legambiente.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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