La legge sulla cittadinanza italiana per stranieri convince il 61% degli italiani, con forte apprezzamento tra i più giovani
Il sondaggio di Ipsos rivela che il 61% degli italiani sostiene la cittadinanza per stranieri, con un consenso maggiore per i figli di immigrati cresciuti in Italia, specialmente tra la generazione Z.

L'articolo analizza il sostegno degli italiani, in particolare delle nuove generazioni, verso l'accesso alla cittadinanza per i figli di immigrati cresciuti in Italia, evidenziando la necessità di aggiornare la legge attuale per favorire inclusione e appartenenza sociale. - Unita.tv
La questione della cittadinanza italiana per gli stranieri continua a suscitare interesse nel dibattito pubblico anche nel 2025. Un recente sondaggio Ipsos dedicato all’opinione degli italiani sulle politiche relative all’immigrazione e all’accesso alla cittadinanza conferma un sostegno diffuso, in particolare tra le nuove generazioni. I dati rilevano anche quali formule di concessione risultano più condivise, come nel caso dei figli di immigrati cresciuti in Italia.
Sentimenti degli italiani verso la legge sulla cittadinanza per immigrati
Nel corso del 2025, l’indagine “Africa e salute: l’opinione degli italiani”, svolta da Ipsos per Amref Italia, ha evidenziato che il 61% degli intervistati esprime un giudizio favorevole sulla legge che disciplina la cittadinanza italiana per gli stranieri. Rispetto al sondaggio effettuato l’anno precedente, si registra tuttavia un leggero calo di consenso del 3%. Il dato non sfugge a chi osserva dinamiche sociali e culturali, poiché suggerisce una posizione diffusa e, allo stesso tempo, una certa cautela nell’approccio al tema.
Il gradimento cresce quando si parla specificamente dei figli di immigrati, nati in Italia o arrivati entro i 12 anni di età, a patto che abbiano frequentato regolarmente la scuola italiana per almeno cinque anni. In questo caso, ben il 72% degli intervistati si mostra favorevole a che questi ragazzi possano ottenere la cittadinanza. È significativo il dato che riguarda la fascia della cosiddetta generazione Z, quella dei ragazzi e giovani adulti nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2010: in questo gruppo il consenso arriva all’82%.
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L’importanza del riconoscimento di giovani stranieri cresciuti in italia
Paola Crestani, presidente di Amref Italia, ha sottolineato l’importanza di riconoscere nella cittadinanza italiana quei giovani che sono entrati nel nostro Paese da piccoli o che vi sono nati e cresciuti. Secondo lei questi giovani rappresentano una risorsa preziosa, grazie alla ricchezza delle loro esperienze, alle competenze acquisite e all’energia che portano nelle comunità. Il loro inserimento avviene spesso dopo percorsi migratori complessi e travagliati, ma una volta in Italia contribuiscono attivamente allo sviluppo culturale, economico e sociale.
Crestani ha ribadito che sarebbe auspicabile non solo riconoscere questi ragazzi come italiani di fatto, ma anche conferirgli la cittadinanza di diritto, garantendo un pieno accesso alle opportunità legate a tale status. La presidente di Amref ha espresso apprezzamento per il fatto che questa visione sia condivisa dalla maggioranza degli italiani, come emerge dal sondaggio.
Proposte sulle modifiche alla legge attuale e impatto atteso
L’attuale normativa italiana prevede che per accedere alla cittadinanza il requisito di residenza legale ininterrotta sia di dieci anni. Un aspetto che spesso differenzia l’Italia da alcuni Paesi europei con regole più flessibili. Tra le proposte a cui si guarda con attenzione c’è quella di ridurre questo termine da dieci a cinque anni, una misura che verrebbe incontro alle esigenze di molte famiglie e giovani immigrati presenti da tempo nel territorio.
Questa modifica potrebbe rappresentare un passo avanti concreto nella politica della cittadinanza, anche in attesa di una revisione più ampia e organica della legge. Non si tratta solo di velocizzare un procedimento burocratico, ma di consolidare un sentimento di appartenenza e partecipazione per chi ha stabilito qui le proprie radici.
Dibattiti su identità nazionale e inclusione sociale
In ambito politico e sociale, questa opportunità solleva dibattiti importanti sul concetto stesso di identità nazionale e su come costruire comunità più aperte e inclusive senza rinunciare a criteri chiari e rispettati. I dati del sondaggio mostrano come una buona parte della popolazione riconosca la necessità di un aggiornamento normativo, tenuto conto delle trasformazioni demografiche intervenute negli ultimi anni nel Paese.
Il confronto con il quadro europeo e le aspettative delle nuove generazioni spinge l’Italia a interrogarsi sul futuro delle proprie politiche verso gli stranieri e la cittadinanza. Lo scenario resta aperto, ma gli elementi raccolti da Ipsos per Amref tracciano una strada verso un riconoscimento più ampio e adeguato dei diritti di chi vive ormai stabilmente nel nostro Paese.